• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
storiAmestre

storiAmestre

storia e documentazione del tempo presente

  • Chi siamo
    • Informativa sulla privacy e l’utilizzo dei cookie
  • Rubriche
    • La città invisibile
    • Letture
    • Oggetti
    • Centro documentazione città contemporanea
    • Agenda
  • Quaderni
  • Autori e Autrici
  • Altrochemestre

Vittorio Veneto

La biblioteca civica “compressa” di Vittorio Veneto

12/06/2017

di Enrico Zanette

Dal nostro corrispondente da Vittorio Veneto, un invito a guardarsi intorno e a studiare la storia dei luoghi che si frequentano, in questo caso una biblioteca civica.

1. Computer spento, cellulare in vibrazione, libro aperto sotto la pressione della mano sinistra. Il ronzio dei neon, fino a quel momento impercettibile, si fa invadente. Comincio a seguire il procedere incerto di un’incisione sul tavolo. Osservo più in là una matassa di cavi elettrici sparsi sopra la moquette consunta. Sono gli alimentatori dei computer collegati a una ciabatta bianca che pesca elettricità da un pozzetto del pavimento. Dietro, sullo sfondo, intravedo una libreria disordinata. Distinguo i tagli beige e accidentati di alcuni libri che stanno addossati ad altri, in doppia fila, distesi, di sbieco, di taglio, sospesi… compressi tra i ripiani, tra il muro e la libreria. Mi accorgo solo in quel momento di osservare un luogo che frequento da anni e mi viene in mente un aggettivo: compressa.

[Leggi di più…] infoLa biblioteca civica “compressa” di Vittorio Veneto

Archiviato in:Enrico Zanette, La città invisibile Contrassegnato con: biblioteche, descrizione, Vittorio Veneto

Ritrovare un libro per caso, in una biblioteca comunale. “Gli impiegati” di Siegfried Kracauer

28/12/2012

di Enrico Zanette

Il nostro amico Enrico Zanette racconta la sua lettura de “Gli impiegati”, un’inchiesta nella Berlino degli anni Trenta firmata da Siegfried Kracauer e diventata un classico.

«Linguaggio, abiti, gesti e fisionomie si uniformano, e il risultato del processo è appunto quell’aspetto gradevole che può essere riprodotto su vasta scala, con l’aiuto della fotografia […]. La corsa ai numerosi istituti di bellezza è anche determinata da una preoccupazione per la propria esistenza, l’uso dei cosmetici non è sempre un lusso. Per paura di essere dichiarati fuori uso come merce invecchiata le signore e i signori si tingono i capelli, e i quarantenni praticano lo sport per mantenersi snelli. Come devo fare per diventare bello? è il titolo di un opuscolo che è stato recentemente lanciato, e che secondo la pubblicità apparsa sui giornali insegna i mezzi “con cui apparire giovani e belli subito e a lungo”. La moda e l’economia collaborano l’una con l’altra. È vero che la maggior parte delle persone non è in grado di andare da un medico specializzato. Diventano le vittime di ciarlatani, oppure sono costretti ad accontentarsi di preparati che sono altrettanto a buon mercato che problematici. Nel loro interesse il menzionato deputato dottor Moses lotta da qualche tempo in parlamento, per inserire nell’assicurazione sociale anche la cura delle deformità. La giovane Comunità lavorativa dei medici tedeschi che operano nel campo cosmetico ha fatto propria questa legittima esigenza» (S. Kracauer, Gli impiegati, Torino, Einaudi, 1980, pp. 21-22). [Leggi di più…] infoRitrovare un libro per caso, in una biblioteca comunale. “Gli impiegati” di Siegfried Kracauer

Archiviato in:Enrico Zanette, Letture Contrassegnato con: Berlino, impiegati, inchiesta, microstoria, Siegfried Kracauer, Vittorio Veneto

Liberate Sannicolò e i bambini. Una lettera a storiAmestre

07/12/2012

di Enrico Zanette

In occasione del 6 dicembre, abbiamo scritto al nostro amico Enrico Zanette – che da qualche mese si è ristabilito a Vittorio Veneto – per chiedergli cosa ne fosse dei riti del giorno di san Nicola che ci aveva descritto qualche anno fa. Ecco la sua risposta.

Vittorio Veneto, 6 dicembre 2012, sera

cari amici di storiAmestre,

“i soliti nazionalsocialisti” è il primo pensiero che mi è venuto… lo ammetto ero un po’ deplacé, ieri sera, perché stavo leggendo il saggio di Sigfried Kracauer sugli impiegati berlinesi del 1930 (peraltro non ancora nazi, questo è venuto poco dopo). Ma non è la prima volta che questo San Nicolò mi preoccupa. [Leggi di più…] infoLiberate Sannicolò e i bambini. Una lettera a storiAmestre

Archiviato in:Enrico Zanette, La città invisibile Contrassegnato con: intervento, san Nicola, Vittorio Veneto

Un’autostrada è per sempre

29/08/2011

di Enrico Zanette

Riceviamo e pubblichiamo una lettera del nostro amico Enrico Zanette, già intervenuto sulle pagine del nostro sito, con altre corrispondenze da Vittorio Veneto (cliccare qui, qui e qui).

Cari di storiAmestre,

qualche settimana fa, ho letto il libro di Matteo Melchiorre di cui avete pubblicato alcuni brani. A un certo punto, Melchiorre parla anche del Fadalto, una località della Val Lapisina, ultima propaggine a nord del comune di Vittorio Veneto confinante con la provincia di Belluno. Il brano si trova a pagina 184: “per andare da Belluno alla pianura, si passava per il Fadalto, scendendo un passo agevole tra borgate e paesi. Borgate e paesi vivevano degnamente del traffico che scendeva o risaliva il passo. Bar, negozi, artigiani, scuole e via dicendo. Poi […] hanno costruito l’autostrada A27, quel disastro. Hanno sollevato la strada dal passo, e l’hanno innalzata in cima a un viadotto, alto […] centinaia di metri. Le macchine, adesso, transitano in aria e i paesi del Fadalto, pian piano, privati del traffico di passaggio, sono morti. Chi è rimasto a vivere sul Fadalto […] si trova addirittura, adesso, le immondizie nei cortili e sui tetti; lattine, sigarette, bottiglie e sacchi, gettati sui paesi dal cielo, dal punto in cui il cielo è attraversato dall’autostrada”.

Leggere della valle e dell’autostrada nel libro di Melchiorre è stata una bella sorpresa e questa lettura ha risvegliato la mia attenzione, da anni assopita dalla quotidiana abitudine dello sguardo, nei confronti della Val Lapisina e il suo viadotto. Così, approfittando di qualche giorno di vacanza sono andato a vedere com’è oggi il Fadalto risalendo per la vecchia statale Alemagna che corre sotto i viadotti autostradali. Per chi volesse, grazie a Google Maps si può oggi percorre anche da casa.

[Leggi di più…] infoUn’autostrada è per sempre

Archiviato in:Enrico Zanette, La città invisibile Contrassegnato con: descrizione, Vittorio Veneto

Victoria Campus. Colata di cemento a Vittorio Veneto

24/04/2007

di Enrico Zanette

La storia del Victoria Campus è vecchia una decina d’anni; non solo, ma è anche una storia finita. Il consiglio comunale di Vittorio Veneto ha, infatti, deciso nella seduta del 19 ottobre 2006 di non dare più proroghe ai lavori per la costruzione del suddetto mega-palasport che doveva sorgere nella zona di Costa.

[Leggi di più…] infoVictoria Campus. Colata di cemento a Vittorio Veneto

Archiviato in:Enrico Zanette, La città invisibile Contrassegnato con: cronaca, paesaggio, Vittorio Veneto

I bandòt di San Nicolò

09/03/2007

di Enrico Zanette

Leggendo nel sito di storiAmestre l’articolo Responsabilità limitata di Giovanni Levi su “Altrochemestre” (n. 5, primavera 1997), in un momento di distrazione, clicco casualmente sulle altre pagine. L’occhio mi cade sulla parola “Natale”, su Babbo Natale, il titolo dell’articolo precedente. Incuriosito decido di fare una pausa e di leggere questo pezzo. Molto interessante, si parla (non solo) di come Babbo Natale stia monopolizzando la distribuzione dei regali nei mesi invernali a scapito di personaggi come San Nicolò, Santa Lucia, Gesù Bambino o la Befana. Ma non era giornata: mi distraggo ancora e mi viene in mente quello che avevo visto con i miei occhi e le mie orecchie qualche mese fa. [Leggi di più…] infoI bandòt di San Nicolò

Archiviato in:Enrico Zanette, La città invisibile Contrassegnato con: cronaca, san Nicola, Vittorio Veneto

Barra laterale primaria

Per informazioni e per ricevere la newsletter scrivi a:

info@storiamestre.it

Cerca nel sito

Archivio

Ultimi commenti

  • Valentina Bertin su Giuseppe Bedin (1901-1939), un bandito tra Robin Hood e Dillinger
  • Patrizia su Breve storia della ditta Paolo Morassutti, affossata da manovre finanziarie. Una lettura
  • Fabio Bortoluzzi su Commiato con auguri. La redazione di storiamestre.it si congeda
  • Agnese su «È possibile fare volontariato per accogliere i migranti?». Una settimana di luglio a Lampedusa
  • Valeria su “Per fortuna è durata poco”. Due settimane in un istituto professionale del trevigiano
  • Fabrizio su Commiato con auguri. La redazione di storiamestre.it si congeda

Copyright storiAmestre © 2023

Il sito storiAmestre utilizza cookie tecnici ed analytics. Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra in linea con la nuova GDPR.Accetto Ulteriori informazioni
Aggiornamento privacy e cookie (GDPR)

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
ACCETTA E SALVA