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Ucraina

“I miei viaggi per lavoro in Ucraina”. Intervista a Giulio Bresin

02/09/2014

a cura di Piero Brunello

Giulio Bresin è di Pordenone e lavora come agente per un’azienda che produce accessori di qualità per mobili: come ci spiega lui, è “il made in Italy che ancora tira e ancora si vende”. Da qualche anno si occupa del mercato orientale: Russia, dal 2005, e dalla fine del 2012 anche Ucraina. I legami economici con quei paesi, cominciati negli anni Novanta, si sono intensificati e sviluppati molto negli ultimi dieci anni. I suoi viaggi sono stati molto frequenti, fino al luglio scorso. Gli abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza e di riferirci le cose viste e sentite, le impressioni che ha ricavato negli ultimi viaggi, compiuti quando la crisi in Ucraina era già in corso. Il risultato è questa intervista, scritta via mail, cominciata il 7 agosto e conclusa il 1° settembre. 

D. Quando hai cominciato a frequentare la Russia e l’Ucraina?

R. Sono stato per la prima volta in Russia nel 2000, come studente universitario di lingue. Trascorsi un mese a San Pietroburgo presso una famiglia di russi. Sono tornato a San Pietroburgo per studio altre due volte, nel 2001 e nel 2002, sempre vivendo presso la stessa famiglia. Dal 2005 viaggio in Russia ogni mese per lavoro. Da San Pietroburgo alla Siberia centrale e al Caucaso ho girato molto per tutto il territorio.

Sono stato in Ucraina per la prima volta nel dicembre del 2012, in occasione di un viaggio di lavoro a Odessa. Sempre per lavoro, nel 2013 ci sono stato sette o otto volte, girando tutto il paese da ovest a est, inclusa la penisola di Crimea a sud; nel 2014 altre due volte, una settimana a Kiev a fine maggio, e qualche giorno a Odessa a metà luglio.

[Leggi di più…] info“I miei viaggi per lavoro in Ucraina”. Intervista a Giulio Bresin

Archiviato in:Giulio Bresin, La città invisibile, Piero Brunello Contrassegnato con: guerra, intervista, Russia, Ucraina

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