• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
storiAmestre

storiAmestre

storia e documentazione del tempo presente

  • Chi siamo
    • Informativa sulla privacy e l’utilizzo dei cookie
  • Rubriche
    • La città invisibile
    • Letture
    • Oggetti
    • Centro documentazione città contemporanea
    • Agenda
  • Quaderni
  • Autori e Autrici
  • Altrochemestre

strenna

La salicornia rifiorirà a Fusina? Immagini dell’area della ex Sava (Porto Marghera, 2010)

06/01/2021

di Giovanna Bison

Condividiamo con le lettrici e i lettori del sito il regalo che ci ha fatto la nostra amica Giovanna Bison. Si parte, anche questa volta, da una tesi di laurea triennale in Discipline dell’Arte, della Musica, e dello Spettacolo discussa presso l’Università di Padova: un lavoro compiuto nel 2010 all’interno e nei dintorni della fabbrica abbandonata della ex Sava. Le immagini sono il frutto di una ricognizione cominciata tenendo presente la storia della documentazione fotografica relativa all’area industriale e i modelli dell’archeologia industriale, ma che a poco a poco ha cambiato di senso. Con una conclusione dal sapore leopardiano, in attesa di un nuovo sopralluogo – forse – a dieci anni di distanza.

Laurearsi al DAMS di Padova

Il lavoro che ho fatto per l’Università di Padova ha compiuto dieci anni. Allora mi proponevo una ricognizione fotografica all’interno della fabbrica abbandonata della ex Sava. 

L’esplorazione partiva da un approfondimento bibliografico sulle origini e sullo sviluppo di questa particolarissima zona industriale, con riferimento soprattutto a Fusina, ultima propaggine di Porto Marghera. Seguiva un’indagine, in ordine cronologico, sugli studi fotografici (uno su tutti l’archivio Giacomelli) che avevano compiuto lavori di reportage su queste realtà. Le mie foto dovevano scandire il disfacimento delle cattedrali ferrose, destinate a diventare archeologia industriale. 

A ogni passo, a ogni foto, il mio atteggiamento cominciò però a cambiare. 

[Leggi di più…] infoLa salicornia rifiorirà a Fusina? Immagini dell’area della ex Sava (Porto Marghera, 2010)

Archiviato in:Giovanna Bison, La città invisibile Contrassegnato con: escursione, Ex Sava, fotografia, Fusina, Porto Marghera, SAVA, strenna

Uscite di sicurezza. Sui passi dei miei avi, ebrei piemontesi (XIX-XX secolo)

23/12/2019

di Alberto Cavaglion

Ci siamo rivolti al nostro amico Alberto Cavaglion per la nostra tradizionale strenna di fine anno (tra l’altro Alberto ci ha fatto notare che quest’anno Hanukkah coincide con il periodo natalizio).

Cavaglion ci ha permesso di riprendere e rielaborare due saggi – scritti a quasi 25 anni di distanza l’uno dall’altro – per ricavarne uno scritto originale. Letture, documenti e ricordi di famiglia per ripercorrere alcuni aspetti di un secolo e mezzo di storia degli ebrei piemontesi, tra primo Ottocento e Seconda guerra mondiale, seguendo il filo di piccoli spostamenti, di uomini e donne – tra case, botteghe e rifugi – e delle loro masserizie. 

Come sempre quando pubblichiamo saggi lunghi, ne offriamo qui di seguito una breve anteprima, per leggere il testo integrale (illustrato da due documenti), cliccare qui.

Il torto di nascere ebreo diventò un diritto con Napoleone, poi tornò a essere un torto sotto Carlo Felice, per ritornare a essere un diritto con Carlo Alberto e di nuovo un torto con Mussolini. Infine il diritto venne riconquistato con la Resistenza e sancito dalla Costituzione della Repubblica. La storia degli ebrei in Italia è riassumibile in questo processo di andate e ritorni: una vittoria di diritti che si affermano dall’alto (lo Statuto) o si conquistano dal basso (la lotta partigiana) e una sconfitta di torti che ritornano a ondate periodiche fino a esplodere, in forma traumatica, sotto il fascismo.

[Leggi di più…] infoUscite di sicurezza. Sui passi dei miei avi, ebrei piemontesi (XIX-XX secolo)

Archiviato in:Alberto Cavaglion, La città invisibile Contrassegnato con: Cuneo, Piemonte, ricordi, storia degli ebrei italiani, storiografia, strenna, Vercelli

Modernità di classe. Le relazioni del prefetto di Parigi Delessert (1786-1858)

24/12/2018

di Andrea Lanza

Natale 2018. Per la nostra tradizionale strenna, Andrea Lanza ci porta nella Parigi della prima metà dell’Ottocento, sulle tracce di un prefetto che già ci aveva mostrato in azione durante lo sciopero dei carpentieri parigini del 1845. La figura di Gabriel Delessert permette di esplorare una nascente borghesia, in cui ruoli istituzionali, salotti, reti di relazioni e alleanze familiari si intrecciano, e dove maturano precise idee di progresso, “interesse pubblico” e “buon ordine sociale”. Con il suggerimento di riflettere simultaneamente sulla “modernità” immaginata dalla classe dirigente francese del XIX secolo e sulla “modernità à la Macron” dei giorni nostri. Qui di seguito proponiamo solo le prime pagine del testo, chi vorrà leggerlo integralmente dovrà cliccare qui.

Parole di prefetto

Due dicembre 2018, Parigi, in conferenza stampa il prefetto di polizia della capitale evoca le “deliberate violenze” commesse da gente “desiderosa di affrontare le forze dell’ordine”; non esita a identificare i facinorosi come appartenenti a “gruppuscoli dell’ultradestra e dell’ultrasinistra”. Fra i 378 fermati il giorno prima, secondo le dichiarazioni del PM, nessuno però risulta già segnalato dai servizi di informazione. Di fronte all’incoerenza dei dati forniti, mi è subito tornata in mente una vecchia conoscenza: Gabriel Delessert.

[Leggi di più…] infoModernità di classe. Le relazioni del prefetto di Parigi Delessert (1786-1858)

Archiviato in:Andrea Lanza, La città invisibile Contrassegnato con: Gabriel Delessert, Parigi, storiografia, strenna, XIX secolo

Luci d’archivio. Una strenna di Natale

24/12/2017

di Matteo Melchiorre

Buone feste di fine anno da storiAmestre. All’interno di un racconto, il nostro amico Matteo Melchiorre riprende un discorso tenuto durante un incontro al Teatro Accademico di Castelfranco Veneto il 10 novembre 2017. L’occasione veniva da una domanda: “A cosa servono gli archivi?”. Si capisce che le risposte sono più d’una, ma “il sugo della questione” è che “le vicende umane sono indocili, complesse e non sempre pienamente comprensibili alla luce dei residui che esse ci hanno lasciato in mano”. Per questo abbiamo bisogno di strumenti che ci facciano “captare delle luci lontane, che vengono da una Lapponia a noi ignota e che proprio per questo, sissignori, ci emozionano”. Chi volesse leggere più comodamente, può scaricare il testo – arricchito da alcune illustrazioni – cliccando qui.

Giorni corti e neve ghiacciata

Proprio oggi, 13 dicembre, Santa Lucia, dovrebbe essere il giorno più corto che ci sia. Dicono gli esperti del cielo e degli astri che le cose non stanno esattamente a questo modo, dato che il giorno più corto dell’anno cade nel solstizio d’inverno, il 21 o 22 dicembre. Ma è pur vero che a Santa Lucia la notte cala con circa tre minuti d’anticipo rispetto al solstizio. Il che significa che oggi, Santa Lucia, è il giorno nel quale l’oscurità è più impaziente di arrivare e la luce ha più fretta di andarsene.

E poi c’è anche questa neve che è venuta il 10 dicembre, ed era una neve che cadeva minutissima e leggera, la quale poi, il giorno 11, ha buttato in pioggia; pioggia che a sua volta si è come vaporizzata in una nebbia densa il giorno 12. E oggi, che è il 13, la nebbia si è un poco alzata e ha svelato una giornata cruda sottozero; la nevaglia sfatta dalla pioggia è perciò divenuta stamattina una placca di ghiaccio antipaticissima.

[Leggi di più…] infoLuci d’archivio. Una strenna di Natale

Archiviato in:La città invisibile, Matteo Melchiorre Contrassegnato con: archivi, intervento, storiografia, strenna

Tre diari. Appunti di lettura

05/12/2017

di Gigi Corazzol

Quest’estate Gigi Corazzol ha letto tre volumi, edizioni dei diari (o di parti di essi) di Antonio Giuriolo, Daniele Ponchiroli e Bruno Trentin. Per il San Nicolò del 2017, ecco i suoi appunti di lettura. Ne proponiamo qui di seguito le prime pagine, dedicate alle edizioni di Giuriolo e di Ponchiroli; ma la maggior parte di queste note, che si possono leggere scaricando la versione integrale del testo cliccando qui, sono dedicate al diario di Trentin: “rilievi […] frutto dell’insoddisfazione di un lettore pagante. Perché renderli pubblici? Perché credo che il primo segno di rispetto per la memoria di un dirigente del movimento operaio preveda, quando ci si occupi dei suoi scritti, di curarli al meglio”.

Cos’è la vita? Bella domanda, amica cara. Stia tranquilla, farò del mio meglio. La stimo troppo per sbrigarmela con bubbole fruste tipo la favola bella che spesso ci illude, o, dio ne scampi, con lapidi in redingotte quali “una frenesia, un’illusione, un’ombra, una storia […] insomma che tutta la vita è sogno e i sogni sogni”1. Sono così tante le vite! Così diverse l’una dall’altra. Come si fa a parlarne al singolare? Tenga, le ho portato due marrons glacés maison di Garbujo. Squisiti, mi lasci dire. Fatalità, le mie letture “de résistance” di quest’estate, nel cadente seminterrato muscoso che lei ben conosce (come può ben immaginare, sotto alle foglie del fico faceva un caldo da squaglio) sono state diari, solo diari. Le mille miglia lontani l’uno dall’altro. La vita, mi chiede? Le vite, piuttosto. Varie, diverse, non crede?

[Leggi di più…] infoTre diari. Appunti di lettura

  1. P. Calderon de la Barca, La vida es sueño, Jornada segunda, vv. 2182. [↩]

Archiviato in:Gigi Corazzol, Letture Contrassegnato con: Antonio Giuriolo, Bruno Trentin, Daniele Ponchiroli, san Nicola, strenna

Nonni e nipoti. Sulla storia orale dell’anarchismo

31/12/2016

di Piero Brunello

Ultima strenna del 2016. Presentiamo il testo dell’intervento che Piero Brunello ha tenuto al convegno “La militanza anarchica e libertaria in Italia nel secondo Novecento. Le fonti orali: questioni metodologiche” (Biblioteca Panizzi e Archivio Famiglia Berneri-Aurelio Chessa, Reggio Emilia 19 novembre 2016). Il saggio è dedicato alla memoria di Amedeo Bertolo, morto il 22 novembre scorso.

Alla memoria di Amedeo Bertolo (1941-2016)

1. Comincerei da una piccola vicenda – del resto non esistono vicende piccole, giusto? Nei primi anni Settanta due ventenni, Elis Fraccaro ed Elettra Sivori, sentono parlare di un vecchio anarchico che è stato al confino, un perseguitato politico di nome Luciano Visentin. I due giovani abitano a Marghera, lui in un piccolo paese lì vicino. Lo vanno a conoscere. Elis me ne ha parlato più volte, ma è bello vedere nell’archivio dell’Istituto Internazionale di Storia Sociale di Amsterdam le lettere che Visentin, che allora aveva settantaquattro anni, scrive in quel periodo al suo coetaneo Hugo Rolland.

[Leggi di più…] infoNonni e nipoti. Sulla storia orale dell’anarchismo

Archiviato in:La città invisibile, Piero Brunello Contrassegnato con: anarchismo, storia orale, storiografia, strenna

Barra laterale primaria

Per informazioni e per ricevere la newsletter scrivi a:

info@storiamestre.it

Cerca nel sito

Archivio

Ultimi commenti

  • Filippo Benfante su La scuola della Costituzione. Dalle manifestazioni per la scuola (Firenze, 25 giugno 2020)
  • Chiara su La Casa del Popolo di Ca’ Emiliani
  • Carlo su Il Villaggio marino di Caroman. Una gita e un libro (agosto 2012)
  • Cristina salvan su Mascherine protettive contro la “Spagnola” (1919-1920 circa)
  • Chiara Puppini su Foto di famiglia con Lambretta (1961-1997)
  • Alessandro su Foto di famiglia con Lambretta (1961-1997)

Copyright storiAmestre © 2021

Il sito storiAmestre utilizza cookie tecnici ed analytics. Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra in linea con la nuova GDPR.Accetto Ulteriori informazioni
Aggiornamento privacy e cookie (GDPR)

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessario
Sempre attivato

Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.