• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
storiAmestre

storiAmestre

storia e documentazione del tempo presente

  • Chi siamo
    • Informativa sulla privacy e l’utilizzo dei cookie
  • Rubriche
    • La città invisibile
    • Letture
    • Oggetti
    • Centro documentazione città contemporanea
    • Agenda
  • Quaderni
  • Autori e Autrici
  • Altrochemestre

storia del movimento operaio

Le lotte alla Pellizzari del 1964-65 nell’archivio di Cosimo Pascali

31/01/2019

di Walter Cocco

Il nostro amico e socio Walter Cocco ci manda una nuova tappa del suo progetto di scrivere una storia della Pellizzari di Arzignano. Qui ritorna su alcune vicende del periodo 1964-65 attraverso il piccolo archivio che Cosimo Pascali creò quando fu imputato e processato in seguito a una manifestazione che ebbe luogo nel novembre 1964. Con un appello a conservare e salvare gli archivi privati, per quanto siano piccoli.

Un archivio privato

Il mio progetto di scrivere una storia della Pellizzari di Arzignano nel secondo dopoguerra l’ho reso pubblico soltanto di recente, ma in realtà ci pensavo da un po’ di tempo e in qualche occasione ne avevo parlato con alcuni amici. Capitò così che un giorno di qualche anno fa una cara amica, Antonella Pascali, mi disse che voleva farmi vedere dei documenti che aveva trovato a casa del padre Cosimo dopo la sua morte avvenuta nel 2009. Venne da me con due cartelle tutte ordinate.

[Leggi di più…] infoLe lotte alla Pellizzari del 1964-65 nell’archivio di Cosimo Pascali

Archiviato in:La città invisibile, Walter Cocco Contrassegnato con: archivi, Arzignano, Cosimo Pascali, Pellizzari, storia del lavoro, storia del movimento operaio, storiografia

Immaginando la società del futuro. “Andare a vedere” le lotte dei carpentieri parigini del 1845

18/09/2018

di Andrea Lanza

Pubblichiamo il testo della relazione che Andrea Lanza ha presentato alla giornata di studi Una volta il futuro era migliore? Lavoro, storia, conflitti, che si è tenuta il 2 giugno 2018. Ne approfittiamo per segnalare che a fine settembre comincerà un ciclo di tre incontri dedicati a questi temi, che si terranno presso la sede di storiAmestre (si comincerà il 26 settembre con una relazione di Stefano Petrungaro; nei prossimi giorni maggiori informazioni).

Nel mio intervento di oggi vorrei mettere sul tavolo alcune questioni da discutere, che sono poi parte importante delle questioni che alimentano, in modo implicito o esplicito, le mie ricerche storiche. La prima – che anticipo ora per poi tornarci alla fine – è quella di un anacronismo; la seconda è quella del senso politico da dare all’espressione lotta di classe, e sottolineo politico perché in quel termine c’è la dimensione che ci interessa oggi: il sentimento del futuro, la proiezione nel futuro, la capacità che c’è stata nel passato di trarre da un’immaginazione del futuro la forza per agire nel presente.

[Leggi di più…] infoImmaginando la società del futuro. “Andare a vedere” le lotte dei carpentieri parigini del 1845

Archiviato in:Andrea Lanza, La città invisibile Contrassegnato con: lotte di classe, Parigi, storia del movimento operaio, storiografia

Le ragioni (e le emozioni) di una ricerca. Una lettera a storiAmestre

23/06/2018

di Walter Cocco

Il nostro amico e socio Walter Cocco ci scrive per raccontarci di aver cominciato una nuova ricerca, sulla storia della fabbrica Pellizzari di Arzignano. Tra i motivi che lo hanno spinto a intraprendere questo studio, ci sono la sua infanzia e la sua adolescenza – quando da casa vedeva la fabbrica –, e soprattutto la vita del padre, che alla Pellizzari ha lavorato per quarant’anni.

Cari amici di storiAmestre, dopo aver scritto della Marzotto di Valdagno e della sua storia vi volevo informare che da un po’ di tempo sto raccogliendo materiale sulle officine Pellizzari di Arzignano.

La storia di un’altra fabbrica e di un’altra lotta operaia. La mia è forse una fissazione, ma continuo a pensare che sia un interessante punto di vista per analizzare le trasformazioni sociali avvenute in Italia nel Secondo Dopoguerra e sono convinto che il “caso” Pellizzari abbia delle caratteristiche che lo rendono meritevole di essere studiato.

Vi confesso però che la ragione del mio interesse per questa ricerca è anche (forse soprattutto) strettamente personale.

[Leggi di più…] infoLe ragioni (e le emozioni) di una ricerca. Una lettera a storiAmestre

Archiviato in:La città invisibile, Walter Cocco Contrassegnato con: Arzignano, Industrie Pellizzari, ricerche in corso, storia del lavoro, storia del movimento operaio, storia dell'industria

19 aprile 1968 a Valdagno. Cinquant’anni dopo

18/04/2018

di Walter Cocco

Ritorniamo a Valdagno grazie al nostro amico Walter Cocco. Il 19 aprile 1968, gli operai della Marzotto entrano in sciopero per protestare contro il nuovo sistema del cottimo che impone ritmi insostenibili e crea le condizioni per nuovi licenziamenti. Di fronte allo schieramento di polizia e carabinieri, cresce la tensione. La sera viene abbattuta la statua di Gaetano Marzotto, il fondatore della fabbrica.

A cinquant’anni da quei fatti, Cocco ha scritto un testo partendo dalle interviste che realizzò una ventina d’anni fa (ovvero a trent’anni dai fatti): un immaginario operaio (trentenne all’epoca dei fatti) ripercorre quanto successo a Valdagno dal 19 aprile 1968 al 23 febbraio 1969 (quando terminò l’occupazione della fabbrica). Il testo verrà interpretato a due voci presso la sala Soster di Palazzo Festari (Valdagno) la sera del 19 aprile 2018 (per scaricare la locandina, cliccare qui). Ne proponiamo qui un breve estratto.

Venerdì 19 aprile ore 7,00

Stamattina, arrivato davanti ai cancelli, c’era già un sacco di carabinieri schierati e alle 7,30 è arrivata anche la polizia. Dicono di esser qui per garantire la libertà di andare al lavoro e hanno formato un corridoio. Noi cerchiamo di impedire il passaggio, i compagni del turno di notte e quelli che sono usciti dopo solo un’ora di lavoro cercano di fermarsi all’ingresso per rendere difficile l’entrata ai crumiri. Polizia e carabinieri però spingono e malmenano chi si ferma, cercano di tenere libero il passaggio. Aumenta la tensione, volano parole grosse, pugni, calci, ma non succede nulla di grave. Arriva un reparto della celere, ma anche noi siamo sempre più numerosi e non ci muoviamo. A un certo punto arrivano gli studenti delle scuole superiori, i lavoratori delle confezioni del Maglio e anche cittadini a manifestare il loro sostegno allo sciopero. Rimaniamo così, tutto il giorno, noi da una parte e le forze dell’ordine dall’altra. Momenti di tensione si alternano a momenti di relativa calma, nessuno si muove. Poi, nel pomeriggio, c’è uno scontro e vengono presi due manifestanti. I sindacalisti intervengono e ne chiedono il rilascio, le forze dell’ordine sono disposte a farlo se la manifestazione si scioglie e tutti vanno a casa. I sindacalisti ci dicono che i due compagni sono stati liberati ma che la manifestazione è sciolta. Si levano urla e fischi e volano le prime pietre. I vetri dello stabilimento si infrangono, un agente viene ferito, la polizia carica e spara i lacrimogeni. Rispondiamo con una fitta sassaiola e li obblighiamo a ritirarsi dentro il cortile della fabbrica. È scontro aperto, succede di tutto: alcuni prendono d’assalto il Jolly Hotel, altri il Magazzino della Lana, i manichini gettati nel fiume. Mi avvicino a Piazza Dante, è piena di gente, qualcuno ha delle funi sta tirando giù la statua di Gaetano Marzotto, il fondatore della fabbrica. Siamo in molti a incitare finché la statua cade giù! La città è in rivolta, si fa notte, arrivano altri reparti di polizia che attaccano con lacrimogeni e manganelli. Si scatena una vera e propria caccia all’uomo contro manifestanti e curiosi. La giornata si chiude con decine di fermati e 42 arresti, 5 denunciati a piede libero, 58 feriti fra le forze dell’ordine e un numero imprecisato fra i manifestanti. Solo i più gravi si sono fatti ricoverare, gli altri si sono curati in casa per evitare denunce. La gravità della situazione si capisce si da subito.

[Leggi di più…] info19 aprile 1968 a Valdagno. Cinquant’anni dopo

Archiviato in:La città invisibile, Walter Cocco Contrassegnato con: anniversari, Sessantotto, storia del movimento operaio, Valdagno

“Siamo noi, questi refrattari”. La Comune, Jules Vallès e Felice Cameroni

17/03/2018

di Filippo Benfante

18 marzo 1871-18 marzo 2018: per l’anniversario della Comune di Parigi, pubblichiamo un saggio in cui Filippo Benfante ripercorre le vicende della prima traduzione italiana dei Refrattari di “Giulio Vallès, membro della Comune”, promossa dal giornalista e critico letterario della Scapigliatura milanese Felice Cameroni. All’indomani degli eventi di Parigi, Cameroni proponeva di leggere i Réfractaires celebrati da Vallès nel decennio precedente per rompere i canoni tanto estetici quanto politici dell’Italia post-risorgimentale: “bohème, avanguardia del proletariato che soffre ed anela distruggere la schiavitù dei bianchi, ed il vassallaggio del lavoro alla bancocrazia”.

È possibile anche scaricare un pdf del testo, con illustrazioni, cliccando qui.

[Leggi di più…] info“Siamo noi, questi refrattari”. La Comune, Jules Vallès e Felice Cameroni

Archiviato in:Filippo Benfante, La città invisibile Contrassegnato con: 18 marzo, anniversari, Comune di Parigi, Felice Cameroni, Jules Vallès, storia del movimento operaio, storiografia

Il verdetto di milioni di persone. Per Sacco e Vanzetti, nel novantesimo anniversario dell’esecuzione

22/08/2017

di Elizabeth Gurley Flynn

In occasione del novantesimo anniversario dell’esecuzione dei due anarchici italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, avvenuta la notte del 22 agosto 1927 a Boston, riprendiamo alcune pagine dell’autobiografia di Elizabeth Gurley Flynn, una militante del movimento operaio statunitense che fece parte del comitato per la difesa di Sacco e Vanzetti. Per altre notizie, si veda la nota finale.

Faccio visita a Sacco e Vanzetti

Nell’ottobre del 1920, Mary Heaton Vorse e io facemmo visita a Nicola Sacco nel carcere di Dedham. Fred Moore1 organizzò l’incontro in modo che potessimo fare un po’ di pubblicità alla loro causa. Mary scrisse un bell’articolo per The Nation, che cominciava: «Attraversammo i dolci villaggi del New England». Era autunno, l’aria era impregnata del pungente odore delle foglie bruciate. Visto quello che sono le prigioni, il posto non era male. Mary diceva che sembrava una biblioteca, con un’ampia rotonda al centro; solo che negli scaffali venivano risposi degli uomini, non dei libri. Poi ci venne rapidamente incontro un bel giovane, snello, dal portamento eretto, con gli occhi scintillanti e un sorriso allegro. Era Sacco. Aveva 30 anni. La camicia blu che indossava era pulita e linda, aperta sul collo. Mi salutò con entusiasmo «Elisabetta – ti conosco. Ti ho sentita parlare agli scioperanti di Lawrence!» disse. Poi salutò Fred Moore e la signora Vorse, che parlava un po’ l’italiano, con sua grande gioia. Ci mettemmo tutti a sedere. Mi disse dei suoi ideali – «l’Idea», come la definiva, che per lui significava giustizia sociale. Non più governo, polizia, giudici, padroni, autorità; gruppi popolari autonomi – ogni cosa di proprietà del popolo – lavoro in comune – distribuzione della ricchezza in rapporto al bisogno – uguaglianza, giustizia, fratellanza – amore reciproco; queste appassionate parole sgorgavano come torrenti dalle sue labbra. Odiava l’ozio forzato. Voleva poter lavorare – questo lo indispettiva.

[Leggi di più…] infoIl verdetto di milioni di persone. Per Sacco e Vanzetti, nel novantesimo anniversario dell’esecuzione

  1. L’avvocato militante incaricato della difesa di Sacco e Vanzetti. [↩]

Archiviato in:Elisabeth Gurley Flynn Contrassegnato con: Bartolomeo Vanzetti, Nicola Sacco, storia del movimento operaio

  • « Vai alla pagina precedente
  • Vai alla pagina 1
  • Vai alla pagina 2
  • Vai alla pagina 3
  • Vai alla pagina 4
  • Vai alla pagina successiva »

Barra laterale primaria

Per informazioni e per ricevere la newsletter scrivi a:

info@storiamestre.it

Cerca nel sito

Archivio

Ultimi commenti

  • Filippo Benfante su La scuola della Costituzione. Dalle manifestazioni per la scuola (Firenze, 25 giugno 2020)
  • Chiara su La Casa del Popolo di Ca’ Emiliani
  • Carlo su Il Villaggio marino di Caroman. Una gita e un libro (agosto 2012)
  • Cristina salvan su Mascherine protettive contro la “Spagnola” (1919-1920 circa)
  • Chiara Puppini su Foto di famiglia con Lambretta (1961-1997)
  • Alessandro su Foto di famiglia con Lambretta (1961-1997)

Copyright storiAmestre © 2021

Il sito storiAmestre utilizza cookie tecnici ed analytics. Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra in linea con la nuova GDPR.Accetto Ulteriori informazioni
Aggiornamento privacy e cookie (GDPR)

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessario
Sempre attivato

Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.