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La statua è stata abbattuta. Un aggiornamento da Toronto

13/06/2021

di Andrea Lanza

Il nostro Andrea Lanza ci ha mandato un breve aggiornamento sulle vicende della statua di Egerton Ryerson, collocata nel centro di Toronto, da cui era partito nel febbraio scorso per riflettere su memoria e storiografia, uso e ruolo sociale della storiografia, rapporti tra forme diverse di confronto con il passato. Cose scritte durante una quarantena prevista per chi rientra dal Canada in Europa.

Appena arrivato da questa parte dell’Oceano, leggo una notizia che in fondo non mi sorprende: la statua di Egerton Ryerson di cui vi avevo scritto in febbraio è stata abbattuta. Quattro mesi fa era già stata colorata di verde. Le mani imbrattate di rosso e diverse scritte ricordavano il ruolo svolto da Ryerson nell’istituzione delle scuole residenziali dove, in nome del diritto universale allo studio e dell’assimilazione, migliaia di bambine e bambini Inuit e delle Prime Nazioni furono inseriti a forza, sottratti alle famiglie, fra gli anni Venti dell’Ottocento e gli anni Novanta del Novecento.

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Chi erige i monumenti, e a chi? Note su una polemica in corso a Nova Veneza (Brasile) 

28/02/2021

di Eloisa Rosalen

La nostra amica Eloisa Rosalen ci scrive dal Brasile, per informarci della polemica suscitata dalla decisione del consiglio comunale di Nova Veneza (nello Stato di Santa Catarina) di intitolare una piazza ed erigere un monumento al suo fu concittadino Natale Coral, immigrato da Motta di Livenza a fine Ottocento. Gli studi di antropologi e storici hanno però da tempo appurato che Coral era un “bugreiro”, ovvero una di quelle persone che lo Stato o le compagnie colonizzatrici assumevano per attaccare e uccidere i nativi; e il fatto che lo fosse è attestato anche dalla memoria di una parte, almeno, della cittadinanza di Nova Veneza. Si sono perciò levate critiche e opposizioni. Eloisa Rosalen ne fa una rassegna, guardando al più ampio contesto del fenomeno mondiale di abbattimento delle statue di colonizzatori e oppressori, ritornando così sui temi già sollevati in questo sito dalla corrispondenza di Andrea Lanza da Toronto.

“In Brasile è così, chi non ha sangue indigeno nelle vene, ce l’ha sulle mani”, mi ha detto una volta un collega di dottorato. Quando ho sentito per la prima volta questa frase (coniata non si sa da chi né dove), sono rimasta molto impressionata. All’epoca – ero al primo anno di dottorato – stavo facendo delle ricerche per Piero Brunello, che stava completando un libro in cui si parlava anche di Natale Coral.

Natale Coral (1859-1911) era un immigrato italiano, nato a Motta di Livenza (da cui – l’ho scoperto dopo – proviene anche la famiglia di mio padre) e vissuto a Nova Veneza [Nuova Venezia], nello Stato brasiliano di Santa Catarina, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Di recente, il 28 dicembre 2020, il Consiglio comunale di Nova Veneza gli ha reso omaggio per il suo contributo di geometra agrimensore, inaugurando una piazza a lui intitolata ed erigendogli un monumento (sulla base di una decisione presa il 22 novembre 2019 in seguito a una richiesta dei discendenti di Coral), nel quartiere che oggi comprende la maggior parte della terra di proprietà della famiglia Coral.

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Chi davvero abbatte i monumenti? Note su memoria, storiografia e statue

02/02/2021

di Andrea Lanza

Il nostro amico e socio Andrea Lanza parte da una statua imbrattata – vista durante una passeggiata nel centro di Toronto dove vive – per riflettere sul rapporto tra memoria e storiografia, uso e ruolo sociale della storiografia, rapporti tra forme diverse di confronto con il passato. Sapendo che la vita è una cosa, la sua memoria e la sua storia sono un’altra.

Con il suo articolo, Lanza riprende da un altro punto di vista la discussione sulla public history avviata su storiamestre.it quasi un anno fa da Piero Brunello e Pietro Di Paola.

Egerton Ryerson con le mani macchiate di rosso

In una delle mie passeggiate da lockdown nel centro di Toronto mi fermo davanti alla statua di un uomo dell’Ottocento che insegna tenendo un libro nella mano. Dietro di lui, su una sorta di capitello, sono appoggiati altri libri. È Egerton Ryerson (1803-1882), pastore metodista e, come si legge sul basamento, fondatore del sistema scolastico dell’Ontario. Al suo impegno politico progressista e alla sua opera legislativa si deve infatti l’istituzione delle scuole pubbliche e gratuite nella maggiore delle province anglofone del Canada. Da quest’estate, la statua è coperta di vernice verdognola, mentre le mani sono sporche di rosso. 

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