di Andrea Lanza
Il nostro amico e socio Andrea Lanza, a partire da quello che vede in Canada – dove vive – e segue a distanza dall’Italia, riflette sull’uso delle statistiche mediche al tempo della quarantena: la confusione tra dati e realtà, la costruzione delle variabili osservate, i giochi di prestigio, l’uso rituale. Consigli su come resistere alla mistica della statistica anche in tempi ordinari.
In questo tempo di coronavirus le statistiche sono diventate il principale strumento per rappresentare il pericolo invisibile. Su di esse si basano le decisioni delle autorità. La loro riproduzione massiva non solo legittima la riduzione delle libertà individuali, ma condiziona i nostri comportamenti, studiati a loro volta da altre statistiche, più o meno improvvisate quali quelle messe a disposizione da google.