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scuola

Avvisi per i posteri. Dalla Prima guerra mondiale. 18

16/09/2014

di Marco Toscano

Nuovo appuntamento con le letture del nostro amico Marco Toscano intorno alla prima guerra mondiale, e alla guerra in generale.

Cari di storiAmestre,

“Tutti e quattro di diciannove anni, tutti e quattro partiti dalla stessa aula scolastica per andare in guerra”: così, nelle prime pagine di Niente di nuovo sul fronte occidentale di Erich Maria Remarque (1898-1970), il protagonista Paolo Bäumer conclude la prima presentazione di sé e di tre compagni di scuola. Tutti, nella loro classe, erano stati spinti ad arruolarsi volontari da un professore, alla notizia che il proprio paese, la Germania, aveva dichiarato la mobilitazione generale. “Lo vedo ancora davanti a me, quando ci fulminava attraverso i suoi occhiali e ci domandava con voce commossa. «Venite anche voi, nevvero, camerati?»”.

Riprendo in mano il libro lunedì 15 settembre, inizio delle lezioni scolastiche nella maggior parte d’Italia, pensando alla recente notizia che il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il ministro della Difesa hanno firmato un accordo – per ora della durata di tre anni – che affida a militari delle varie armi l’insegnamento nelle scuole dei «valori della democrazia, partendo dalla conoscenza della Costituzione e della “cultura della Difesa”»; e naturalmente nel 2014/15 si approfitterà di una “significativa ricorrenza, quale il centenario della grande guerra”, scritto minuscolo forse per non esagerare in retorica. Altrove ho letto che poi toccherà anche alla “Liberazione” e alla “Resistenza”, pure queste in omaggio agli anniversari tondi. [Leggi di più…] infoAvvisi per i posteri. Dalla Prima guerra mondiale. 18

Archiviato in:Erich Maria Remarque, Letture, Marco Toscano Contrassegnato con: Avvisi per i posteri, guerra, prima guerra mondiale, scuola

Gavrilo Princip e l’attentato di Sarajevo nei manuali di storia croati

25/03/2014

di Stefano Petrungaro

Riprendiamo sul sito il tema affrontato nei due recenti incontri organizzati da storiAmestre, in collaborazione con gli Itinerari educativi del Comune di Venezia: “Guerra mondiale, racconti nazionali. La prima guerra mondiale nei libri di scuola”. Pubblichiamo alcune pagine dal volume di Stefano Petrungaro, Riscrivere la storia. Il caso della manualistica croata (1918-2004), uscito nel 2006 in una collana promossa dalla Fondazione Federico Chabod di Aosta, dove si presenta l’evoluzione del racconto dell’attentato di Sarajevo (e dell’identità dell’attentatore Princip) dall’immediato dopoguerra agli anni Novanta del Novecento.

A essere rigorosi, l’evento in questione non appartiene alla storia nazionale croata in senso stretto, poiché si svolge al di fuori dei confini nazionali, l’attentatore non è croato, come non sono croati i principi d’Asburgo vittime dell’attentato; tuttavia, è indubbio il suo ruolo decisivo per la storia della Croazia, confermato infatti dal largo spazio dedicatogli nei manuali esaminati.

[Leggi di più…] infoGavrilo Princip e l’attentato di Sarajevo nei manuali di storia croati

Archiviato in:La città invisibile, Stefano Petrungaro Contrassegnato con: Gavrilo Princip, Jugoslavia, libri di scuola, prima guerra mondiale, scuola, storiografia

Diario di bordo. Battute da un radiodramma

30/10/2012

di Gigio Brunello

Proponiamo un brano dal radiodramma Diario di bordo, scritto da Gigio Brunello e da lui realizzato con gli studenti, perlopiù stranieri, dell'Istituto professionale e tecnico Luzzatti Gramsci di Mestre nell'anno scolastico 2011-2012; la scenofonia e le riprese sono di Lorenzo Brutti, le musiche originali di Rosa Brunello. La storia si svolge negli ambienti in cui si muovono le vite di ragazzi e ragazze: la loro camera, la scuola (come nel brano che presentiamo), le panchine di un parco. L'introduzione di Brunello descrive l'elaborazione del lavoro, e le condizioni in cui è stato realizzato. Il radiodramma potrà essere ascoltato su Radio 3 il giorno 4 novembre 2012 alle ore 20,30.

PS Il radiodramma è ora disponibile in podcast, presso il sito di Radio 3. (ndr, 5 novembre 2012)

Da sempre ho insegnato italiano e storia agli adulti dei corsi serali delle scuole superiori, poi nel 2010 ho chiesto trasferimento al diurno. Tra i ragazzi, mi sono trovato in una realtà del tutto nuova che ho scoperto viva, vivace, tragica e comica. Nel corso dell’anno scolastico 2011-2012 ho messo su un corso di teatro; il progetto era quello di lasciare tracce di questa vita quotidiana, tra dentro e fuori la scuola, coinvolgendo gli alunni e altri insegnanti della scuola dove insegno, l’Istituto Professionale e Tecnico Luzzatti Gramsci di Mestre. Così ha cominciato a prendere forma Diario di bordo, il tentativo di essere una memoria del Luzzatti Gramsci, raccontata sul piano poetico, fuori dai verbali, dalle relazioni e dai piani di lavoro; un’occasione per i ragazzi che ci sono passati e che possono ritornare sul loro vissuto.

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Archiviato in:Gigio Brunello, La città invisibile, Lorenzo Brutti, Rosa Brunello Contrassegnato con: dramma, Mestre, radio, scuola, teatro

Una “generazione breve”. A proposito del Quaderno 11

17/06/2012

di Matteo Melchiorre

Dopo quella di Guido Lanaro, riceviamo un’altra recensione sul Quaderno numero 11, Compagni di classe, di Cristiano Baldissera. Melchiorre ha più o meno la stessa età di Baldissera: da qui, comincia a ragionare di esperienze generazionali e di rapporti tra generazioni, con una punta di amarezza.

PS. Melchiorre dice che non è riuscito a trovare il quaderno dal suo libraio abituale. Ricordiamo a lettori e librai che ora i Quaderni di sAm si possono facilmente ordinare presso il distributore Cierrevecchi.

Zlatan Ibrahimovic ha scritto un libro autobiografico. L’ho letto perché l’autore è della mia classe (1981). Specie nelle pagine in cui Zlatan parla della sua infanzia-adolescenza, con mia grande sorpresa, ho trovato materia di riflessione. Non mancano usi e costumi, stati d’animo e riferimenti culturali (antropologicamente parlando) che mi sento di avere io stesso, mutatis mutandis, esperito. Comunanza generazionale? Parrebbe.

Si fa presto a dire generazione. Non so se sia possibile determinare un’unità scientifica della generazione come durata. Venticinque anni? Trenta? Di più? Di meno? La mia generazione è composta dai nati tra il 1979 e il 1988. Chi è nato nel 1978 o nel 1989 è già un altro discorso. Siamo, in effetti, la generazione breve.

[Leggi di più…] infoUna “generazione breve”. A proposito del Quaderno 11

Archiviato in:Matteo Melchiorre, Quaderni Contrassegnato con: Feltre, generazioni, presentazione, recensione, scuola

Compagni di classe. Una lettura

13/03/2012

di Guido Lanaro

Il nostro amico Guido Lanaro, tra le altre cose autore del quaderno di sAm numero 10 sulla storia del presidio No Dal Molin, ci manda alcune considerazioni dopo aver letto il quaderno di sAm numero 11, di Cristiano Baldissera, sulle occupazioni del liceo Marco Polo di Venezia dal 1995 al 2001 (per leggere alcuni brani del quaderno 11, cliccare qui).

Sono ore che penso a come iniziare questa recensione. Un po’ perché sono scarsissimo negli incipit, un po’ perché ogni volta che cerco di scegliere un pezzo di libro da cui partire, mi lascio distrarre dai ricordi e pure da un pizzico di nostalgia. Mi sembra di tornare a quei giorni in cui, con foga adolescenziale e un pizzico di ingenuità, ci si convinceva di poter stringere il mondo tra le proprie mani, disfarlo e rimetterlo a posto una volta per tutte. E probabilmente questo è il primo dei meriti di questo Quaderno, e cioè che mette sul piatto un sacco di suggestioni interessanti. Non saprei dire quanto influisca il fatto che sono all’incirca coetaneo dell’autore e dei protagonisti dei racconti, ma preferisco pensare che possa suscitare sensazioni ed emozioni simili in tutti quanti.

Cerco di spiegare meglio. Credo che capiti a tutti, prima o poi nella vita, di riflettere, di solito non senza una certa presunzione, sulle differenze tra la propria generazione e le altre, più vecchie o giovani che siano. E credo, del resto, che ogni generazione e ogni tempo abbiano delle peculiarità uniche. Secondo me il libro di Cristiano Baldissera esplora una delle particolarità della mia, ovvero quella di essere sospesa tra due ere molto diverse tra loro. Da una parte il ’68, gli anni settanta, i sogni, gli idealismi, le rivoluzioni e le conseguenti degenerazioni; dall’altro gli anni duemila, la vacuità, l’individualismo, la rassegnazione, lo spaesamento.

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Archiviato in:Guido Lanaro, Quaderni Contrassegnato con: generazioni, presentazione, recensione, scuola

Occupare la scuola. Studenti, compagni, riti e rapporti tra generazioni

13/03/2012

di Cristiano Baldissera

Presentiamo alcune pagine del quaderno numero 11, uscito nel gennaio 2012, in cui Cristiano Baldissera, intervistando alcuni suoi vecchi compagni di scuola, ricostruisce la memoria delle occupazioni del liceo classico Marco Polo di Venezia, tra il 1995 e il 2001.

Le occupazioni nel liceo erano una tradizione consolidata le cui origini, agli occhi di uno studente di quegli anni, si perdevano nei decenni precedenti. Questa tradizione verteva su quattro fattori: un luogo preciso (la sede di palazzo Bollani del liceo Marco Polo); un tempo leggermente variabile di anno in anno, ma che coincideva pressappoco con l’inizio di novembre; un gruppo circoscritto di persone, gli studenti di entrambi i generi, appartenenti a tutte le classi e a tutte le sezioni, ma interni all’istituto; infine un rituale formalizzato, scandito da una serie di azioni, di parole, di luoghi e di ruoli che venivano tramandati di generazione in generazione tra gli studenti della scuola.

C’era una sorta di tradizione. Comunque sarebbe stato inaccettabile che il Benedetti occupasse e il Marco Polo no. C’era anche un problema di status symbol delle scuole [ride]. Mentre il Foscarini poteva permettersi di non essere in prima linea, il Marco Polo e il Benedetti erano le due avanguardie. Cioè se non occupavamo noi, il territorio comunale era spacciato, eravamo noi a dare più o meno il segnale d’inizio. (Valentina)

[Leggi di più…] infoOccupare la scuola. Studenti, compagni, riti e rapporti tra generazioni

Archiviato in:Cristiano Baldissera, Quaderni Contrassegnato con: generazioni, liceo Marco Polo, pagine scelte, scuola, Venezia

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