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scuola

“Siete voi quello che sarà professore e bambinaia?”. Scene di lavoro precario in un romanzo dell’Ottocento

04/10/2020

di Jules Vallès, a cura di Enrico Zanette

Lo avevamo anticipato a marzo, per l’anniversario della Comune di Parigi: il nostro Enrico Zanette si era messo in testa di fornire la prima versione italiana del Bachelier di Jules Vallès, il secondo volume della trilogia autobiografica completata dall’Enfant (Il ragazzo o Il figlio, a seconda) e dall’Insurgé (L’insorto). In questi mesi ha completato la traduzione, ora disponibile in un volume delle Edizioni Spartaco: Il diplomato. 

È un romanzo dei nostri tempi per molte ragioni. Prendiamo solo alcuni aspetti dell’inizio di quest’anno scolastico: insegnanti precari, nomine precarie, stipendi precari, situazioni grottesche. Con le debite distanze, è quel che visse l’alter ego letterario di Vallès, il giovane diplomato in cerca di impiego Jacques Vingtras, circa 170 anni fa.

Mi rivolgo al vecchio Firmin, l’addetto al collocamento che ho conosciuto tempo fa con Matoussaint, ma che non mi riconosce subito… mi sono cresciuti i baffi. Gli parlo della mia intenzione di entrare nell’insegnamento. «Ma non è stagione! Povero ragazzo, non troverai nulla per il momento». […]

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Archiviato in:Enrico Zanette, Jules Vallès, Letture Contrassegnato con: lavoro precario, pagine scelte, scuola

Quando si mettono le donne, la cosa si fa seria. Dalle manifestazioni per la scuola (Sacile, 25 giugno 2020)

29/06/2020

di Georgiana Gheorghe Floricica, a cura di Enrico Zanette

Continuiamo a documentare le manifestazioni per la scuola del 25 giugno 2020, pubblicando il video dell’intervento che Georgiana Gheorghe Floricica ha tenuto a Sacile (Pordenone). La manifestazione di Sacile è stata organizzata dal personale ATA dell’Istituto Comprensivo di Sacile; il video è stato girato da FLC-CGIL di Pordenone (FLC-CGIL ha aderito alle manifestazioni in tutta Italia).

Pubblichiamo il video dell’intervento che Georgiana Gheorghe Floricica ha tenuto in piazza del Popolo a Sacile durante la manifestazione per la scuola del 25 giugno scorso, promossa da Priorità alla Scuola. 

https://storiamestre.it/wp-content/uploads/2020/06/VID-20200625-WA0245.mp4

Georgiana gestisce una lavanderia ed è madre di due figli (una finisce quest’anno la scuola dell’infanzia, l’altro fa le superiori). Il suo intervento ha commosso i presenti, un grido di dolore e di rabbia per come è stata e viene gestita la chiusura delle scuole. È preoccupata in particolare per la più piccola, perché vuole un futuro per sua figlia e vuole che passi le sue giornate in una scuola che la faccia crescere.  Per questo non bastano la babysitter o i nonni. 

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La scuola della Costituzione. Dalle manifestazioni per la scuola (Firenze, 25 giugno 2020)

27/06/2020

di Maria Beatrice Di Castri

Pubblichiamo il testo dell’intervento che Maria Beatrice Di Castri, professoressa in un liceo di Firenze, ha tenuto davanti alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (chiusa) in apertura della manifestazione promossa il 25 giugno dal Comitato “Priorità alla Scuola”.

Sono una docente di un liceo fiorentino, impegnata in questo momento con gli esami di Stato, che sia pure in una cornice anomala e con una significativa decurtazione delle prove, ci hanno permesso di rivedere gli studenti di persona e quindi misurare una volta di più la distanza abissale tra l’essere davanti a un computer e la relazione viva, che nessuna tecnologia (neanche la connessione più veloce o la videocamera più efficiente) può sostituire.

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Una bambina veneziana in gita a Favaro nel 1925. Da un diario di scuola

09/04/2020

di Lucio Sponza

Il nostro amico e socio Lucio Sponza ha recuperato il diario scolastico che Giulia, sua mamma, tenne negli anni 1924-25 e 1925-26, quando, tra i 13 e i 14 anni, a Venezia frequentava la scuola Giustina Renier Michiel (a San Trovaso, dove tuttora si trova). Da questi quaderni, che cerca di leggere collocandoli nel clima cittadino e nazionale di quegli anni, quando il fascismo si stava affermando come regime, Lucio ha estratto un brano dell’aprile 1925. La classe di Giulia, con alcune altre scolaresche veneziane, partecipò a una gita a Favaro, allora in campagna: vaporetto da Rialto a San Giuliano, tram fino alla piazza di Mestre, poi a piedi passando per Carpenedo, merenda e rientro, per una strada più breve, e l’approdo dove la mamma la aspetta.

I nuovi programmi delle scuole “complementari”, avviate con la riforma Gentile, prevedevano che alunni e alunne tenessero un diario – da scrivere a casa, senza vincoli di consegna – esprimendosi liberamente, su qualunque argomento, anche se di solito le annotazioni riguardavano attività scolastiche: osservazioni su lezioni e letture svolte in classe; racconti di visite a musei e altre istituzioni; resoconti di gite collettive. Queste classi “complementari” erano una estensione di due anni delle scuole elementari, che allora consistevano di cinque oppure sei anni (dipendendo dalle circostanze locali) ed erano perciò chiamate classi di “settima” e di “ottava”. Non durarono a lungo, soprattutto perché miravano a una formazione senza precisi e immediati sbocchi pratici, come invece faceva la loro alternativa per le classi sociali inferiori: la “scuola integrativa di avviamento professionale”.

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La scuola del Sessantotto, così lontana, così vicina

19/10/2019

di Maria Giovanna Lazzarin

Pubblichiamo l’intervento che la nostra amica e socia Giovanna Lazzarin ha tenuto durante l’incontro Quel vento soffia ancora? Cinquant’anni di cambiamenti nella scuola organizzato da storiAmestre, Movimento di Cooperazione Educativa e Gruppo di lavoro Via Piave 67 l’8 ottobre 2019.

1. Comincerò il mio intervento raccontando un mistero che mi portavo insoluto da quasi sessant’anni. Allora frequentavo la prima media (anno scolastico 1961-62) e verso la fine dell’anno l’insegnante di lettere ci presenta una signorina che doveva farci dei quiz: si trattava di rispondere a delle domande, ricordo anche delle figure geometriche che dovevamo confrontare. Volevo fare bella figura e mi impegnai molto. Mi aspettavo che questa signorina ci portasse i risultati e rimasi molto delusa quando capii che l’attesa era vana. Ma l’anno successivo tre ragazzi della nostra classe, quelli più divertenti e simpatici che mi aiutavano a sopportare la noia della scuola, scomparvero dalla classe. Sentii dire che erano stati spostati in un’altra. 

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Quel vento soffia ancora? Un incontro sulla scuola. 8 ottobre 2019

02/10/2019

di sAm

Martedì 8 ottobre 2019 alle ore 17, presso il negozio di via Piave 67 a Mestre, storiAmestre, Movimento di Cooperazione Educativa e Gruppo di lavoro Via Piave 67 promuovono l’incontro Quel vento soffia ancora? Cinquant’anni di cambiamenti nella scuola.

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Archiviato in:Agenda, sAm Contrassegnato con: Movimento di Cooperazione Educativa, scuola

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