di Claudio Pasqual
Passeggiate sfidando la canicola dell’estate 2015; la conclusione della campagna per l’elezione comunale: Brugnaro è sindaco; altri classici della politica locale: un comitato per il referendum sulla separazione Venezia-Mestre e l’annuncio del festival di settembre; altare a un vegetale e scritte sui muri; ultimi segni di “tifosi metropolitani”; strade, “pattugliamenti e presidi delle forze dell’ordine”; il circo in città; un ricordo di Jimmy (Roberto Sergi, 1951-2015).
3 giugno 2015
Una scritta tracciata con vernice verde sul muro del cinema Dante: “meno cinema più stadio”. Firmato: CSVM (Curva Sud Venezia Mestre).
9 giugno 2015
Si avvicina il ballottaggio tra Casson e Brugnaro per la carica di sindaco di Venezia. Supplemento di campagna elettorale sottotono e senza passione, ma con il patron di Umana che trova un inatteso sostegno, non so quanto sostanzioso in numero di voti.
In giro per il centro si trova affisso un manifesto-locandina del partito politico “Giustizia ed eguaglianza sociale”. Credo in pochissimi sappiano che questo partito è stato fondato proprio a Mestre. Fino a qualche tempo fa aveva anche la sua sede in un negozio di via Torre Belfredo, ma poi ha chiuso. Adesso al suo posto c’è un phone-center gestito da bengalesi. Il messaggio del manifesto consiste in un appello ai veneziani in forma di lettera aperta. Lo firma – letteralmente, l’autografo si trova in testa a sinistra sotto il simbolo del partito (una bilancia dentro due cerchi concentrici), ma la grafia è illeggibile – il presidente e segretario nazionale. In un preambolo lo scrivente, all’istante e senza indugi, invita a votare Brugnaro, “siamo nelle sue mani. Grazie.”. Perciò un moto di sorpresa coglie alla formula d’apertura: “A tutti i compagni e cittadini di Venezia”.