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resoconto

«È possibile fare volontariato per accogliere i migranti?». Una settimana di luglio a Lampedusa

13/11/2021

di Enrico Trevisiol

Resoconto di una settimana passata a Lampedusa, alla fine del luglio 2021. Cose viste nell’“unico posto in Italia dove non c’è un migrante in giro”, incontri e il tentativo (andato a vuoto) di mettersi a disposizione gratuitamente per l’accoglienza di chi sbarca sull’isola. Tutte le foto nel testo sono di Enrico Trevisiol.

L’Archivio Storico Lampedusa

In fondo a via Roma, a Lampedusa, il tratto di strada pedonale termina sull’affaccio al Porto Vecchio. All’esterno di un edificio, tre pannelli scuri e un’insegna rosso pompeiano contrastano con il tono chiaro delle facciate tutt’attorno e con l’azzurro del Mediterraneo che spunta dal parapetto che dà sul porticciolo. All’interno, la sede è grande poco più di venti metri quadri e ricca di quadri, immagini, articoli di giornale, libri rilegati, reperti rupestri, cartoline e souvenir. Mentre suona nel sottofondo una musica classica, è possibile ammirare una mostra fotografica oppure consultare documenti, visionare la cartografia dell’isola e scoprire i luoghi più interessanti da visitare. Un piccolo bookshop offre la possibilità di acquistare testi storici e attuali sull’isola e non solo. “Archivio Storico Lampedusa” è il nome di questo luogo, nato nel 2013, proponendosi come luogo di incontro, nella convinzione che le testimonianze del passato costituiscano una risorsa per quanti vengono nell’isola ad apprezzare non solo il mare, ma anche la sua storia.

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Archiviato in:Enrico Trevisiol, La città invisibile Contrassegnato con: accoglienza, Lampedusa, migranti, resoconto, volontariato

“In bici lungo il Marzenego”. Resoconto di due pomeriggi pedalando tra mulini, ville, meandri, trosi, roccoli e laghetti

12/10/2021

di Maria Giovanna Lazzarin

La nostra amica e socia Giovanna Lazzarin ci racconta la sua partecipazione a due escursioni in bici lungo il Marzenego, organizzate dalle associazioni I sette nani e Dalla guerra alla pace nell’ambito delle Giornate europee del patrimonio. Ci fa piacere, in questa occasione, ricordare anche due biciclettate di qualche anno fa, organizzate nell’ambito delle iniziative “Acque alte a Mestre e dintorni” (che sarebbero confluite nel nostro Quaderno numero 13): quella alla Fossa Pagana, nel 2009, ce la raccontò proprio Giovanna Lazzarin; quella lungo il Marzenego, nel 2010, fu guidata da Claudio Zanlorenzi e Manuela Battain.

Sabato 25 settembre e domenica 26 settembre 2021, nell’ambito delle Giornate europee del patrimonio 2021, si sono svolte due uscite: In bici lungo il Marzenego: mulini, ville, meandri, trosi, roccoli e laghetti, organizzate dalle associazioni I sette nani e Dalla guerra alla pace, con la collaborazione di altre associazioni e la partecipazione di ciclisti provenienti non solo dall’area mestrina, molti giovani e famiglie.

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Archiviato in:Acque alte a Mestre e dintorni, La città invisibile, Maria Giovanna Lazzarin Contrassegnato con: Carla Dalla Costa, escursione, Giornate europee del patrimonio, Marzenego, resoconto, Rosanna Mazzucco

Andare a vedere, per farsi sentire. Una passeggiata storico-ambientale sul Rio Cimetto, 24 aprile 2021

26/04/2021

di Fabio Brusò

Sabato 24 aprile si è tenuta una “passeggiata storico ambientale” alla scoperta dell’importante area del Rio Cimetto, organizzata da Cittadinanza Attiva Chirignago Zelarino e guidata da Giorgio Sarto di storiAmestre. È la zona dei meandri del Rio, per la cui salvaguardia è da tempo in corso una mobilitazione: quindici associazioni, tra cui storiAmestre, e 614 cittadini e cittadine (primo firmatario il nostro amico e socio Giorgio Sarto) hanno presentato una petizione che contiene una proposta di viabilità alternativa a quella prevista dal Comune di Venezia, che stravolgerebbe l’area, pregiudicando una parte importante del futuro Parco fluviale del Marzenego. Abbiamo documentato queste vicende nel corso del 2020.

Il nostro amico e socio Fabio Brusò ci ha scritto per raccontarci brevemente com’è andato il pomeriggio. Le foto che illustrano l’articolo sono di Fabio Brusò e Fabrizio Zabeo.

Care amiche e amici di storiAmestre,

oggi si è tenuta a Mestre una bellissima iniziativa con un successo inaspettato. Un centinaio di cittadine e cittadini di tutte le età hanno aderito con entusiasmo alla “passeggiata storico ambientale” alla scoperta dell’importante area del Rio Cimetto, organizzata da Cittadinanza Attiva Chirignago Zelarino, una nuova pagina facebook che si occupa di questa parte di territorio mestrino. 

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Un comitato per la salute pubblica. Notizie sulla manifestazione a Tessera, 6 marzo 2021

16/03/2021

di Fabrizio Zabeo

Il nostro amico e socio Fabrizio Zabeo, che tra le altre cose è anche rappresentante del Comitato Allagati di Favaro Veneto, ci ha scritto per offrire alcune notizie e immagini relative alla manifestazione ambientalista che si è tenuta a Tessera (Venezia), sabato 6 marzo 2021.

Care amiche e cari amici di storiAmestre,

sabato 6 marzo 2021 si è tenuta una manifestazione a Tessera nei pressi dell’ingresso dell’aeroporto Marco Polo di Venezia. Come due anni fa, si protesta contro il progetto della società SAVE che gestisce l’aeroporto e prevede di eliminare altri alberi nella zona circostante l’ingresso dell’aeroporto, per realizzare nuovi parcheggi. Due anni fa avevo potuto documentare di persona la manifestazione a difesa degli ultimi lembi di pineta, questa volta invece non sono potuto andarci, ma ho recuperato documenti, immagini e informazioni da amiche e amici, in particolare da Carla Bellenzier dell’associazione Amico Albero. Ringrazio molto tutte e tutti per il loro aiuto. 

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La Petizione per il Parco fluviale. Secondo aggiornamento

14/06/2020

di Carlo Cappellari, Renzo Rivis, Giorgio Sarto

Ritorniamo sulle vicende della petizione perché il Parco fluviale del Marzenego sia varato con una viabilità alternativa a quella prevista al momento, evitando di alterare proprio il paesaggio creato dai meandri del rio Cimetto che si vuole salvaguardare. Promossa da quindici associazioni (tra cui storiAmestre) e firmata da 614 cittadini e cittadine, la petizione ha nel frattempo guadagnato altre adesioni: il coordinamento coinvolge ore 21 associazioni. Il 3 giugno, i promotori della petizione hanno illustrato nel corso di una conferenza stampa le osservazioni alla variante urbanistica che hanno depositato in Comune. 

Dopo la delibera n. 18 del 5 marzo 2020 sulla realizzazione di un Parco fluviale del Marzenego, di cui abbiamo già riferito, l’attività del comitato che ha presentato la Petizione al Consiglio comunale per attuare il Parco e la proposta di viabilità alternativa nell’area dei meandri del Rio Cimetto non si è fermata.

Da un lato è continuata con l’incontro tecnico con l’assessore Boraso di cui pure abbiamo dato conto a fine marzo; dall’altro si è ottenuto che la Soprintendenza, dopo la nostra segnalazione e dopo avere effettuato un sopralluogo, inviasse una lettera al Comune (si può leggere cliccando qui) per indicare di “allontanare la nuova strada dai meandri e dall'area del Rio Cimetto”; in terzo luogo si è lavorato per l’estensione delle realtà associative coinvolgendone altre sei e arrivando, quindi, a un coordinamento di 21 associazioni.

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Da Trieste a Pola. Racconto del viaggio a piedi di quattro pensionati e uno no

28/03/2020

di Claudio Zanlorenzi

Nell’ottobre 2019, il nostro amico e socio Claudio Zanlorenzi, insieme a quattro amici, ha raggiunto Pola a piedi, partendo da Prebenico, al confine tra Italia e Slovenia. Ispirati da un libretto di Paolo Rumiz, la comitiva ha seguito un itinerario autonomo, in sette tappe per un totale circa 130 chilometri. Rientrato a casa, Claudio ha steso il resoconto che pubblichiamo con alcune foto e un postscriptum.

L’idea di fare qualche giorno in viaggio a piedi ce l’avevo da tempo. Poi, un segno: E. mi regala un libretto di Paolo Rumiz, La strada degli ulivi. A piedi da Trieste a Capo Promontore.

Letto d’un fiato, la decisione era presa. Le indicazioni topografiche parevano abbastanza precise, l’Istria la conosco abbastanza bene, ho cartine dettagliate della regione. Si può fare. Rumiz poi era tranciante: “Se volete trovare scuse per non partire ne troverete una infinità. Partite e basta. L’Istria non è l’Africa”. Allora vado. Da solo. Poi in realtà da solo dove vado? Sono finito fisicamente. E se mi faccio male? E poi non è meglio in compagnia? 

Allora parlo in giro dell’idea. Le reazioni: 1) bello, vengo, ma facciamo il prossimo anno; 2) bello, ci penso; 3) bello, ma non dovevamo andare a fare il sentiero di Dante da Ravenna a Firenze?; 4) bello, a che ora partiamo domani? 

Poi G., dopo qualche ora da quando avevo parlato della proposta a sua moglie, era già sulle cartine a studiare il percorso. Insieme buttiamo giù le tappe. Scopriamo che la strada degli ulivi non esiste, è solamente il percorso che ha scelto Rumiz per arrivare a Pola da Trieste. Lui stesso scrive “fatevi voi il vostro percorso”. E così noi facciamo. Abbiamo la possibilità di aprire una via nuova, la nostra via Trieste-Pola.

 

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