di Pergentino Burdizzo
Si allarga la cerchia degli amici che leggono per noi: Pergentino Burdizzo ci scrive a proposito del recente libro di Luciano Mecacci dedicato alla ricostruzione dei moventi e dei mandanti dell’omicidio del filosofo Giovanni Gentile, ucciso a Firenze il 15 aprile 1944. Non una recensione, ci scrive Burdizzo, ma “un condensato delle note a margine” suscitate dalla lettura. Vista la lunghezza del testo, ne presentiamo qui di seguito solo una parte; per scaricare il testo integrale, cliccare qui.
In questo volume che Luciano Mecacci ha dedicato all’uccisione di Gentile e al contesto in cui è avvenuta (La Ghirlanda fiorentina e la morte di Giovanni Gentile, Adelphi, Milano 2014), le allegazioni prodotte sono colluvie. Agli specialisti il compito di sceverare il nuovo dal noto. Il lavoro da fare è molto, trattandosi di venire a capo di 520 pagine, ma per fortuna gli specialisti del tema sono numerosi. La bibliografia ragionata che Mecacci, con lodevolissimo scrupolo, offre in coda al suo studio occupa ventuno pagine fitte in corpo minuto. Il tema insomma non si presta a randonnées di principianti. La consegna è quella dei due di piantone al tempio di Sarastro: zurück a chiunque osi avvicinarsi sprovvisto di lasciapassare. Intimazione che ho sentito benissimo, salvo che gli appunti che seguono, caro amico, non sono mica una recensione, ma giusto un condensato degli appunti scritti a margine.