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recensione

Non gelosia, ma onore. Sul Quaderno di Lucio Sponza

17/09/2010

di Piero Brunello

Pubblichiamo l’intervento tenuto da Piero Brunello in occasione della presentazione del Quaderno di sAm numero 9, «L’onore e la legge» di Lucio Sponza, che ha avuto luogo il 14 novembre 2009. Sperando che sia di buon auspicio per la pubblicazione dell’undicesimo Quaderno.

1. Senza entrare nel merito del fatto di cronaca, un episodio tragico, mi soffermerò su due aspetti della vicenda, per mettere in evidenza i simboli e i modelli di comportamento che implicano. Il primo: una donna – una ragazza di diciannove anni – uccide il suo fidanzato con un pugnale. Il secondo: la donna viene processata e assolta per infermità mentale, e di lei poi non si sa più niente. Una donna che uccide un uomo con un coltello. Era frequente? Direi di no. Lombroso scrive un libro sulla donna delinquente proprio per spiegare perché, pur essendo la donna a uno stadio inferiore dell’evoluzione, compare molto meno dell’uomo nelle statistiche criminali.

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Archiviato in:Piero Brunello, Quaderni Contrassegnato con: presentazione, recensione, Venezia

Le fortificazioni sono concepite per essere future rovine

07/06/2009

di Piero Brunello

Piero Brunello presenta e discute la nuova edizione di un «classico» di storiAmestre: I forti di Mestre. Storia di un campo trincerato, a cura di Claudio Zanlorenzi, seconda edizione, Cierre, Sommacampagna 2009. Il volume contiene scritti di Piero Brunello, Fabio Brusò, Gianni Facca e Claudio Zanlorenzi. Per una scheda completa, rimandiamo al sito dell’editore. Sono riflessioni avviate quando il termine «deterrenza» era di moda, e che risultano utili in questi tempi di fantasmagoriche basi militari, cittadelle autosufficienti in tutto, costruite su cunicoli e depositi sotterranei, che a forza di allargamenti sono destinate a circondare una città intera. Come già le pagine di Marco Fincardi pubblichiamo questo intervento pensando al movimento No Dal Molin.

Nota dell’autore. Riprendo i punti 2 e 3 dalla nota L’immaginario degli ingegneri militari scritta per l’edizione 1997 del libro, pubblicata allora nel sito del Coordinamento per il recupero del campo trincerato di Mestre, e non più consultabile; aggiungo il punto 1 e il paragrafo finale. (p.b., maggio 2009)

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Archiviato in:La città invisibile, Piero Brunello Contrassegnato con: forti di Mestre, presentazione, recensione, W.G. Sebald

«Tradurre» dal veneto antico all’italiano moderno. Lettera al direttore di un contribuente perplesso

03/12/2008

di Gigi Corazzol

Gigi Corazzol recensisce, sotto forma di lettera al direttore, l’edizione dell’Itinerario per la terraferma veneta nel 1483 di Marin Sanuto, a cura di Roberto Bruni-Luisa Bellini, supervisione di Marco Pasa, collaborazione di Aldo Ridolfi-Roberto Longhin, Padova, Cleup, 2008. Oltre all’autore, che ci ha messo a disposizione il suo testo, ringraziamo Rosario Morra e Walter Pilotto, che hanno preparato un’edizione a stampa, in forma di opuscolo, disponibile in un numero limitato di copie a Feltre, presso le librerie Agorà e Pilotto. Ringraziamo Rosario Morra anche per averci messo a disposizione due sue illustrazioni.

Avvertenza

Le convenzioni retoriche che autorizzano a scrivere a inesistenti direttori di riviste inesistenti sono più che polverose. A qual fine sgrullarle? per amore del tono colloquiale? per nostalgia di conversazioni?1

a Claudio Donati




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  1. Per ricognizioni di dettaglio, perlustrazioni internet e stesura sono debitore di parecchie persone. Per un paio di settimane abbondanti, mi son sentito riportare all’atmosfera di quelle occasioni di spensierata, disinteressata, appassionata, egualitaria lettura di testi che nell’università di una volta erano dette seminari. Nome che a scriverlo ora mi suona un po’ ridicolo, salvo che la cosa erano, a volte, esperienze intime e serie. Revival malinconico, si capisce, come è di tutto quel che butti fuor di stagione. Dato a ognuno, nominato o no che sia, quel che ognuno sa essere il suo, devo una speciale gratitudine a Graziano Pampaloni, Filippo Benfante, Piero Brunello, Giacomo Corazzol, Pietro De Marchi, Valter Deon, Michael Knapton, Matteo Melchiorre, Reinhold Müller, Walter Pilotto, Mirella Vedovetto. [↩]

Archiviato in:Gigi Corazzol, La città invisibile, Rosario Morra Contrassegnato con: divulgazione, editoria, filologia, letture, recensione, storiografia

Ricostruzioni

05/05/2008

di Stefano Petrungaro

Stefano Petrungaro ci invia una sua breve riflessione, stimolata da dall’intervento di Piero Brunello «Note sul primo numero della rivista S-nodi…» pubblicato su questo sito nel marzo 2008.

C’è un oggetto, tra i tanti inventariati da Perec in La vita. Istruzioni per l’uso1, che ha attirato la mia attenzione, perché ho avuto, fin dalla prima volta in cui ho letto il passaggio in cui compare, la netta sensazione che avesse molto a che fare con il lavoro dello storico e gli scopi della storiografia. 

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Archiviato in:La città invisibile, Stefano Petrungaro Contrassegnato con: intervento, recensione, storiografia

Il motorino fa una sosta a Feltre. Presentazione del Quaderno di Gigi Corazzol (aprile 2007)

03/03/2008

a cura di redazione sito sAm

Si presentano qui di seguito gli interventi di Valter Deon, Reinhold Mueller, Ferruccio Vendramini, Pietro De Marchi, Matteo Melchiorre alla presentazione di Pensieri da un motorino. Diciassette variazioni di storia popolare, «Quaderni di storiAmestre», 6 (2006), che si è tenuta a Feltre, presso la Sala degli Stemmi del Comune di Feltre sabato 21 aprile 2007. Si ringraziano la direzione e la redazione della rivista «El Campanón», che ci hanno messo a disposizione i testi pubblicati nel numero del giugno 2007.

Pensieri da un motorino, di Valter Deon

Il titolo del libro dà subito un’idea di leggerezza, ed è fortemente iconico. Ma il sottotitolo richiama agli oggetti di tali pensieri. Sono 17 variazioni di storia popolare, pensieri sul vivere e del vivere, suggeriti certo dallo studio e dalla professione di Gigi Corazzol, ma legati alla vita, agli interessi quotidiani, alle vicende civili e culturali. Del libro parleranno con libertà gli amici che generosamente sono intervenuti. Raccoglie scritti vari dal 1983 al 2006. È illustrato da Rosario Morra. È un libro nel quale Gigi è entrato stando sulla porta. I 17 saggi – ma so che questo non è il loro giusto nome – sono apparsi in luoghi e riviste non sempre facilmente accessibili, ieri e oggi: ma – si sa – non è il luogo ciò che illustra un testo. Lo illustra chi quel luogo frequenta: e quindi il destinatario, che è certo più importante della destinazione. Ho riletto questi pensieri e, per il mestiere che faccio, mi hanno incuriosito particolarmente i primi tre scritti, apparsi tra gli anni Ottanta e Novanta su «Protagonisti», la rivista dell’Istituto storico della Resistenza di Belluno. Sono tre saggi sull’insegnamento della storia. Mi hanno colpito perché mi sono sembrati più che mai attuali, scritti ieri mattina. E mi sono detto che, in questo ambito, o il pensiero si è fermato, o Gigi ha la capacità di vedere molto lontano.

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Note sul primo numero della rivista S-Nodi. Pubblici e privati nella storia contemporanea, 1, «Rotte dell’io / rotte del noi», estate 2007

27/02/2008

di Piero Brunello

Si propone l’intervento di Piero Brunello al seminario di presentazione della rivista S-Nodi, che si è tenuto presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Venezia (20 febbraio 2008). La rivista «S-Nodi», un progetto di Giulia Albanese, Margherita Angelini, Claudia Baldoli, Tommaso Baris, Emmanuel Betta, Alessandro Casellato, Eva Cecchinato, Daniele Ceschin, Simon Levis Sullam, Erika Lorenzon, Giovanni Sbordone, Gilda Zazzara, è disponibile – gratis per gli utenti registrati –, sul sito dell’editore (www.scriptaweb.it); il programma-manifesto è accessibile senza registrazione.

1. I redattori dicono di condividere “lo spaesamento dei tempi in cui viviamo: quello che è avvenuto dopo il 1989, quando non solo i confini nazionali hanno preso a ridisegnarsi senza sosta al seguito dell’economia e della politica mondiali, ma intere gerarchie di rilevanze culturali e ideologiche si sono sgretolate, e hanno iniziato a modificarsi profondamente modi e stili di vita e con essi innumerevoli biografie”. Questa generazione dice di avere “un ricordo vivido” della caduta del muro di Berlino, e di esserne stata segnata, e di fare storia per questo. “Ricordo vivido”? Isnenghi scrive che nel 1989 i redattori “erano ancora ragazzi” (p. 8).

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