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neoliberismo

“Alzare la voce in nome di istanze morali”. Da un libro di Luciano Gallino

22/12/2020

di Piero Brunello

Su consiglio del nostro socio e amico Giacomo Bonan, Piero Brunello ha letto un libro-intervista di Luciano Gallino. Prosegue così la discussione sui temi del libro di Marco D’Eramo, Dominio, aperta da Sannicolò e ripresa da Mario Tonello e Maria Turchetto. 

1. La letterina con cui Sannicolò ci ha presentato il libro di Marco D’Eramo ha avuto l’effetto di far discutere tra noi soci e amici. Quando ne ho parlato con lui, Giacomo Bonan mi ha subito consigliato di dare un occhio a La lotta di classe dopo la lotta di classe (intervista a cura di Paola Borgna, Laterza, Roma-Bari 2013, prima ed. 2012), perché Luciano Gallino, intervistato da Paola Borgna, si occupa degli stessi temi del libro consigliato da Sannicolò.

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Archiviato in:Letture, Piero Brunello Contrassegnato con: Luciano Gallino, Marco D'Eramo, movimento operaio, neoliberismo, socialdemocrazia

“No farmers, no food”. Chi manifesta a Toronto per i contadini del Punjab (dicembre 2020)

19/12/2020

di Andrea Lanza

Il nostro amico e corrispondente da Toronto si trova a seguire per caso una manifestazione che si svolge nel centro della capitale dell’Ontario e scopre una mobilitazione in corso nel Punjab. Si torna a un tema che abbiamo già incrociato con le recenti letture del libro di Marco D’Eramo: liberalizzazione è un eufemismo della nuova lingua, sta per incremento dello sfruttamento e dell’oppressione a favore delle grandi multinazionali, con il sostegno degli Stati. Tanti piccoli gruppi, sparsi per il mondo, dichiarano che questo mondo non è ovvio né inevitabile.

1. Martedì 1 dicembre ho finito la mia lezione online verso le quattro, con il solito senso di frustrazione per la stentata interazione virtuale con gli studenti. Dal basso provengono incessanti suoni di clacson e un confuso vociare. È diverso dalla voce enfatica, amplificata dalle casse portatili, del predicatore di strada che spesso si mette all’incrocio qui sotto, ventisei piani più in basso, per esortare la gente a ravvedersi. Mi affaccio: c’è una lunghissima colonna di veicoli che tendono a bloccare il traffico. Dai finestrini e dai tettucci spuntano braccia, teste, cartelli e qualche bandiera. Non sono in grado di decifrare i segni. 

Questi cortei motorizzati non sono eccezionali a Toronto. Dicono qualcosa su dove abitano i manifestanti: gli infiniti sobborghi della classe media, da cui ci si muove quasi solo in macchina. Difficile invece capire a colpo sicuro il senso della loro protesta. Diverse settimane fa, per esempio, mi era capitato di veder passare un’infinita fila di veicoli clacsonanti scendere su uno degli assi principali della città, verso Dundas Square: erano armeni che denunciavano la guerra in Nagorno-Karabakh.

Per via di alcuni grossi pickup scuri, mi convinco che in questo caso sia un corteo di quel crogiuolo piuttosto eterogeno che ho già visto concentrarsi nella vicina Dundas Square, la piccola Times Square torontina, il sabato pomeriggio, per denunciare la dittatura sanitaria, il soffocamento da mascherina e un assortimento vario di complotti. E che inneggia indomito a Trump.

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Archiviato in:Andrea Lanza, La città invisibile Contrassegnato con: cronaca, globalizzazione, manifestazione, movimento contadino, neoliberismo, Toronto

Cancella il debito. Considerazioni di fine anno

09/12/2020

di Maria Turchetto

Sannicolò, in missione per storiAmestre, ha fatto sì che ricevessimo queste considerazioni della nostra amica Maria Turchetto; le pubblichiamo sulla scia delle ultime letture che abbiamo ricevuto dal santo e da Mario Tonello.

Anche a me Sannicolò ha portato un regalo – attraverso il suo aiutante Piero Brunello, che ringrazio molto: il libro di David Graeber Debito. I primi 5000 anni. Ora, visto che ho trovato il dono nel mio piattino debitamente decorato con la carta ritagliata la mattina del 6 dicembre, non ho ancora avuto il tempo di leggerlo. Ma il tema stesso del debito mi ha comunque ispirato qualche considerazione.

“Cancella il debito”, cantava Jovanotti a Sanremo vent’anni fa. E a qualcuno – avrà riascoltato quella canzoncina? – è venuto in mente che si potrebbe cancellare il debito pubblico accumulato per l’emergenza pandemia. SIETE PAZZI?! GIAMMAI! hanno subito urlato i vertici europei. Eh sì: “rimetti a noi i nostri debiti” lo si può chiedere al Padre Eterno, non certo alla BCE. La quale BCE – va detto – a prestare i soldi fa anche presto: crea moneta, stampa soldi insomma. Lo fa per esempio con il QE (Quantitative Easing), cioè quando compra titoli di Stato sul mercato secondario (dalle banche). E vi dico la verità: piacerebbe anche a me comprare titoli stampando soldi, ma non ho la licenza.

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Archiviato in:La città invisibile, Maria Turchetto Contrassegnato con: capitalismo, intervento, neoliberismo, san Nicola

“E noi che volevamo almeno un consigliere comunale…” Ancora sull’ultimo libro di Marco D’Eramo

08/12/2020

di Mario Tonello

Il nostro amico e socio Mario Tonello ci ha scritto dopo aver notato la lettera che Sannicolò ci ha spedito qualche giorno fa. Altre considerazioni su Dominio di Marco D’Eramo.

Care amiche e cari amici di storiAmestre,

mentre Sannicolò tirava il fiato prima di mettersi in cammino, e si abbandonava alla frivola lettura di Marco D’Eramo sul Dominio, indicandone i passaggi più illuminanti per i lettori e le lettrici di storiAmestre, io finivo di godermi le sempre più rare parole “di sinistra” rintracciabili sul mercato (D’Eramo ci spiega che i due termini “sinistra” e “mercato” non sono incompatibili: ma mentre la sinistra osteggia il mercato, la destra neoliberista ingloba nel mercato anche la sinistra, pp. 190 e ss.).

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Archiviato in:Letture, Mario Tonello Contrassegnato con: Marco D'Eramo, movimento operaio, neoliberismo, san Nicola

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