di Fabio Brusò
Questa è una foto del marzo 1961. Ritrae la mia famiglia, con mio padre Mario alla guida della nuova Lambretta e mia mamma Emma con me di pochi mesi in braccio.
[Leggi di più…] infoFoto di famiglia con Lambretta (1961-1997)
di Fabio Brusò
Questa è una foto del marzo 1961. Ritrae la mia famiglia, con mio padre Mario alla guida della nuova Lambretta e mia mamma Emma con me di pochi mesi in braccio.
[Leggi di più…] infoFoto di famiglia con Lambretta (1961-1997)
di Filippo Benfante
Uno dei redattori del sito sAm tenta di fare il punto della situazione dopo che si è riaperta la discussione sul museo del Novecento a Mestre, con alcune proposte per proseguire.
Dal 22 agosto al 3 settembre, sulle pagine del sito si è svolta una prima discussione sul museo del Novecento a Mestre, avviata da un intervento del socio Alessandro Voltolina e chiusa, provvisoriamente, dal direttivo di sAm con la rivendicazione del lavoro svolto dall’associazione sul tema fin dal 1996, e l’ impegno a tener viva la discussione pubblica in vari modi. (Un intervento che ha ricevuto vari commenti.)
di direttivo sAm
Riceviamo e pubblichiamo.
A proposito della discussione aperta dal socio Alessandro Voltolina, ribadiamo il fatto che storiAmestre aveva lanciato l’idea di un Museo del Novecento a Mestre fin dal 1996, e chiediamo a quanti continuano a definire una assoluta novità la proposta di M9 di rispettare i fatti. Siccome riteniamo importante che un museo rifletta sulla propria storia e sul contesto sociale nel quale prende forma, l’associazione s’’impegna a pubblicare nei suoi Quaderni una storia del dibattito attorno al Museo di Mestre, per contribuire a una discussione non solo su M9, ma anche sul secondo polo museale previsto all’’ex De Amicis.
il direttivo di storiAmestre
di sAm
Proseguendo la discussione in corso dal 22 agosto scorso, riportiamo in evidenza una proposta sul museo del Novecento a Mestre e di Mestre che sAm pubblicò nel 1996 sul numero 4 della rivista “Altrochemestre. Documentazione e storia del tempo presente”. Al di là del suo contenuto specifico, ci sembra vadano sottolineate le idee di “museo diffuso”, di “città museo di se stessa”, e di rapporto tra museo e abitanti, idee che hanno continuato a orientare i progetti di sAm anche in seguito. Si tratta di una proposta di museo e allo stesso tempo di una proposta di città: una città dove tutti i luoghi sono centri e i cittadini – sia singoli sia riuniti in associazioni – partecipano non come semplici consumatori di svaghi organizzati dalle istituzioni, private o pubbliche. È una proposta che riflette: sui meccanismi delle decisioni – partecipazione contrapposta a centralizzazione; sull’urbanistica e sull’uso della città – nuove costruzioni o riuso, riempimento o alleggerimento del tessuto urbano, interventi “pesanti” o “leggeri”, impatto dei cantieri; sulla definizione di centro/centri e periferia/periferie. In altre parole, è una proposta avvertita anche sull’esito e l’utilità di ciò che oggi si usa chiamare “grandi opere” e “grandi investimenti”.
di Piero Brunello
Lo “sfogo” di Sandro Voltolina ha suscitato alcuni commenti: dopo due note di Claudio Pasqual, che si leggono in calce alla lettera di Voltolina, Piero Brunello riprende alcuni punti del suo intervento del 2009.
Intervengo a proposito del progetto della Fondazione di Venezia (questione sollevata da Alessandro Voltolina) e del silenzio delle associazioni culturali di Mestre (questione posta dal primo commento di Claudio Pasqual).
[Leggi di più…] infoAnche i musei hanno una storia. Una lettera di Piero Brunello
di Alessandro Voltolina
"Uno sfogo alla mia inquietudine per aver visto uno scippo così clamoroso senza poter far nulla": così Sandro Voltolina, amico e socio di sAm, ci ha presentato questa sua nota che sollecita anche un intevento del direttivo dell’associazione. In attesa di un seguito, se ci sarà, ringraziamo Voltolina.
Scoprite il profumo del ‘900: così titola "La Repubblica" (pp. 40-41 del 18 agosto 2010) un articolo, firmato da Francesco Erbani, dedicato al museo che, prima o poi, verrà inaugurato a Mestre. Ho sempre pensato che dovevamo essere fieri di aver avuto per primi questa idea e che non dovevamo risentirci troppo se fossimo stati scippati da qualcuno più bravo di noi a trovare i soldi. Leggendo l’articolo di la Repubblica ho però sentito che non mi piaceva più questa mia orgogliosa presa di posizione. Direi che sono arrabbiato, anzi più che arrabbiato. Mi secca molto che l’idea e il progetto e il libro curato da Fabio Brusò e Chiara Puppini per spiegarla e documentarla e poi tutto il resto – come sanno bene Claudio Zanlorenzi, Fabio Brusò, Giovanna Lazzarin, Piero Brunello e tanti altri –, debba essere elegantemente preso da altre mani. Mi piacerebbe che gli amici del direttivo ribadissero subito, e ad alta voce, che il signor Giuliano Segre, sta usando idee altrui con i soldi di tutti.
Con la stima di sempre Alessandro Voltolina
Nota della redazione: nel corso della primavera 2009 l’associazione organizzò un incontro pubblico sul tema. Il sito ha in seguito pubblicato il testo dell’invito di sAm, l’intervento di apertura di Claudio Pasqual e quello di Piero Brunello.