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Mestre

In città. Dicembre 2015-febbraio 2016

29/03/2016

di Claudio Pasqual

Inverno bisestile 2016. Dalle luci di Natale a quelle di carnevale. Colonne sonore per le feste. Parcheggi intorno ai monumenti. Negozi che chiudono e negozi che non aprono. Giovani uomini armati di mitra in giro per la città. Comitati e campagne, striscioni e volantini. Immagini di Mestre: variazioni sul tema. Cantieri in profondità.

1 dicembre 2015

In piazza XXVII Ottobre, il parcheggio per le motociclette è stato lasciato (dimenticato?) praticamente addosso alla colonna della Sortita riposizionata.

Negli spazi della nuova galleria Barcella, il collegamento tra piazza Ferretto e piazzale Candiani, rimasti sempre vuoti dal giorno della riapertura, si stanno allestendo negozi temporanei per Natale.

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Archiviato in: Claudio Pasqual, La città invisibile Etichettato con: camminare, descrizione, Mestre

Un gruppo di donne che fonda un’associazione. Dallo “spunti-no” del 10 dicembre 2015

30/01/2016

di Giulia Brunello

Pubblichiamo il testo del discorso con cui Giulia Brunello ha introdotto lo “spunti-no storico” del 10 dicembre 2015, durante il quale Luisa Colio ha parlato dei cambiamenti della città metropolitana osservato dal Centro Internet di Marghera gestito dall’associazione “lecalamite”. Giulia Brunello è una delle socie de “lecalamite”, di cui Luisa Colio è presidente.

È una bella occasione poter presentare qui oggi l’associazione lecalamite, di cui faccio parte dal 2008. In questa breve introduzione dirò due parole sulla nostra storia, per raccontarvi un po’ di noi, immaginando che qualcuno di voi non ci conosca. Una precisazione: parlo sempre di “noi”, ma quando racconto dei primi anni di vita dell’associazione mi riferisco al gruppo “storico”, di otto-nove donne, mentre oggi siamo ufficialmente in quattordici. Qualcuna va, qualcuna viene, ci sono new entries o socie che si trasferiscono lontano e con cui ci si vede solo alle feste.

[Per saperne di più…] su di noiUn gruppo di donne che fonda un’associazione. Dallo “spunti-no” del 10 dicembre 2015

Archiviato in: Giulia Brunello Etichettato con: intervento, lecalamite, Marghera, Mestre, spunti-ni storici

In città. Settembre-novembre 2015

19/12/2015

di Claudio Pasqual

Note d’autunno. Banani in riviera Magellano e una “cinebicicletta” ai tempi di internet. Mobilitazioni in viale San Marco. La cangiante geografia dello spritz e dei ritrovi giovanili. Una nuova collocazione per la colonna della Sortita restaurata. La “Mestre di ieri” (ormai ieri l’altro?). Strade e quartieri presidiati: luminarie, vigilanti e vigili urbani in piazza Ferretto la sera in cui a Parigi gli attentati fanno 130 vittime. In città la vita scorre come sempre.

4 settembre

Immagino che l’anonimo autore sia un ammiratore davvero molto deluso – a meno che non si tratti di sarcasmo. Ha scritto “#Brugnaro fa qualcosa” (così, con il cancelletto) non solo sul muro interno di cinta dell’ex ospedale, dove adesso c’è il parcheggio. Ne ha disseminato la città: un hashtag si legge sulla rampa del cavalcavia per Marghera, altri due nel primo e nel secondo sottopasso della Castellana.

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Archiviato in: Claudio Pasqual, La città invisibile Etichettato con: camminare, descrizione, Mestre

Solo la neve ci salverà

15/12/2015

di Miriam Allegretto

La nostra amica Miriam Allegretto ci invia alcune osservazioni per informarci delle ultime evoluzioni delle pratiche e degli orari dei centri commerciali e dei negozi che vi sono ospitati. Miriam ci ha scritto pensando a quanto negli ultimi anni abbiamo pubblicato sul nostro sito (e prima di noi aveva fatto la rivista Altrochemestre).

Da fedele lettrice del sito di storiAmestre, e anche della rivista Altrochemestre, ho pensato potessero interessarvi alcune notizie e mie osservazioni che ho raccolto intorno al mondo dei centri commerciali a me geograficamente più vicini. Si tratta di un esercizio: ho scelto un luogo e ho iniziato a osservarlo e a leggere e ascoltare le notizie che ne parlavano. Lo condivido con voi, per metterlo accanto al pezzo di Alessandro Fantin che avete pubblicato nel 2007 (con un commento di Enrico Zanette, da un grande centro commerciale del centro di Berlino), all’articolo di Giannarosa Vivian e all’intervista di Piero Brunello a Maurizio Zanin, questi ultimi due pubblicati sul terzo numero di Altrochemestre.

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Archiviato in: La città invisibile, Miriam Allegretto Etichettato con: centro commerciale, descrizione, Marcon, Marghera, Mestre

In città. Giugno-agosto 2015

27/09/2015

di Claudio Pasqual

Passeggiate sfidando la canicola dell’estate 2015; la conclusione della campagna per l’elezione comunale: Brugnaro è sindaco; altri classici della politica locale: un comitato per il referendum sulla separazione Venezia-Mestre e l’annuncio del festival di settembre; altare a un vegetale e scritte sui muri; ultimi segni di “tifosi metropolitani”; strade, “pattugliamenti e presidi delle forze dell’ordine”; il circo in città; un ricordo di Jimmy (Roberto Sergi, 1951-2015).

3 giugno 2015

Una scritta tracciata con vernice verde sul muro del cinema Dante: “meno cinema più stadio”. Firmato: CSVM (Curva Sud Venezia Mestre).

9 giugno 2015

Si avvicina il ballottaggio tra Casson e Brugnaro per la carica di sindaco di Venezia. Supplemento di campagna elettorale sottotono e senza passione, ma con il patron di Umana che trova un inatteso sostegno, non so quanto sostanzioso in numero di voti.
In giro per il centro si trova affisso un manifesto-locandina del partito politico “Giustizia ed eguaglianza sociale”. Credo in pochissimi sappiano che questo partito è stato fondato proprio a Mestre. Fino a qualche tempo fa aveva anche la sua sede in un negozio di via Torre Belfredo, ma poi ha chiuso. Adesso al suo posto c’è un phone-center gestito da bengalesi. Il messaggio del manifesto consiste in un appello ai veneziani in forma di lettera aperta. Lo firma – letteralmente, l’autografo si trova in testa a sinistra sotto il simbolo del partito (una bilancia dentro due cerchi concentrici), ma la grafia è illeggibile – il presidente e segretario nazionale. In un preambolo lo scrivente, all’istante e senza indugi, invita a votare Brugnaro, “siamo nelle sue mani. Grazie.”. Perciò un moto di sorpresa coglie alla formula d’apertura: “A tutti i compagni e cittadini di Venezia”.

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Archiviato in: Claudio Pasqual, La città invisibile Etichettato con: camminare, descrizione, Mestre, Roberto Sergi (Jimmy)

Contro la Vallenari bis. 13 agosto: i comitati dall’assessore

10/09/2015

di Claudio Pasqual

Cronaca di una mattina d’agosto al municipio di Mestre: il comitato VivereMestre che si oppone alla costruzione di una nuova strada urbana incontra l’assessore all’Ambiente del Comune di Venezia.

Verso le dieci del 13 agosto mi telefona Giovanna di storiAmestre e mi chiede se stamattina alle dodici posso andare al municipio di via Palazzo, dove il comitato VivereMestre ha indetto una conferenza stampa sulla faccenda della strada “Vallenari bis”. Lei lo ha saputo passando in bici davanti al liceo Stefanini dove ha visto uno striscione e ha chiesto informazioni a Elisa di VivereMestre che era seduta sul marciapiede lì vicino insieme a due ragazzi del Coordinamento studenti medi. Altre persone si trovavano dentro il bosco per impedire l’abbattimento degli alberi da parte della ditta impegnata nella costruzione della strada. Nel settembre 2014, storiAmestre aveva firmato insieme a molte altre associazioni una lettera inviata dall’associazione La Salsola all’allora commissario del Comune di Venezia Zappalorto in cui si rilevavano le gravi conseguenze urbanistiche e ambientali del progetto, i costi esorbitanti che indebitavano il Comune per anni, l’infondatezza delle previsioni demografiche su cui si basava. C’era quindi interesse a seguire le iniziative dei cittadini contro i lavori iniziati nel caldo ferragostano.

Meglio ricordare cos’è questa “Vallenari bis”. Si tratta di una nuova strada urbana a Mestre, tra il rione di Bissuola a nord e il Quartiere Pertini a sud, lunga circa due chilometri e con sette rotatorie, che dall’incrocio di via Sansovino con viale Vespucci porta al primo tratto della via già esistente, della quale costituisce il secondo lotto e il completamento, superando il fiume Osellino, attraversando aree ancora verdi e passando accanto all’Istituto Magistrale Stefanini e dietro l’aula bunker di via delle Messi. Il progetto della strada è stato inserito nel PRG nel lontano 1998: presentata come alternativa alla congestione dell’asse via Vespucci-Fradeletto, la nuova arteria attraversa un’area dove sono previsti interventi del Piano per l’Edilizia Economica e Popolare, per la precisione per i Nuclei 3 e 4 Bissuola; includendo anche la realizzazione di tutte le infrastrutture necessarie per poter erogare i servizi necessari alle future edificazioni (rete fognaria, illuminazione, gas, eccetera).

Alla realizzazione della “Vallenari bis” si oppongono da più di un anno con varie iniziative i cittadini organizzati nel comitato “VivereMestre”, l’associazione “AmicoAlbero”, il Coordinamento Studenti Medi Venezia-Mestre, il Movimento 5 Stelle. Adesso il cantiere è stato avviato, cominciando dall’abbattimento degli alberi. La protesta si è subito riaccesa, è cominciata l’azione di resistenza, con presidi nell’area dei lavori, che hanno finora impedito agli operai della ditta appaltatrice di procedere.

Dopo un iniziale tentennamento – la proposta arriva in extremis, fuori fa un caldo asfissiante e stavo lavorando al computer – decido di andare. Mi ha colpito una frase di Giovanna, di gente avvinghiata, legata agli alberi per impedirne il taglio.

Arrivo con un po’ di anticipo all’appuntamento, fuori dal municipio è radunata una piccola folla, a occhio e croce una quarantina di persone. In maggioranza sono ragazzi, studenti del Coordinamento. Hanno steso per terra uno striscione, “No Vallenari-bis ennesima opera inutile e dannosa!”; un altro recita “Brugnaro avevi promesso: dove sei?” – in effetti non ci sarà, dicono i giornali che è in vacanza a Parenzo. Entro nel palazzo, nessuno nell’atrio. Salgo al primo piano, dove c’è la sala consiliare: non un’anima viva. Aspetto un po’ ma niente; dal secondo piano scende un signore – scoprirò più tardi trattarsi dell’ingegnere comunale direttore dei lavori –, chiedo lumi, mi dice che l’incontro dovrebbe tenersi qui e si mostra meravigliato per l’aula deserta. Scendo e sono ancora tutti in strada. Intravedo Tiziano, un collega ex compagno di liceo e vecchio amico. Ci salutiamo. Anche lui è della protesta, abita dalle parti del tracciato della nuova via. Deve essere arrivato da poco: mi informa che i giornalisti ci sono; pensa che se l’intervista c’è stata, si è svolta lì in strada.

Adesso i manifestanti si affollano al portone del municipio, vogliono entrare ma un piccolo presidio di polizia locale impedisce loro l’ingresso. Scopro così che la vera ragione della loro presenza non è una conferenza stampa, ma un incontro con l’assessore all’Ambiente Massimiliano De Martin. Dunque non si capisce perché sia impedito l’accesso, probabilmente un difetto di comunicazione. Scende l’assessore, comunica che accetta di riceverci ma mette le mani avanti, avverte che pretende un confronto dai modi pacati e civili, altrimenti si chiude. Entriamo e ci accomodiamo sugli scranni dei consiglieri, con un’aria condizionata a temperature polari. Non so se sia dipeso anche dal fattore climatico, ma in effetti il confronto si svolgerà in termini assolutamente tranquilli. Un incidente lo creano i vigili i quali, recidivi chissà perché, bloccano all’ingresso i ritardatari, ma è presto risolto e sono ammessi all’assemblea. C’è solo un momento di tensione, quando De Martin accusa un giovane intervenuto di attribuirgli una posizione che non è sua e della giunta, quella cioè di approvare in cuor loro il progetto.

Ha aperto l’incontro proprio l’assessore, con un breve discorso per ribadire quanto già dichiarato dal sindaco Brugnaro; che cioè la “Vallenari bis” è un’opera superata e perciò inutile, voluta dalle passate amministrazioni di sinistra e che la giunta fucsia – il colore della lista elettorale dell’attuale sindaco – ha ereditato senza esserne responsabile, ma che non può essere fermata, perché approvata in via definitiva, con una stanziamento di 17 milioni e mezzo, e appaltata alla ditta costruttrice; che se il Comune volesse soprassedere alla strada, dovrebbe versare una penale di tre milioni e mezzo, la qual cosa non si può permettere. In altre parole, la frittata è fatta e non ci si può far più niente.

Intanto è entrato un tale che Tiziano, seduto accanto a me sugli ultimi scranni, mi indica come un collega insegnante. Dopo un po’ ci raggiunge, mi si accuccia vicino e mi ripete due o tre volte quasi nell’orecchio “è danno ambientale, altro che danno erariale” e “questo qui ci sta prendendo per il culo”.

La prima a intervenire è un’insegnante di scuola materna comunale. La voce tradisce emozione; le parole, le frasi vengono con difficoltà. Il senso del suo discorso travalica, con la domanda finale, il caso specifico per volgersi a una considerazione di carattere più generale, etico-civile – gioca l’essere un’educatrice. In breve: l’assessore ha detto che non si può fare niente; ma quale insegnamento sulla vita potranno trarre i bambini, i ragazzi, se si dice loro che le cose non possono cambiare?

Non c’è risposta, l’interrogativo cade nel vuoto. Il secondo a parlare insiste con il realismo delle possibilità: il Comune potrebbe sospendere il cantiere e verificare se si possono dare delle modifiche. Un altro paventa che dalla costruzione della strada derivino pericoli di allagamento dell’area; l’assessore controbatte che il progetto è stato redatto tenendo in considerazione il rischio idraulico. Uno studente osserva, con un buon senso che però non so quanto si accordi con le regole di bilancio, che costando l’opera diciotto milioni e ammontando la penale a tre e mezzo, se la Vallenari bis non si facesse il Comune risparmierebbe quasi quindici milioni di euro. Un signore torna per la seconda volta sul rischio idraulico; interviene l’ingegnere a spiegare che il progetto rispetta il criterio dell’invarianza idraulica, vincolo obbligatorio introdotto con legge regionale per qualsiasi intervento sul territorio. Chi viene dopo stigmatizza: dov’è il sindaco, per una questione come questa la sua presenza sarebbe stata doverosa. Prende la parola un rappresentante del comitato “VivereMestre” per riportare il discorso al punto: contro la “mostruosa” Vallenari bis sono state raccolte 2.500 firme di cittadini; il 25 agosto il comitato incontrerà gli assessori Boraso e Zaccariotto; la richiesta è di sospendere i lavori del cantiere fino a quella data, quando si riunirà la Quarta commissione consiliare Lavori pubblici, con il dossier “Vallenari bis” all’ordine del giorno.

A questo punto l’assessore pensa di calare un asso: “il vostro è ostruzionismo, solo un tentativo di temporeggiare, o avete una proposta alternativa?”. La provocazione mi sembra che colga impreparati i presenti, i quali pensano che l’alternativa alla costruzione di una strada (con conseguenti nuovi quartieri) sia non costruirla. Intanto, in sala si trova un solo rappresentante del Comitato, una signora. Presa la parola, si profonde in una dichiarazione di affetto intrisa di memoria per l’angolo di Mestre in cui ha sempre vissuto e che si capisce vorrebbe che rimanesse com’è. Una ragazza invece ci prova, a lanciare un’idea: lungo l’argine sinistro dell’Osellino, dal bosco fino all’istituto Massari, perché non fare un parco pubblico? (Riecheggia la proposta di estendere il bosco di Mestre dal Quartiere Pertini al ponte del Massari.)

Non è questo il momento né la sede per una discussione del genere, comunque; i presenti vogliono intanto impedire la costruzione della strada. Alla fine, i comitati intanto ottengono il blocco dei cantieri per due giorni e la promessa dell’assessore di girare al sindaco la richiesta di fermare tutto fino al 25 agosto, quando si riunirà la Quarta commissione.

Striscione posto davanti al cantiere dei lavori per la Vallenari bis a fianco del liceo Stefanini, 13 agosto 2015: NO VALLENARI BIS / UNA SOLA GRANDE OPERA / SCUOLA E REDDITO PER TUTTI / coordinamento studenti medi Ve-Mestre.
Dietro lo striscione si intravvedono gli alberi che devono essere abbattuti.

Post-scriptum. Dopo il 13 agosto il comitato “VivereMestre” ha affilato le sue armi, individuando secondo il proprio parere una serie di irregolarità tecnico-amministrative che dovrebbero servire a bloccare il progetto della Vallenari bis. La giunta, pur esprimendo nelle dichiarazioni di propri esponenti e dello steso sindaco un giudizio negativo sulla strada, ha ribadito l’impossibilità di fermare un’opera già approvata e appaltata. Il 4 settembre è stato avviato il cantiere, a partire dall’incrocio tra le vie Sansovino e Vespucci, dove dovrebbe sorgere il ponte sull’Osellino. Il comitato ha dichiarato che si opporrà con “tutte le armi legittime” a disposizione per impedire la costruzione della strada e avviato una serie di iniziative. Intanto la Vallenari bis comincia a inquietare altri settori della città: il Comitato di viale San Marco ha indetto per l’11 settembre alle 18 un’assemblea pubblica in piazza Canova. (c.p.)

Nota (di red). L’associazione AmicoAlbero ha pubblicato il video integrale dell’audizione del 25 agosto nella sala del municipio di Mestre in via Palazzo (durata 1h 51’ 10”), che comincia con questa presentazione: “No Vallenari bis: audizione in IV Commissione Consiliare dei Cittadini per fermare i lavori della Vallenari bis martedì 25 agosto 2015, Municipio di Mestre”.

L’associazione AmicoAlbero ha pubblicato altri video che documentano le diverse fasi della protesta:

– video della Conferenza stampa “No! Alla Vallenari bis! NO” promossa dal Comitato VivereMestre tenutasi il 27 giugno 2015 alla pizzeria Serenella in via del Miglio (durata 18’ 57”).

– video “Martedì 11 agosto 2015 – ha inizio lo scempio ambientale della Vallenari bis”, che illustra i motivi della protesta e documenta le prime fasi dei lavori.

– video integrale dell’assemblea tenutasi sabato 22 agosto 2015 presso l’Istituto Stefanini a Mestre in vista della riunione della IV commissione consiliare del 25 agosto 2015 (54’ 10”), che comincia con questa presentazione: “Gli studenti e i cittadini contrari alla distruzione dell’ambiente causata dal progetto della Vallenaribis, si sono riuniti anche sabato 22 agosto 2015 presso l’Istituto Stefanini per un’assemblea pubblica, in vista della riunione della IV commissione consiliare che avrà luogo martedì 25 agosto 2015 alle ore 15.00 a Mestre in via Palazzo”.

Chi volesse saperne di più sull’iter della Vallenari bis può cliccare sui seguenti link. Il progetto della Vallenari bis, dopo il via dalla Commissione comunale Lavori pubblici del Comune di Venezia, è passato all’esame del Consiglio comunale nel dicembre 2007. Ancora nel novembre 2010 il progetto risulta “in alto mare”, mancando la progettazione del ponte sull’Osellino. Il bando per l’appalto è del giugno 2012. La procedura degli espropri inizia alla fine di dicembre 2013 con la comunicazione da parte degli uffici del Comune del via al procedimento di dichiarazione di pubblica utilità dei terreni da espropriare. Il progetto definitivo viene approvato il 5 aprile 2014. Nell’agosto 2014 il Movimento 5 stelle presenta degli emendamenti alle proposte di delibera dei Bilanci di Previsione 2012 e 2013, per eliminare l’investimento della Vallenari bis – II lotto.

Si possono vedere ancora, tra le varie cose disponibili in rete:

– la pagina facebook del comitato VivereMestre;

– documentazione e link nel sito dell’Ecoistituto del Veneto Alex Langer.

Archiviato in: Claudio Pasqual, La città invisibile Etichettato con: cronaca, documentazione, Mestre, paesaggio, protesta, urbanistica, Vallenari bis

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