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Mestre

La Barcellona di Pepe Carvalho

07/09/2006

di Claudio Pasqual

Qui si seguito, la relazione che Claudio Pasqual ha presentato all’incontro sul tema “Come si racconta una città”, organizzato dall’associazione storiAmestre presso il Centro Civico di via Sernaglia, a Mestre, martedì 2 dicembre 2003.

Ho scelto Barcellona perché amo Pepe Carvalho, l’investigatore privato creato dallo spagnolo Manuel Vàzquez Montalbàn, e per un atto di omaggio allo scrittore recentemente scomparso. Nei suoi romanzi la città catalana, dove il detective vive e svolge la massima parte delle sue inchieste, non è sfondo indistinto, accidentale e indifferente alla vicenda; le storie di Carvalho sono anche narrazione della città, rappresentata come forza che dirige i passi e i destini dei personaggi, matrice vitale da cui ricevono senso e identità, materia di cui è impastata la loro stessa essenza. Della non breve serie dei romanzi del detective gastronomo, per l’occasione ne ho riletti due, che mi sembrano al riguardo i più significativi: Il centravanti è stato assassinato verso sera, del 1988, e Il labirinto greco, del 1991. Qui Barcellona spicca dal quadro e si fa davvero padrona dei discorsi e dei destini dei personaggi, da città che vive una fase di trapasso e alla vigilia di un evento cruciale, sempre e ovunque foriero di potenzialità e disastri: le Olimpiadi, svoltesi nella capitale catalana nel 1992.

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Mestre turistica. Lo sviluppo della terraferma mestrina attraverso le guide turistiche

27/01/2006

di Maria Luciana Granzotto

La guida turistica viene usata da turisti, da forestieri e da coloro che devono essere guidati nella scoperta di un territorio che non conoscono. Questa condizione di partenza garantisce ampi margini di libertà ai compilatori delle guide. La guida descrive il patrimonio ambientale e culturale di un dato territorio secondo il principio della verosimiglianza che include l'uso dell'artificio letterario. Deve affascinare, illudere, convincere che vale la visita, compilano e "vendono" l'immaginario che ruota attorno a un luogo. Ha l’intrinseca vocazione di orientare l'occhio del turista. Insegna dove guardare e cosa cercare, impone percorsi che si frazionano in tanti arrivi-partenze verso nuovi arrivi. Disegna geometrie di flusso, stabilisce gerarchie tra i luoghi secondo implicite regole storiche, estetiche, artistiche. Nega visibilità e realtà a tutto il resto che, nella maggior parte dei casi, è della città o del territorio la parte preponderante in termini di popolazione, abitato, socialità. Occulta evidenti segni urbani perché non si sintonizzano con il racconto del territorio e creano imbarazzo.

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Archiviato in:La città invisibile, Maria Luciana Granzotto Contrassegnato con: guide turistiche, Mestre, raccontare la città

2. L’anarchico delle Barche

26/11/2005

Notizie su Luciano Visentin, calzolaio (1898-1984)

 

di Piero Brunello, prefazione di Elis Fraccaro

autunno 2005, 64 pp., 5 euro

"Era magro, di statura normale e i capelli bianchi. Alle barche lo chiamavano «Ciano baccalà». Era bello a vedersi. Gli occhi chiari erano dolci. Mi accolse con gioia e senza imbarazzo, come mi conoscesse da sempre. Era pieno di premure e si agitava. Teresa lo guardava agitarsi e annuiva, e per non contrariarlo lo assecondava sempre e lo calmava. Teresa era molto più giovane di Luciano ma non si vedeva. Era mora, con i capelli crespi. Gli occhi neri, profondi, tristi. Brillavano. Luciano disse che era stata una donna molto bella, ora il suo viso era intaccato da una malattia. Anche Luciano era costretto da una malattia a rigide regole quotidiane, senza deroghe: «è una conseguenza del carcere, del confino, delle aggressioni fasciste», sospirava. Luciano parlava volentieri della sua vita. A volte in maniera coerente e piana, a volte a salti. Venne l'idea di un'intervista per mettere ordine a tutti quegli avvenimenti che ormai conoscevo ma in maniera frammentata."

Elis Fraccaro

"Grazie ai ricordi di Luciano Visentin, è possibile, tra le altre cose, vedere in quali luoghi e attraverso quali percorsi si diventava socialisti, e anarchici, nei primi anni del Novecento in una cittadina come Mestre, come si vennero costruendo reti di relazione amicali e politiche, e come queste relazioni vennero meno e si modificarono con l'instaurarsi del regime fascista."

Piero Brunello

Leggi la prefazione di Elis Fraccaro.

Archiviato in:Elis Fraccaro, Piero Brunello, Quaderni Contrassegnato con: anarchismo, biografia, Mestre, storiografia

Prefazione a L’anarchico delle Barche

25/11/2005

di Elis Fraccaro

Rendiamo disponibile l’introduzione di Elis Fraccaro al Quaderno di sAm numero 2 (autunno 2005): Piero Brunello, L’anarchico delle Barche. Notizie su Luciano Visentin, calzolaio (1898-1984).

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Archiviato in:Elis Fraccaro, La città invisibile, Quaderni Contrassegnato con: anarchismo, fascismo, Luciano Visentin, Mestre

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