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Radici nel cemento e nelle frasi fatte. Consigli di lettura

29/08/2021

di Piero Brunello

Piero Brunello parte da un articolo recente in cui l’urbanista Chiara Mazzoleni mostra come la cementificazione del Veneto proceda a livelli record, a dispetto della retorica del “consumo zero” di suolo sbandierata dal presidente della Regione Luca Zaia: la realtà è ben diversa dalla retorica. Brunello lo affianca a un documento deliberato dal Consiglio regionale veneto nel luglio 2020, 2030: La strategia regionale per lo sviluppo sostenibile: un esempio di strategia retorica e discorsiva che riesce a costruire un’immagine della realtà distante dal vero, a impedire che si crei un’opinione pubblica che sa distinguere i fatti dalla propaganda, e a suggerire l’idea che si tratta di scelte frutto di processi partecipativi (il documento è pubblicato in un  sito intitolato “Il futuro lo decidi tu”).

In un articolo recente, l’urbanista Chiara Mazzoleni spiega come la Regione Veneto, che pure per bocca del suo presidente Zaia dichiara di perseguire l’obiettivo del “consumo zero” di suolo, in realtà continua a registrare i maggiori indici di cementificazione in Italia: i mezzi con cui ciò avviene sono un disinvolto maquillage delle statistiche e delle classificazioni dei terreni, e il ricorso sistematico a deroghe e proroghe normative. 

Mentre Chiara Mazzoleni fa vedere quanto la realtà sia diversa dalle dichiarazioni ufficiali e dal senso comune che esse costruiscono, a me interessa invece far luce sul percorso inverso: vorrei capire cioè come le strategie retoriche e discorsive possano costruire un senso di sé e un’immagine della realtà, che pure abbiamo sotto i nostri occhi, così distante dal vero. 

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Breve storia della ditta Paolo Morassutti, affossata da manovre finanziarie. Una lettura

25/05/2019

di Maria Giovanna Lazzarin

Sulla scia dell’intervista ad Aldo Antole, Maria Giovanna Lazzarin ha rinfrescato alcuni ricordi di bambina e preso in mano un libro che ripercorre la storia dell’impresa commerciale della famiglia Morassutti per capire meglio com’era nata e come era finita la ditta, e in che modo Michele Sindona era entrato in queste vicende.

La mia nonna paterna aveva un grande motivo di orgoglio: essere stata tra le due guerre la sarta della signora Morassutti. Questo la collocava tra le migliori sarte di Belluno. Solo lei poteva tagliare le stoffe, le sue lavoranti, compresa mia mamma, no. A me disse subito: “Ti si ciompa, no sta tocar a forfe!” [“Sei mancina, non toccare la forbice!”].

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Un libro per un toponimo e per una città a misura di bambini e bambine. Sulle “Memorie dalla Contea”

16/12/2018

di Maria Giovanna Lazzarin

Il 30 novembre si è tenuta a Zelarino la presentazione del libro di Maria Luisa Torre, Memorie dalla Contea. 1943-44. Pubblichiamo il testo dell’intervento con cui Maria Giovanna Lazzarin ha aperto l’incontro.

1. Memorie dalla Contea parla di una bambina di circa settant’anni fa che a causa della guerra si trasferisce con la famiglia da Mestre in campagna1.

[Leggi di più…] infoUn libro per un toponimo e per una città a misura di bambini e bambine. Sulle “Memorie dalla Contea”
  1. Le Memorie coprono il periodo tra il 1943 e il 1944 in cui Maria Luisa Torre fu sfollata nella zona di Zelarino, dopo aver lasciato l’abitazione di Mestre, in via Manin. Dopo il bombardamento su Mestre del luglio 1944, la famiglia Torre lasciò la Contea trasferendosi a Venezia. [↩]

Archiviato in:Claudio Pasqual, La città invisibile, Maria Giovanna Lazzarin, Maria Luisa Torre Contrassegnato con: Contea, letture, ricordi

Come raccontare la vita. Sul nuovo libro di Gigi Corazzol

08/02/2017

di Valter Deon

Riprendiamo la recensione al libro di Gigi Corazzol, Piani particolareggiati (Venezia 1580-Mel 1659), apparsa sul numero di “Rivista feltrina” datato dicembre 2016. Ringraziamo per la gentile concessione l’autore Valter Deon e il direttore della rivista Matteo Melchiorre. Sul testo sono state fatte minime modifiche e il titolo è redazionale.

Devo dire che alla richiesta di una breve recensione dell’ultimo libro di Gigi Corazzol ho esitato per dubbi. Sono amico dell’autore, con vari capitoli ho avuto familiarità, la brevità raccomandata per un testo così complesso mi ha fatto paura. Alla fine mi sono detto che non dovevo badare a scrupoli di convenienza. Poi ho pensato che l’amicizia è un sentimento esigente da non mettere in mezzo a ogni cosa, specie se impedisce; che del libro nella sua interezza ho avuto conoscenza solo quando lo ho toccato stampato; che sulla brevità dovevo pensare che in poche righe si possono dire tante cose.

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Archiviato in:La città invisibile, Valter Deon Contrassegnato con: biografia, Gigi Corazzol, letture, Mel, recensione, storiografia

Camminare. Pagine da un Quaderno di sAm

07/05/2012

di Matteo Melchiorre

Fra qualche giorno, sarà Matteo Melchiorre inaugurare la nuova iniziativa di storiAmestre: “Spunti-ni” storici. In vista di questo incontro che, lo ricordiamo avrà luogo il 10 maggio, alle 17,30 presso la sede del Centro di documentazione sulla città contemporanea, riprendiamo sul sito un altro intervento di Melchiorre, pubblicato nel Quaderno numero 4, Andare a vedere, dedicato all’inchiesta, al reportage e al resoconto.

Qui il tema […] è il camminare come metodo, o pretesto, d’inchiesta. Il che si regge sull’assioma secondo il quale, camminando, si può fare inchiesta: osservare, ascoltare, decifrare segni, notare cambiamenti, incontrare persone, praticare tagli nelle vedute. Ciò comporta un elogio del camminare, che indubbiamente va fatto. 

[Leggi di più…] infoCamminare. Pagine da un Quaderno di sAm

Archiviato in:Matteo Melchiorre, Quaderni Contrassegnato con: camminare, inchiesta, letture, pagine scelte

«Tradurre» dal veneto antico all’italiano moderno. Lettera al direttore di un contribuente perplesso

03/12/2008

di Gigi Corazzol

Gigi Corazzol recensisce, sotto forma di lettera al direttore, l’edizione dell’Itinerario per la terraferma veneta nel 1483 di Marin Sanuto, a cura di Roberto Bruni-Luisa Bellini, supervisione di Marco Pasa, collaborazione di Aldo Ridolfi-Roberto Longhin, Padova, Cleup, 2008. Oltre all’autore, che ci ha messo a disposizione il suo testo, ringraziamo Rosario Morra e Walter Pilotto, che hanno preparato un’edizione a stampa, in forma di opuscolo, disponibile in un numero limitato di copie a Feltre, presso le librerie Agorà e Pilotto. Ringraziamo Rosario Morra anche per averci messo a disposizione due sue illustrazioni.

Avvertenza

Le convenzioni retoriche che autorizzano a scrivere a inesistenti direttori di riviste inesistenti sono più che polverose. A qual fine sgrullarle? per amore del tono colloquiale? per nostalgia di conversazioni?1

a Claudio Donati




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  1. Per ricognizioni di dettaglio, perlustrazioni internet e stesura sono debitore di parecchie persone. Per un paio di settimane abbondanti, mi son sentito riportare all’atmosfera di quelle occasioni di spensierata, disinteressata, appassionata, egualitaria lettura di testi che nell’università di una volta erano dette seminari. Nome che a scriverlo ora mi suona un po’ ridicolo, salvo che la cosa erano, a volte, esperienze intime e serie. Revival malinconico, si capisce, come è di tutto quel che butti fuor di stagione. Dato a ognuno, nominato o no che sia, quel che ognuno sa essere il suo, devo una speciale gratitudine a Graziano Pampaloni, Filippo Benfante, Piero Brunello, Giacomo Corazzol, Pietro De Marchi, Valter Deon, Michael Knapton, Matteo Melchiorre, Reinhold Müller, Walter Pilotto, Mirella Vedovetto. [↩]

Archiviato in:Gigi Corazzol, La città invisibile, Rosario Morra Contrassegnato con: divulgazione, editoria, filologia, letture, recensione, storiografia

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