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Una mela contro un carrarmato: l’8 settembre di Gino Canepa. Da un libro di Manlio Calegari

07/09/2015

a cura della redazione del sito sAm

In occasione dell’8 settembre 2015, riprendiamo alcuni ricordi di Gino Canepa pubblicati di recente da Manlio Calegari in un libro di cui abbiamo già parlato sul nostro sito. Nel 1943 Canepa aveva circa 22 anni ed era imbarcato sulla nave da guerra Vivaldi, rientrata a Genova, da Napoli, poco prima dell’armistizio. La sera del 7 settembre, Canepa, insieme a un amico, riesce a “piantare tutto”: sin da luglio aveva l’idea di disertare. Per lui la guerra finì lì.

I brani sono tratti rispettivamente: dal capitolo “Muratori, villani, camalli, operai: storia di Gino Canepa raccontata da lui stesso”, frutto del montaggio delle interviste fatte a Canepa da Calegari negli anni Settanta; e dal capitolo “L’eredità”, dove è presentato il piccolo “archivio di famiglia” di Canepa, fatto di lettere e documenti, che Calegari recuperò dopo la morte di Gino, nel 1991. Le note sono di Calegari: dove sono riportati, tra le altre cose, i ricordi relativi all’8 settembre di un altro marinaio imbarcato sulla Vivaldi, Battista Manente.

1. Storia di Gino raccontata da lui stesso

Assumevano molti ragazzi [all’Ansaldo San Giorgio]; degli assunti di allora ci siamo un finimondo ancora oggi. Poco dopo è cominciata la lavorazione per la guerra: molti ci sono andati e sono morti. Un finimondo anche lì: credo che il 70, forse l’80% dei ragazzi assunti nel ’37, ’38, ’39 è morto. Quelli di leva partivano tutti, in marina: o cannonieri o mitraglieri o artificieri. Gli aggiustatori li facevano artificieri e gli altri li mandavano alla scuola di Pola per diventare mitraglieri. Poi ti imbarcavi. La maggioranza è morta sul Lombardia, un mercantile che faceva base a Napoli e che come altri mercantili era dotato di due o tre mitraglie. I mercantili li buttavano tutti a fondo. Imbarcarsi sul Lombardia allora voleva dire campare un viaggio o due e poi lasciarci la pelle. Anche io ero imbarcato, ma su una nave da guerra, il Vivaldi. Ci ho fatto sopra un annetto poi, prima dell’8 settembre sono venuto via. Casino della madonna, disertore. Poi col tempo si sono calmati, chissà come mai. Era la fine d’agosto e con la nave siamo venuti a Genova per dei lavori. Eravamo tutti a bordo e alla sera arriva un ammiraglio, mi pare Bianchini – io non ne avevo mai visto uno – butta il suo berretto lì e dice: “Io vi aspettavo a Genova con ansia ma ora devo darvi una brutta notizia. Dovete partire immediatamente: una cosa breve, poi tornerete e io organizzerò una festa per voi…”1. Quando l’ho sentito, con gli occhi ho cercato uno che ne avevamo già parlato. Ha alzato solo un po’ il sopracciglio: voleva dire “ora”. Come eravamo, in tenuta da lavoro, abbiamo preso lo scalandrone e portati via u belin. Non ci hanno più visto.

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  1. In realtà il nome dell’ammiraglio era Biancheri. L’episodio documentato tra l’altro in “Impressioni avute da Manenti Battista dal 6 al 18 settembre 1943, (partenza da Pozzuoli per Genova per i lavori, l’8 settembre, battaglia, affondamento, naufragio e arrivo in Spagna). R.C.T. U. VIVALDI ”. Il diario di Battista Manenti, conservato dalla famiglia, è disponibile in fotocopia presso il Museo storico della città di Bergamo. La sera del 7 settembre all’equipaggio riunito sul ponte “l’ammiraglio Biancheri incominciò col rammentarci la vita passata sul Vivaldi nel 1933, poi rammentò tutte le glorie della Vivaldi, … ma il colpo duro fu quando incominciò col dire: ora che abbiamo parlato di cose belle passate, purtroppo devo darvi una brutta notizia, dopo che avete lavorato tanto per sbarcare munizioni, acqua e nafta, purtroppo li dovete rimbarcale di nuovo per una missione importantissima.” [↩]

Archiviato in:Gino Canepa, La città invisibile, Manlio Calegari Contrassegnato con: 8 settembre, anniversari, Battista Manente, lettere, pagine scelte, ricordi

Ritorno sull’8 settembre. Una lettera alla redazione

16/10/2013

di Lia Botter

La nostra amica Lia Botter è attenta agli anniversari. Anni fa ci ha scritto in occasione del 25 aprile, oggi ci riporta all’8 settembre: pubblichiamo la sua lettera, ringraziandola a nostra volta per l’interesse con cui ci segue.

Cara redazione, 

volevo ringraziare per le letture offerte anche quest’anno per l’anniversario dell’Otto settembre. Mi è sembrato di ritrovare in tutti i brani l’elogio del coraggio individuale e della solidarietà umana e politica, ma anche un giudizio negativo sulla continuità di apparati statali e di modi di pensare nel nostro paese, che nessun trauma e nessuna tragedia è fin qui riuscita, o riesce, a scalfire. In tutti gli otto settembre della storia italiana, come scrive Bianciardi, emergono alla fin fine sempre due mondi: quello dei colonnelli e quello dei soldati (che assonanza con i contadini e luigini di Carlo Levi, chissà se scrivendo Bianciardi aveva presente L’Orologio). E quel direttore del Reale istituto di studi romani, ricordato da Roberto Battaglia, che aveva abbreviato “Reale” in “R”, che «poteva significare tanto REALE quanto REPUBBLICANO»? sembrerebbe una battuta da commedia all’italiana.

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Archiviato in:La città invisibile, Lia Botter Contrassegnato con: 8 settembre, anniversari, lettere

A passi tardi e lenti: è in linea

17/06/2013

di Mario Tonello

Riceviamo e pubblichiamo con piacere l'annuncio della pubblicazione on-line del sito del nostro amico e socio Mario Tonello: www.apassitardielenti.it.

Mestre, 17 giugno 2013

cari amici di storiAmestre, 

vi comunico che da venerdì 14 giugno è in linea il mio sito A passi tardi e lenti. Lo avevo annunciato in anteprima sul sito di sAm, tramite un commento a una galleria fotografica sul Marzenego, e, sempre in anteprima, mostrato alla festa per i 25 anni. L'ho poi presentato in occasione del convegno sul Contratto di fiume di sabato 15 giugno al Candiani.

È un sito di passeggiate, prevalentemente sui luoghi della città e del territorio che hanno suscitato l'interesse critico dei cittadini e dei movimenti. I temi infatti sono, per ora, il complesso dei corsi d'acqua (lungo i quali peraltro si possono cogliere gustose erbe selvatiche a centimetri zero), ma poi si estenderanno al campo trincerato di Mestre, all'archeologia industriale, ai percorsi (in barca) in acqua salsa, e speriamo altro ancora.

Il punto di vista, di cui ho parlato nell'intervento pubblicato sul sito di sAm, è un po' turistico e un po' salutistico, ma soprattutto è quello di chi vuol vedere coi propri occhi gli elementi del paesaggio in cui vive, per poi ragionarci con più fondatezza.

L'indirizzo del sito è www.apassitardielenti.it.

Grazie (anche per le notizie da Istanbul che avete pubblicato qualche giorno fa).

Mario

Archiviato in:La città invisibile, Mario Tonello Contrassegnato con: festa sAm, intervento, lettere

Un ricordo di Giuseppe Gozzini (1936-2010)

18/05/2010

di Piero Brunello e Ornella Clementi

Il 13 maggio 2010 è morto Giuseppe Gozzini. Era nato nel 1936, a Cinisello Balsamo. Nel 1962 era stato il primo obiettore di coscienza cattolico e per questa scelta aveva subito un processo marziale e dei mesi di carcere (si può leggere una sua rievocazione di quelle vicende sul sito Golem. L’Indispensabile). Nella Milano degli anni Sessanta aveva conosciuto Giuseppe Pinelli. All’indomani della morte in questura di Pinelli, ingiustamente accusato di essere coinvolto nella strage di piazza Fontana, Gozzini scrisse una lettera pubblica per difendere l’amico, che si concludeva così: «Voglio che mi sia restituita la memoria del Pinelli, quello vero, che ho conosciuto».

I funerali di Gozzini hanno avuto luogo il 15 maggio 2010. Ecco un breve ricordo sotto forma epistolare.

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Una corrispondenza del nostro tempo. Corsi pubblici, informazioni private, ma professionali

19/12/2008

di Gigi Corazzol

Gigi Corazzol ci comunica uno scambio di mail che ha avuto a proposito di un prossimo master in «cultura del cibo e del vino per la gestione delle risorse enogastronomiche» pubblicizzato in rete dall’università Ca’ Foscari di Venezia. Lo pubblichiamo come documento del tempo presente.

I.

Leggo in rete di un master in «cultura del cibo e del vino per la gestione delle risorse enogastronomiche». Chi otterrà uno dei posti a disposizione (limitati) contribuirà con una quota di iscrizione pari a 2500 euro. Un sito è a disposizione per ulteriori informazioni e chiarimenti. Nella sezione «Didattica», manca la lista degli insegnanti, perciò vado alla sezione «Contatti» e contatto la referente. Ricevo le seguenti delucidazioni.

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