di Piero Brunello
Pubblichiamo l'intervento tenuto da Piero Brunello al convegno “Memory and Place in the Twentieth Century Italian City” (Londra 29-30 aprile 2005).
Per molti secoli la memoria si basava sulla capacità di collocare termini astratti, eventi, date, concetti eccetera in immaginari luoghi fisici, concreti: si immaginava cioè uno spazio suddiviso in tanti luoghi – per esempio un palazzo o un teatro con stanze, passaggi, nicchie e statue – e si abbinava a ciascun luogo un sillogismo, una formula, un nome o il verso di una poesia, e così lo si poteva ricordare più facilmente. Forse non c’è memoria senza luoghi, e non ci sono luoghi senza memoria. Qui mi limito a due tre osservazioni su un aspetto particolare. Cerco cioè di capire cosa succede quando in uno stesso luogo ci sono memorie diverse: nelle città italiane del XX secolo, sulle quali sono invitato a dire qualcosa, si tratta di un caso comune.