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intervento

Smuovere mezzo secolo di inerzia. Un bilancio e una proposta politica sul Parco fluviale del Marzenego 

24/12/2021

di Giorgio Sarto

Pubblichiamo il testo dell’intervento che il nostro amico e socio Giorgio Sarto ha tenuto il 16 giugno 2021 all’incontro del gruppo di lavoro di storiAmestre sul fiume Marzenego. Un bilancio di un’attività nata intorno al Contratto di Fiume ma che ne ha superato limiti e inerzie, portando avanti progetti autonomi e riuscendo a rivitalizzare, con l’aiuto di altre associazioni e di una petizione popolare, un’idea vecchia di mezzo secolo: la realizzazione del Parco fluviale del Marzenego. E una conclusione su prospettive future aperte e con una proposta politica da discutere. Lo pubblichiamo dopo che il 10 dicembre 2021 alcune associazioni della città metropolitana (Pro Loco di Martellago, I Sette Nani, Dalla Guerra alla Pace Forte alla Gatta, storiAmestre, Polisportiva Arcobaleno, Batemo i Trosi), hanno ufficialmente richiesto al sindaco della città metropolitana di Venezia e al Presidente del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive di essere “messe a conoscenza del progetto di fattibilità tecnico economica del Parco del Marzenego o, nel caso che la fase progettuale non sia così avanzata, dello stato della attuale progettazione”.

Il Contratto di Fiume non c’è più, le avvisaglie sono remote, abbiamo concluso con la Carta degli obiettivi, firmata nel dicembre 2015, dove grazie a noi, e non certo al Consorzio Acque Risorgive, è stato inserito anche il Parco fluviale del Marzenego.

Di fronte alla passività del Consorzio (il direttore Carlo Bendoricchio ogni volta che chiedevo: e il Contratto di fiume? Si spaventava e si ritirava senza rispondere) e alle esperienze pure utili con le scuole, credo che abbiamo fatto una mossa giusta portando avanti, anche in collaborazione con la proloco di Martellago, l’idea e l’azione del parco. Abbiamo partecipato più volte alla molinara di Martellago, dato il nostro contributo al convegno sul parco metropolitano e fatto incontri i più strani. Con Domenico Rampazzo della proloco e l’ex Commissario agli allagamenti Mariano Carraro siamo andati di brutto alla Direzione dell’ufficio Urbanistica di Venezia dicendo: ma il Comune vuole fare, o non vuole fare il parco?

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Archiviato in:Giorgio Sarto, La città invisibile Contrassegnato con: Contratto di fiume, Contratto di Fiume Marzenego, gruppo di lavoro Marzenego, intervento, Marzenego, Parco fluviale, petizione

“Naja che noja”. Una lettera aperta sul senso di una celebrazione

14/09/2021

a cura di Fabio Brusò

Domenica 12 settembre, il nostro socio e amico Fabio Brusò, insieme ad alcuni amici e compagni obiettori di coscienza al servizio militare negli anni Ottanta e Novanta, ha consegnato una lettera aperta agli organizzatori della 379a edizione della Fiera Franca di Chirignago. Il motivo è che l’Associazione Fiera Franca quest’anno ha deciso di dedicare la manifestazione alla “Leva militare/Naja”, celebrata con una parata che si è tenuta sabato 11 settembre e una mostra sul tema. La lettera degli obiettori propone piuttosto di interrogarsi sul senso e sull’opportunità di una rievocazione acritica verso un modello educativo che è stato contestato e non è da rimpiangere oggi, soprattutto per i suoi risvolti sessisti, misogini e omofobobi. A quasi mezzo secolo dall’istituzione del Servizio civile in Italia, che riconosceva la battaglia per l’obiezione di coscienza al servizio militare, a quasi vent’anni dall’abolizione della leva militare, l’invito è quello di riflettere sul concetto di difesa armata, di difesa civile/popolare noviolenta; e di fare i conti con la scandalosa spesa militare nel nostro paese,e con i fallimenti delle spedizioni militari, cui anche l’Italia ha partecipato e che in questi giorni sono sotto gli occhi di tutti.

In occasione della Fiera Franca di Chirignago da voi organizzata leggiamo che questa edizione 2021 è dedicata alla “Leva militare/Naja”, con “iniziative in riconoscenza ai ragazzi di LEVA/NAIA che a vent’anni hanno servito la patria e contribuito con essenziale supporto all’operatività e alla logistica dell’Esercito e delle Forze Armate d’Italia”. 

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Archiviato in:Fabio Brusò, La città invisibile Contrassegnato con: Alberto Laggia, antimilitarismo, Bernardino Mason, Carlo Giacomini, Gianluca Trabucco, intervento, Loris Trevisiol, Luciano Scalettari, Mariano Montagnin, Massimo Corezzola, militarismo, obiezione di coscienza, pacifismo, Pierangelo Molena, servizio militare, Valter Rigoni

In attesa di altre voci. A margine di un commento dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Venezia

06/07/2021

di Piero Brunello

Piero Brunello commenta le dichiarazioni dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Venezia Massimiliano De Martin riportate dalla stampa il 2-3 luglio 2021, all’indomani dell’approvazione in Consiglio comunale della variante urbanistica che apre la strada alla costruzione di un grattacielo in viale San Marco. Riprendendo le parole dell’architetto Gianfranco Vecchiato di due mesi fa, che si chiedeva se mai IUAV, tra le altre cose depositario “del testamento culturale dei progettisti della pianificazione del Villaggio”, e Soprintendenza interverranno sulla questione, Brunello indica alcuni temi su cui auspica la nascita di un movimento di opinione pubblica sostenuto anche da chi si occupa professionalmente di urbanistica.

L’assessore all’Urbanistica del Comune di Venezia Massimiliano De Martin ha invitato a “festeggiare” dopo l’approvazione della variante urbanistica che apre la strada alla costruzione di una torre di oltre 70 metri e di un ennesimo centro commerciale in un’area prevista a verde attrezzato – in sostanza al tempo libero e allo sport – a metà viale San Marco a Mestre. Secondo De Martin la torre completerebbe il progetto dell’architetto Samonà (M. Chi., «Era l’idea di Samonà. Così rilanciamo il centro e portiamo investimenti», “La Nuova Venezia”, 3 luglio 2021, p. 19, e p. gui., L’asso nella manica di De Martin. «Anche il progettista delle Corti voleva delle torri», “Il Gazzettino”, 2 luglio 2021). 

De Martin è stato eletto al Consiglio comunale con 358 voti di preferenza ed è stato legittimamente nominato assessore dal sindaco Luigi Brugnaro. Perciò ha tutti i titoli per parlare a nome della Giunta comunale, e in primo luogo del Sindaco, ma non può inventarsi maestri e padri e madri (nel gruppo dei progettisti c’era Egle Renata Trincanato) ispiratori che non ha. 

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Archiviato in:La città invisibile, Piero Brunello Contrassegnato con: intervento, Mestre, torre di viale San Marco, urbanistica, Viale San Marco

Contro la torre, per difendere un quartiere e un’idea di città. Un intervento alla vigilia di un voto in Consiglio comunale, Venezia, 30 giugno-1 luglio 2021

30/06/2021

di Direttivo di storiAmestre

Vigilia del voto del Consiglio comunale di Venezia sulla proposta di variante urbanistica della Giunta, che consentirebbe la costruzione di una torre e una colata di cemento in un’area centrale del Villaggio San Marco a Mestre, da sempre destinata al tempo libero e allo sport. Il direttivo di storiAmestre esprime solidarietà a chi si oppone al progetto e invita a difendere i segni storici di un quartiere e la qualità della vita urbana.

Alla vigilia del voto, previsto per il 30 giugno-1 luglio, con cui il Consiglio comunale di Venezia è chiamato a esprimersi sulla variante urbanistica proposta dalla Giunta comunale sul terreno da gioco dell’ex Real San Marco lungo viale San Marco a Mestre, ribadiamo la nostra solidarietà al Comitato del Viale San Marco e a quante e quanti si oppongono al progetto.

[Leggi di più…] infoContro la torre, per difendere un quartiere e un’idea di città. Un intervento alla vigilia di un voto in Consiglio comunale, Venezia, 30 giugno-1 luglio 2021

Archiviato in:direttivo sAm, Fabio Brusò, Filippo Benfante, La città invisibile, Maria Giovanna Lazzarin, Piero Brunello, Walter Cocco Contrassegnato con: intervento, Mestre, torre di viale San Marco, Viale San Marco

Quartieri invisibili, città immaginate. Considerazioni a partire dall’assemblea del Villaggio San Marco (3 maggio 2021)

11/05/2021

di Piero Brunello

Piero Brunello riprende alcune questioni sollevate dalla lettera di Lucia Gianolla e dagli interventi all’assemblea pubblica del 3 maggio 2021. Opporsi al progetto di torre varato dalla Giunta comunale nel Quartiere XXV Aprile, sul terreno a lungo utilizzato come campo sportivo, significa contrastare un’idea di città priva di quartieri e di spazi pubblici dove possano svilupparsi relazioni sociali e virtù civiche.

1. Il campo su cui un costruttore ha messo gli occhi per costruire una torre di oltre 70 metri, con l’appoggio della Giunta comunale di Venezia, non è uno spazio vuoto e quindi da edificare, bensì un’area pensata per il quartiere fin dal progetto costitutivo del Villaggio San Marco nei primi anni Cinquanta del Novecento. Lo hanno ribadito gli interventi degli abitanti del Quartiere XXV Aprile di Mestre all’assemblea del 3 maggio 2021, alcuni dei quali abbiamo pubblicato la settimana scorsa. 

Quello spazio fu utilizzato per decenni per lo scopo con cui era stato pensato, e cioè come campo sportivo e di gioco, sia della squadra di calcio del Real San Marco, sia per tornei di quartiere. Qualche anno fa è stato poi recintato perché è risultato essere composto da terreni tossici provenienti da Porto Marghera, come del resto tutto il quartiere, e da allora non è stato mai bonificato, a dispetto delle continue richieste degli abitanti. 

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Cronache dalla scuola. Dalla manifestazione di Firenze, 26 marzo 2021

28/03/2021

di Alberto

Pubblichiamo il testo dell’intervento tenuto da Alberto, studente del liceo Galileo di Firenze, durante la manifestazione per la scuola promossa dal Comitato Priorità alla Scuola che si è svolta a Firenze il 26 marzo. Classi smembrate, rotazioni tra presenza e didattica a distanza, compiti in classe in presenza, spiegazioni a distanza, circolari e voti, “pentamestri”, “seste ore” nel mezzo del pomeriggio, sanificazioni… e studentesse e studenti stanchi di provare a farsi sentire senza venire mai presi in considerazione.

Oggi anche noi del Galileo siamo scesi in piazza per parlare delle mancanze della nostra scuola, che continuano a ledere il nostro diritto all’istruzione, in questi tempi di estrema difficoltà. 

Siamo in “DAD al 50%”, il che significa che andiamo a scuola in presenza tre giorni a settimana a rotazione. Non c’è una rotazione di classi intere, ma le classi sono state divise in gruppi al loro interno: una parte va a scuola in presenza, l’altra segue da casa. Questo sistema rende l’organizzazione decisamente difficoltosa e ardua da gestire, sia dalla parte studentesca che da quella dei docenti.

[Leggi di più…] infoCronache dalla scuola. Dalla manifestazione di Firenze, 26 marzo 2021

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