di Filippo Benfante
Nel suo «Storie di anarchici e di spie», Piero Brunello compara rapidamente l’organizzazione e i modi di operare delle polizie italiana e svizzera negli anni Settanta dell’Ottocento. In conclusione, sottolinea l’assai minore brutalità e invasività del controllo in Svizzera rispetto a quanto accadeva in Italia negli stessi anni. Questo si doveva anche a una diversa concezione dei rapporti tra istituzioni e cittadini (o sudditi) nei due Paesi: «Del resto, ci sarà pure un motivo se gli anarchici italiani scelgono in questi anni la Svizzera come terra d’esilio». Partendo da queste considerazioni, Filippo Benfante presenta due punti di vista sulla polizia svizzera nei primi anni 1870, tratti dai ricordi di due comunardi francesi in esilio, pubblicati qualche anno fa dallo studioso Marc Vuilleumier.
[Leggi di più…] infoGustave Lefrançais e Arthur Arnould, comunardi in esilio, parlano della polizia svizzera (1871-1874)