di Maria Luciana Granzotto
La guida turistica viene usata da turisti, da forestieri e da coloro che devono essere guidati nella scoperta di un territorio che non conoscono. Questa condizione di partenza garantisce ampi margini di libertà ai compilatori delle guide. La guida descrive il patrimonio ambientale e culturale di un dato territorio secondo il principio della verosimiglianza che include l'uso dell'artificio letterario. Deve affascinare, illudere, convincere che vale la visita, compilano e "vendono" l'immaginario che ruota attorno a un luogo. Ha l’intrinseca vocazione di orientare l'occhio del turista. Insegna dove guardare e cosa cercare, impone percorsi che si frazionano in tanti arrivi-partenze verso nuovi arrivi. Disegna geometrie di flusso, stabilisce gerarchie tra i luoghi secondo implicite regole storiche, estetiche, artistiche. Nega visibilità e realtà a tutto il resto che, nella maggior parte dei casi, è della città o del territorio la parte preponderante in termini di popolazione, abitato, socialità. Occulta evidenti segni urbani perché non si sintonizzano con il racconto del territorio e creano imbarazzo.