di Claudio Pasqual
Pubblichiamo il testo dell’intervento che Claudio Pasqual ha tenuto a Forte Mezzacapo, nello “spazio storiAmestre”, durante la festa dell’associazione del 25 maggio scorso. Immagini e usi degli spazi di piazza Ferretto sul filo dei ricordi e delle esperienze dell’autore.
Un’avvertenza: quanto segue non si basa se non marginalmente su una ricognizione nelle fonti; c’è poca ricerca documentaria, scritta e iconografica, dietro le mie parole, molto di più un viaggio nella memoria personale. Attualmente, sarà perché divento vecchio, inclino all’autobiografismo; ed è al periodo giovanile che per una pulsione irresistibile si rivolge il mio pensiero. Considerato il tempo trascorso, e per il naturale decadimento della memoria che si accompagna all’età non più verde, non ci si aspetti una trattazione sistematica: riguardo al passato procedo per singoli fotogrammi, per frammenti, sparsi e sconnessi ricordi personali della mia gioventù.
Com’era piazza Ferretto quando nei primi anni Settanta il sottoscritto, adolescente nato e cresciuto in periferia, sbarcato in centro con il liceo, ne fa la scoperta? Direi parecchio diversa da quella di oggi.