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Feltre

Macondo e la pianura. storiAmestre a Feltre, sabato 25 settembre 2021

20/09/2021

di sAm

Riprendono le attività in presenza di storiAmestre.

Sabato 25 settembre 2021 in Villa Guarnieri a Feltre (via San Giuseppe 8; arrivati a Feltre, seguire le indicazioni per Tomo) alle ore 10, si terrà l’incontro

Macondo e la pianura. Abitare in montagna, abitare in campagna

nel Veneto in età moderna e contemporanea (1492-1958)

Divagazioni semiserie di Piero Brunello e Matteo Melchiorre a partire da due loro saggi recenti

Con la partecipazione di Nelso Salton e Sandro Del Duca, musicisti

Posti limitati. Si prega di prenotare entro giovedì scrivendo a info(at)storiamestre.it. L’incontro osserva la vigente normativa anti-Covid (necessario green pass)

Per scaricare la locandina, cliccare qui.

Archiviato in:Agenda, sAm Contrassegnato con: Feltre, Matteo Melchiorre, Nelso Santon, Piero Brunello, Sandro Del Duca, Villa Guarnieri

Fedeli alle amicizie. Una lettura a più voci a Feltre (18 ottobre 2020)

20/10/2020

di Valter Deon

Domenica 18 ottobre 2020 a Feltre, nel Parco “Terra di Mezzo” in via Mezzaterra, si è tenuta una lettura pubblica di brani dal libro Francesca Canton di Gigi Corazzol. L’incontro si è svolto nel giardino del palazzo in cui Francesca Canton venne interrogata nel gennaio 1544, poche settimane prima della sentenza che avrebbe annullato il suo matrimonio con Zuane Romagno al termine di un processo cominciato nel 1542. Dopo la presentazione di Daniela Perco, che ha promosso l’iniziativa all’interno del programma “Geografie della Memoria. Voci dal Manicomio”, le letture sono state introdotte da Valter Deon. Questo il suo discorso (il titolo è redazionale).

Sarò breve e comincio con una nota sulle ragioni di questo incontro. Anche nell’edizione della Francesca Canton che buona parte di voi conosce, chiudendo i ringraziamenti, Gigi Corazzol scriveva di “offrire questo libro […] a tutti gli amici, per segno e augurio di affetto compatibilmente costante”. Oggi gli amici riconoscenti hanno voluto ricambiare a Gigi auguri e affetti. Ed esprimergli gratitudine.

[Leggi di più…] infoFedeli alle amicizie. Una lettura a più voci a Feltre (18 ottobre 2020)

Archiviato in:La città invisibile, Letture, Valter Deon Contrassegnato con: Feltre, Francesca Canton, Gigi Corazzol, presentazione

Sulla via. Pagine da un libro appena uscito

10/10/2016

di Matteo Melchiorre

Da qualche settimana è in libreria il nuovo libro del nostro amico Matteo Melchiorre, La via di Schenèr. Un’esplorazione storica nelle Alpi (Marsilio, Venezia 2016, 239 p.). Melchiorre vi ricostruisce una strada che non esiste più, quella dello Schenèr che per secoli, passando non a fondovalle come ora ma in alto tra i monti, collegava il territorio di Feltre e il Primiero, la Repubblica di Venezia e la Casa d’Austria, il mondo di biada olio vino sale (ma anche di panni di lana) e il mondo del ferro e del legname (ma anche dell’allevamento di pecore). Scavi d’archivio, escursioni a piedi, consultazioni in biblioteche: mentre studia le vecchie carte Melchiorre va a vedere i luoghi e racconta dubbi e ipotesi di ricerca.

La porta nella roccia

Non appena uscii dalla metropolitana alla fermata Moritzplatz e presi in direzione del Kreuzberg, nel cuore di Berlino, mi fermarono due giovani turchi, chiedendomi a gesti se volevo del fumo. Tirai dritto senza rispondere, depositai il bagaglio in un alloggio in Oranienstrasse e mi disposi a visitare la città. Non mi ero in alcun modo preparato. Niente libri. Niente ripassi storici. Niente liste di monumenti.

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Archiviato in:La città invisibile, Matteo Melchiorre Contrassegnato con: Feltre, pagine scelte, Schenèr

Gli ultimi giorni dell’aprile del 1945. La Liberazione nel Feltrino

24/04/2014

di Silvio Guarnieri

Ormai da qualche anno il rito ufficiale del 25 aprile comprende il divieto di cantare Bella ciao. Anche nel 2014 avremmo potuto riprendere lo spunto, questa volta dalla cronaca di Pordenone, ma ci limitiamo a rimandare a quanto abbiamo già pubblicato nel 2010 e nel 2011. L’anno scorso abbiamo augurato buon 25 aprile con una rievocazione della Liberazione a Venezia, scritta da Maurizio Reberschak. Quest’anno riprendiamo alcune pagine di Silvio Guarnieri, tratte dalla sua Storia minore. Guarnieri, che in quei giorni di fine aprile 1945 si trovava a Timisoara, rievoca senza retorica i giorni della Liberazione a Feltre sulla base dei racconti che ne avevano tramandato la memoria. Esercito nemico in fuga, ultimo scontro militare, formazioni della brigata Gramsci in città, folla in piazza, colpi d’arma da fuoco, arrivo degli alleati, disarmo dei partigiani, due fascisti in uniforme tedesca giustiziati: e nell’aria la restaurazione.

Erano gli ultimi giorni dell’aprile del 1945; per le strade che portavano al nord passavano le colonne dell’esercito tedesco in rotta; una fila continua di formazioni ancora inquadrate dagli ufficiali, con le armi pronte alla difesa come all’offesa, intervallate dagli automezzi carichi di quei soldati che erano riusciti a farvisi un posto, di chi più non riusciva a camminare, di feriti e di mutilati e da qualche carro armato che arrancava consumando le ultime riserve di carburante; ma quell’ordine, quell’orgoglioso residuo di una disciplina accettata come un costume, come un segno di dignità finivano con l’essere sommersi e sconvolti dalle ondate degli uomini che si andavano trascinando nella fatica del troppo lungo camminare; ed in parte avevano gettato le armi, ed in buona parte avevano le divise strappate, le scarpe sfondate; anche portavano le tracce evidenti delle offese ricevute e che andavano ricevendo; sia in scontri occasionali con forze partigiane, sia, e queste ben più gravi, per i mitragliamenti a tappeto con cui di quando in quando andava accompagnandoli l’aviazione alleata; sconvolgendo le loro file, seminando la strada di morti e di feriti, incendiando gli autocarri; provocando dei vuoti spaventosi. Nel Feltrino le formazioni partigiane, dalle montagne dove avevano avuto le proprie basi, scendevano a valle, verso le grandi vie di comunicazione su cui si affollava, nella sua marcia faticosa e sanguinosa, l’esercito nemico, l’esercito sconfitto. Qualcuna, giunta in quei pressi, prendeva posizione, si attestava con le armi pronte; attendeva gli ordini.

[Leggi di più…] infoGli ultimi giorni dell’aprile del 1945. La Liberazione nel Feltrino

Archiviato in:La città invisibile, Silvio Guarnieri Contrassegnato con: 25 aprile, Edoardo De Bortoli (Carducci), Feltre, Oreste Gris, Resistenza, ricordi, storia orale

Letture a fianco della stufa economica

28/11/2013

di Carlo Freguglia

Passata l’estate, lasciato il fico, il nostro amico Carlo Freguglia continua a tenerci al corrente delle sue letture. Questa volta ci parla di Nicola Gardini, I Baroni. Come e perché sono fuggito dall’università italiana (Feltrinelli, Milano 2009). L’articolo è già apparso su “el Campanon. Rivista Feltrina”, a. XX, n.s., 31 (giugno 2013), pp. 56-60; ringraziamo la direzione della rivista che ci ha gentilmente concesso di riprenderlo.

Non va mica bene segnalare un libro a quattr’anni e passa dalla sua uscita. Salvo che ne sono venuto a conoscenza poche settimane fa. L’ho visto citato in una filippica contro un ex sindaco di Venezia. Per mia fortuna, e a mia parziale scusante, è stato ristampato in edizione economica proprio quest’anno.

Il libro parla parecchio di Feltre. Specialmente della sua università per antonomasia, vale a dire la sezione staccata di un istituto milanese nato sulle ceneri della Bocconi lingue, fiorita in cittadella or sarà mezzo secolo grazie agli auspici congiunti del professor Silvio Baridon e dell’onorevole Leandro Fusaro. L’unica vera, quella che, oltre a produrre laureati in gran copia, ha generato sulle principali vie d’accesso al borgo, grazie a degli amministratori più entusiasti che lungimiranti, una specifica segnaletica in bandone (città universitaria). Un’università che da qualche anno ha chiuso baracca e burattini ma, grazie a dio, non la biblioteca. Cosa ne sia della segnaletica vi saprò dire.

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Una “generazione breve”. A proposito del Quaderno 11

17/06/2012

di Matteo Melchiorre

Dopo quella di Guido Lanaro, riceviamo un’altra recensione sul Quaderno numero 11, Compagni di classe, di Cristiano Baldissera. Melchiorre ha più o meno la stessa età di Baldissera: da qui, comincia a ragionare di esperienze generazionali e di rapporti tra generazioni, con una punta di amarezza.

PS. Melchiorre dice che non è riuscito a trovare il quaderno dal suo libraio abituale. Ricordiamo a lettori e librai che ora i Quaderni di sAm si possono facilmente ordinare presso il distributore Cierrevecchi.

Zlatan Ibrahimovic ha scritto un libro autobiografico. L’ho letto perché l’autore è della mia classe (1981). Specie nelle pagine in cui Zlatan parla della sua infanzia-adolescenza, con mia grande sorpresa, ho trovato materia di riflessione. Non mancano usi e costumi, stati d’animo e riferimenti culturali (antropologicamente parlando) che mi sento di avere io stesso, mutatis mutandis, esperito. Comunanza generazionale? Parrebbe.

Si fa presto a dire generazione. Non so se sia possibile determinare un’unità scientifica della generazione come durata. Venticinque anni? Trenta? Di più? Di meno? La mia generazione è composta dai nati tra il 1979 e il 1988. Chi è nato nel 1978 o nel 1989 è già un altro discorso. Siamo, in effetti, la generazione breve.

[Leggi di più…] infoUna “generazione breve”. A proposito del Quaderno 11

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