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Comelico

Beni comuni, conflitti sociali e movimenti religiosi. Cadore e Comelico, prima metà dell’Ottocento

07/07/2019

di Giacomo Bonan

Riprendiamo la versione italiana di alcune pagine dal recente libro di Giacomo Bonan, The State in the Forest. Contested Commons in the Nineteenth Century Venetian Alps. Il nostro socio e amico vi analizza le vicende storiche dei beni d’uso comune in Cadore e nell’alto bacino del fiume Piave nel periodo intercorso tra l’introduzione del modello amministrativo franco-napoleonico a inizio Ottocento e gli anni successivi all’annessione di questi territori al regno d’Italia. Sul significato che il termine “beni comuni” ha assunto nel corso del tempo Giacomo Bonan si era soffermato in un intervento in una delle due giornate di studio che sAm ha promosso nel 2015 presso la biblioteca di Marghera.

Oltre alle esplosioni di protesta collettive, come quelle avvenute in seguito all’emanazione della legge del 1839 o in concomitanza con i moti del 1848, la conflittualità legata all’utilizzo delle risorse forestali è attestata da forme di opposizione meno eclatanti ma altrettanto radicate tra la popolazione, quelle della sistematica violazione dei codici forestali. Si tratta di un fenomeno che si diffuse quasi ovunque nell’Europa di quei decenni, all’interno di un più generale processo di criminalizzazione delle pratiche consuetudinarie correlato alle dinamiche di trasformazione sociale ed economica che investirono gran parte del continente.

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