di Claudio Pasqual
Qui si seguito, la relazione che Claudio Pasqual ha presentato all’incontro sul tema “Come si racconta una città”, organizzato dall’associazione storiAmestre presso il Centro Civico di via Sernaglia, a Mestre, martedì 2 dicembre 2003.
Ho scelto Barcellona perché amo Pepe Carvalho, l’investigatore privato creato dallo spagnolo Manuel Vàzquez Montalbàn, e per un atto di omaggio allo scrittore recentemente scomparso. Nei suoi romanzi la città catalana, dove il detective vive e svolge la massima parte delle sue inchieste, non è sfondo indistinto, accidentale e indifferente alla vicenda; le storie di Carvalho sono anche narrazione della città, rappresentata come forza che dirige i passi e i destini dei personaggi, matrice vitale da cui ricevono senso e identità, materia di cui è impastata la loro stessa essenza. Della non breve serie dei romanzi del detective gastronomo, per l’occasione ne ho riletti due, che mi sembrano al riguardo i più significativi: Il centravanti è stato assassinato verso sera, del 1988, e Il labirinto greco, del 1991. Qui Barcellona spicca dal quadro e si fa davvero padrona dei discorsi e dei destini dei personaggi, da città che vive una fase di trapasso e alla vigilia di un evento cruciale, sempre e ovunque foriero di potenzialità e disastri: le Olimpiadi, svoltesi nella capitale catalana nel 1992.