di Claudio Pasqual
Dalle ultime settimane d’estate all’autunno. Anche Mestre fa il cambio di stagione. La natura selvatica in città. Festival ed eventi in centro: pubblico di età media elevata, lo sguardo e i ricordi di Sergio Staino. Città motorizzate in cui si riesce a camminare, e città pedonali in cui non è più possibile farlo. Scritte e disegni. Un compleanno di bimbi al parco. Libri da salvare. Perché un cacerolazo alla Cipressina?
1 settembre 2014
Mestre in estate, anche in un’estate come questa, piovosa e freddina, sonnecchia, immersa in un letargico torpore. Non che nel presente momento di regressione e stanchezza la città mostri nel resto dell’anno particolare vivacità; ma insomma, come sempre in questa stagione rallenta il ritmo, svuota le vie, dirada le frequenze. Si trovano, è vero, isole dove pulsa un po’di vita, Forte Marghera o San Giuliano con i loro locali e spettacoli, e i centri commerciali della cintura, dove oziosi e famiglie si rinchiudono in cerca soprattutto del fresco dell’aria condizionata; i due mercati settimanali aggrumano per qualche ora in centro una folla di compratori; ma sono soltanto brevi accensioni, o nicchie da cui non promana energia.