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Brasile

Chi erige i monumenti, e a chi? Note su una polemica in corso a Nova Veneza (Brasile) 

28/02/2021

di Eloisa Rosalen

La nostra amica Eloisa Rosalen ci scrive dal Brasile, per informarci della polemica suscitata dalla decisione del consiglio comunale di Nova Veneza (nello Stato di Santa Catarina) di intitolare una piazza ed erigere un monumento al suo fu concittadino Natale Coral, immigrato da Motta di Livenza a fine Ottocento. Gli studi di antropologi e storici hanno però da tempo appurato che Coral era un “bugreiro”, ovvero una di quelle persone che lo Stato o le compagnie colonizzatrici assumevano per attaccare e uccidere i nativi; e il fatto che lo fosse è attestato anche dalla memoria di una parte, almeno, della cittadinanza di Nova Veneza. Si sono perciò levate critiche e opposizioni. Eloisa Rosalen ne fa una rassegna, guardando al più ampio contesto del fenomeno mondiale di abbattimento delle statue di colonizzatori e oppressori, ritornando così sui temi già sollevati in questo sito dalla corrispondenza di Andrea Lanza da Toronto.

“In Brasile è così, chi non ha sangue indigeno nelle vene, ce l’ha sulle mani”, mi ha detto una volta un collega di dottorato. Quando ho sentito per la prima volta questa frase (coniata non si sa da chi né dove), sono rimasta molto impressionata. All’epoca – ero al primo anno di dottorato – stavo facendo delle ricerche per Piero Brunello, che stava completando un libro in cui si parlava anche di Natale Coral.

Natale Coral (1859-1911) era un immigrato italiano, nato a Motta di Livenza (da cui – l’ho scoperto dopo – proviene anche la famiglia di mio padre) e vissuto a Nova Veneza [Nuova Venezia], nello Stato brasiliano di Santa Catarina, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Di recente, il 28 dicembre 2020, il Consiglio comunale di Nova Veneza gli ha reso omaggio per il suo contributo di geometra agrimensore, inaugurando una piazza a lui intitolata ed erigendogli un monumento (sulla base di una decisione presa il 22 novembre 2019 in seguito a una richiesta dei discendenti di Coral), nel quartiere che oggi comprende la maggior parte della terra di proprietà della famiglia Coral.

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«La storia non è magistra di niente che ci riguardi». Una lettera dal Brasile, alla vigilia del secondo turno delle elezioni presidenziali

25/10/2018

di Amélia da Silva

Una nostra lettrice, brasiliana di origine veneta, ha tradotto per noi una lettera che ha ricevuto dall’amica Amélia da Silva, un’insegnante di storia di Florianopolis, capitale dello stato federato di Santa Catarina, pensando che potesse interessare i nostri lettori e lettrici. Condividiamo il suo parere e pubblichiamo il testo qui di seguito.

La sensazione, dopo il risultato del primo turno delle elezioni presidenziali brasiliane, il 7 ottobre 2018, è stata devastante per tutti coloro che hanno minimamente a cuore lo stato di diritto democratico. Sapevamo che il candidato Jair Bolsonaro, un militare della riserva, figlio di discendenti di immigrati italiani e tedeschi (anche se i giornali italiani non parlano delle origine tedesche), e di dichiarazioni esplicite di difesa della tortura e della dittatura, aveva sostenitori e che avrebbe ottenuto un risultato considerevole, ma non ci aspettavamo che questo rappresentasse il 46% dei voti validi. Soprattutto perché l’elettorato aveva a disposizione tredici scelte, espressione di svariati settori, sia di destra che di sinistra, in una gamma complessa di molteplici possibilità.

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Forme di socialità del movimento operaio: le “serate” anarchiche a São Paulo (1900-1930)

27/12/2013

di Giulia Brunello

Pubblichiamo il testo dell’intervento tenuto da Giulia Brunello il 28 novembre 2013, in occasione del secondo “spunti-no storico” di storiAmestre, edizione autunno 2013.

1. Oggi il panorama del movimento anarchico a São Paulo è frammentato. Esistono vari gruppi che si dichiarano anarchici: quello che si interessa di ecologia, quello punk, quello che si occupa anche di questioni sociali, quello puramente teorico, e così via. Il più importante e antico è quello del Centro de Cultura Social (CCS). Fondato nel 1933, e ancora oggi attivo, promuove attività di divulgazione e impegno sociale; mette a disposizione di altri gruppi la propria sede per incontri e dibattiti, in cui si discute di svariati temi, anche non prettamente militanti; collabora con altri gruppi di São Paulo e Santos (la città portuale di São Paulo) come la Biblioteca Terra Livre, l’Ativismo ABC, il gruppo Carlo Aldegheri. 

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