di Marco Toscano
Nuovo appuntamento con le letture del nostro amico Marco Toscano intorno alla prima guerra mondiale, e alla guerra in generale, questa volta sollecitato dal commento di una nostra lettrice.
Cari di storiAmestre,
più di due mesi fa Lia Botter – che ringrazio – ha lasciato un commento alla mia scheda su Bertha von Suttner, spingendomi a riprendere in mano il diario di Romain Rolland. Per tutta la durata della guerra Rolland annotò letture, incontri, scambi epistolari, testimonianze relative all’attività dell’Agenzia Internazionale dei Prigionieri di guerra con cui collaborava: credeva che fosse necessario “disonorare” la guerra, e questo diario ne è testimonianza. Uscito in francese nel 1952, nel testo preparato da sua moglie, Marie Romain Rolland, tradotto in italiano in due volumi nel 1960 (è rimasta l’unica edizione), il diario è tra l’altro una miniera di notizie sull’atteggiamento degli intellettuali europei e sui tentativi, isolati e collettivi, di dissociarsi dalla guerra e di opporsi al massacro, per cui credo che lo prenderò dallo scaffale altre volte. In molti gli scrissero per dirgli quanto fosse importante aver sentito la sua voce nel buio e nella violenza in cui erano precipitati.
[Leggi di più…] infoAvvisi per i posteri. Dalla Prima guerra mondiale. 16