di Elena Noale
Questa descrizione del viaggio in littorina sulla linea Venezia-Adria – nota anche come “Vaca mora”, dal nome della prima locomotiva in servizio – è tratto da alcune pagine della tesi che Elena Noale ha discusso di recente presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia (Memorie di passaggi. Patrimonio ferroviario e storia territoriale intorno alla tratta Mestre-Adria, relatore Francesco Vallerani, a.a. 2011-2012). Una nota in fondo all’articolo fornisce alcune notizie storiche sulla linea.
Ogni mattina alle 4.00 nel deposito ferroviario della Stazione di Piove di Sacco, il capo deposito, il macchinista e il capotreno in turno accendono la prima automotrice della giornata, fanno la prova del freno, controllano il materiale rotabile, e se tutto è a posto, alle 4.31 parte il primo treno diretto ad Adria. Si tratta di un treno vuoto, tecnicamente nominato “corsa d’invio materiale”; il primo treno passeggeri parte circa un’ora dopo, alle 5.22, da Adria, diretto a Mestre, e quindi a Venezia.
Perché impiegare qualche parola per raccontare il risveglio di un treno? Perché è un treno particolare, la cui linea sembra quasi non essere visibile nella mappa ferroviaria italiana, perché attraversa un suggestivo tratto di campagna veneta sconosciuto ai più e morfologicamente lontano dalla concezione urbanistica della città metropolitana in cui in Veneto abbiamo imparato a vivere.
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