• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
storiAmestre

storiAmestre

storia e documentazione del tempo presente

  • Chi siamo
    • Informativa sulla privacy e l’utilizzo dei cookie
  • Rubriche
    • La città invisibile
    • Letture
    • Oggetti
    • Centro documentazione città contemporanea
    • Agenda
  • Quaderni
  • Autori e Autrici
  • Altrochemestre

8 settembre

Ritorno sull’8 settembre. Una lettera alla redazione

16/10/2013

di Lia Botter

La nostra amica Lia Botter è attenta agli anniversari. Anni fa ci ha scritto in occasione del 25 aprile, oggi ci riporta all’8 settembre: pubblichiamo la sua lettera, ringraziandola a nostra volta per l’interesse con cui ci segue.

Cara redazione, 

volevo ringraziare per le letture offerte anche quest’anno per l’anniversario dell’Otto settembre. Mi è sembrato di ritrovare in tutti i brani l’elogio del coraggio individuale e della solidarietà umana e politica, ma anche un giudizio negativo sulla continuità di apparati statali e di modi di pensare nel nostro paese, che nessun trauma e nessuna tragedia è fin qui riuscita, o riesce, a scalfire. In tutti gli otto settembre della storia italiana, come scrive Bianciardi, emergono alla fin fine sempre due mondi: quello dei colonnelli e quello dei soldati (che assonanza con i contadini e luigini di Carlo Levi, chissà se scrivendo Bianciardi aveva presente L’Orologio). E quel direttore del Reale istituto di studi romani, ricordato da Roberto Battaglia, che aveva abbreviato “Reale” in “R”, che «poteva significare tanto REALE quanto REPUBBLICANO»? sembrerebbe una battuta da commedia all’italiana.

[Leggi di più…] infoRitorno sull’8 settembre. Una lettera alla redazione

Archiviato in:La città invisibile, Lia Botter Contrassegnato con: 8 settembre, anniversari, lettere

Caduto il regime, se ne rifece una specie di copia… Variazioni su 25 luglio e 8 settembre 1943

14/09/2013

di Luigi Meneghello

Sono molto note le pagine dei Piccoli maestri in cui Luigi Meneghello ha rievocato l’8 settembre 1943 (a proposito, lo abbiamo già ricordato: anche per questo libro è un anniversario, il cinquantesimo). La citazione più celebre è forse quella dei soldati protetti dal popolo, o meglio dalle donne: «“Per di qua, alpini!, per di là”: il popolo italiano difendeva il suo esercito, visto che s’era dimenticato di difendersi da sé: non volevano saperne che glielo portassero via. Alla stazione di Vicenza fummo afferrati e passati praticamente di mano in mano finché fummo al sicuro. Le donne pareva che volessero coprirci con le sottane: qualcuna più o meno provò». (Questo è l’inizio del capitolo 3, è da leggere anche tutto il 2.)

Ma abbiamo chiesto a un amico di consigliarci altri passi, altre pagine in cui Meneghello parla dell’8 settembre o, meglio, dei temi dell’8 settembre: rapporti tra autorità e subordinati, tra Stato e cittadini, continuità delle istituzioni e dei costumi, libertà, iniziativa individuale, opportunismo, fascismo e antifascismo. Il nostro amico ha preso in mano i tre volumi delle Carte, usciti (per Rizzoli) tra il 1999 e il 2001, e questo è il risultato, avvisando che l’ultima selezione, la sequenza e la presentazione sono solo responsabilità nostra.

1. «Bisogna tirare dalla nostra il prete» disse Giacomo. «Dobbiamo fare un po’ di politica. Politique d’abord! Ci troviamo alle otto.»

Andando a casa Nane mi chiese «Cosa vuol dire politì da Bor?».

[Leggi di più…] infoCaduto il regime, se ne rifece una specie di copia… Variazioni su 25 luglio e 8 settembre 1943

Archiviato in:La città invisibile, Luigi Meneghello Contrassegnato con: 25 luglio, 8 settembre, anniversari, pagine scelte, ricordi, storiografia

«Abbiamo contro anche i giapponesi». L’8 settembre di Hugo Pratt e di suo zio Ruggero

10/09/2013

di Hugo Pratt

Riprendiamo alcuni dei ricordi che Hugo Pratt (1927-1995) pubblicò per la prima volta nel 1971. L’8 settembre 1943 Pratt si trovava al Collegio premilitare di Città di Castello. Pochi giorni dopo, rientrato a Venezia, accoglie lo zio Ruggero, marinaio scappato appena in tempo, mentre i tedeschi prendevano il controllo dell’Adriatico.

Se per il collegio il 25 luglio fu uno scossone, l’8 settembre fu il terremoto: scapparono tutti. Lasciati soli, noi ragazzi del collegio potemmo finalmente giocare a fare gli uomini. Ricordo che firmai le licenze per tutti e compilai i fogli di viaggio. Consegnammo poi ai carabinieri le armi che si trovavano nella scuola. Vennero anche dei tedeschi, ma se ne andarono subito. Penso ora che in effetti non devono neanche aver capito chi fossimo. […]

Settembre 1943: trascorsero per gli italiani i più bei giorni del secolo. C’era nell’aria una disperata allegria. Escluso mio nonno e pochi altri incancreniti tutti erano tragicamente contenti. Vibrava nell’aria una travolgente risata trattenuta. Poteva succedere tutto. In quei giorni ogni italiano fece una sua pace separata, ognuno si mise secondo la propria disposizione in pace col mondo: dal re all’ultimo dei soldati ciascuno fece per sé. Quello che è stato scritto intorno all’8 settembre è una colossale bugia di convenevole: nessuno si sentì tradito, tutti si sentirono liberi. 

[Leggi di più…] info«Abbiamo contro anche i giapponesi». L’8 settembre di Hugo Pratt e di suo zio Ruggero

Archiviato in:Hugo Pratt, La città invisibile Contrassegnato con: 8 settembre, anniversari, pagine scelte, ricordi, Venezia

In Italia ci sono due mondi: quello dei colonnelli e quello dei soldati

08/09/2013

di Luciano Bianciardi

Dopo aver conosciuto poco a poco, negli ambienti frequentati a Pisa come studente universitario, un antifascismo molto libresco e romantico – che fa sognare barricate su cui sventolano bandiere rosse –, l’8 settembre 1943 Luciano Bianciardi (1922-1971) si ritrova in Puglia, allievo ufficiale, nel momento in cui gli ufficiali tagliano la corda. Arriva il momento delle scoperte.

Conobbi Lio Lenzi, comunista, un nobile artigiano livornese, che allora campava in una sua botteguccia di vetraio e fu poi il primo sindaco democratico della mia città [Grosseto], con grave ira dei “galantuomini”, che han fatto l’impossibile per rovinarlo e ci son riusciti: oggi non ha più nemmeno la botteguccia di vetraio. Mi fece un rapido quadro del suo antifascismo, così diverso da mio che non riuscii ad intenderlo affatto. Io non capivo perché fascismo dovesse significare, prima di tutto, guerra, fame, disoccupazione, sfruttamento dell’operaio e del contadino. Posso anzi dire che non conoscevo il significato esatto di quelle parole, quasi appartenessero ad un gergo tecnico per me incomprensibile. La nostra cultura, del resto, e quindi la nostra scuola, si è sempre tenuta lontana dal mondo del lavoro, ed il fascismo, retorica a parte, mi pare abbia peggiorato le cose.

[Leggi di più…] infoIn Italia ci sono due mondi: quello dei colonnelli e quello dei soldati

Archiviato in:La città invisibile, Luciano Bianciardi Contrassegnato con: 8 settembre, anniversari, Copertino, pagine scelte, Pisa, ricordi

Due bottiglie di vino e soldati in fuga in piazzale Donatello. Firenze, 8 settembre 1943

06/09/2013

di Maria Luigia Guaita

In occasione del settantesimo anniversario, riprendiamo il ricordo dell’8 settembre 1943 di Maria Luigia Guaita (1912-2007), partigiana a Firenze, nelle fila del Partito d’Azione. Fu lei, all’alba dell’11 agosto 1944, a percorrere il centro della città per portare gli ordini e le comunicazioni relative all’inizio dell’insurrezione e all’avvio del governo del CLN toscano in città. I suoi ricordi relativi al periodo 8 settembre 1943-11 agosto 1944 furono pubblicati per la prima volta nel 1957, quindi ebbero una seconda edizione ampliata nel 1975 (sempre per l’editore Nuova Italia).

Ricordo confusamente l’otto settembre.

Una giornata d’attesa come tante altre, poi la radio alle diciannove e quarantacinque trasmise il comunicato di Badoglio. Attraverso le finestre aperte nella sera estiva le voci della radio si sommavano creando una sonorità ovattata che sembrava non aver limiti.
Apparecchiavo la tavola per la cena. Le prime parole che la voce di Badoglio pronunciò mi trattennero incerta: «Il Governo Italiano, riconosciuta l’impossibilità di continuare l’impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta».

[Leggi di più…] infoDue bottiglie di vino e soldati in fuga in piazzale Donatello. Firenze, 8 settembre 1943

Archiviato in:La città invisibile, Maria Luigia Guaita Contrassegnato con: 8 settembre, anniversari, Firenze, pagine scelte, ricordi

La goccia che fa traboccare il vaso. Il 25 luglio e l’8 settembre di Roberto Battaglia

03/09/2013

di Roberto Battaglia

Roberto Battaglia (1913-1963) fino all’8 settembre 1943 svolse, a Roma, la sua attività di studioso nel campo della storia dell’arte. Qualche settimana dopo l’armistizio, e la creazione della Repubblica Sociale Italiana (fine settembre 1943), decise di diventare partigiano: sarebbe entrato nelle formazioni del Partito d’Azione, agendo in Umbria e in Toscana. Già nella primavera del 1945 raccontò la sua esperienza in un libro – Un uomo, un partigiano – a lungo rimasto marginale, ma che oggi è riconosciuto come una delle più importanti e acute testimonianze di quel periodo e dell'esperienza partigiana. In occasione del settantesimo anniversario dell’8 settembre, riprendiamo alcune delle sue pagine.

L’8 settembre 1943 ero un tranquillo studioso di storia dell’arte, chiuso in un cerchio limitato di interessi e di amicizie; l’anno dopo, l’8 agosto, ebbi il comando d’una divisione partigiana che ha dato più di un fastidio al tedesco.

Per spiegare questo cambiamento della mia appartenenza sociale, se non di me stesso, debbo accennare a quella che fu la mia vita negli ultimi tempi del fascismo; per chiarire poi che cosa è stato il movimento partigiano in Italia non posso commentarlo che attraverso ciò che io stesso ho visto o fatto, ossia commettere l’immodestia di parlare in prima persona.

[Leggi di più…] infoLa goccia che fa traboccare il vaso. Il 25 luglio e l’8 settembre di Roberto Battaglia

Archiviato in:La città invisibile, Roberto Battaglia Contrassegnato con: 25 luglio, 8 settembre, anniversari, pagine scelte, ricordi

  • « Vai alla pagina precedente
  • Vai alla pagina 1
  • Vai alla pagina 2
  • Vai alla pagina 3
  • Vai alla pagina 4
  • Vai alla pagina 5
  • Vai alla pagina successiva »

Barra laterale primaria

Per informazioni e per ricevere la newsletter scrivi a:

info@storiamestre.it

Cerca nel sito

Archivio

Ultimi commenti

  • Valentina Bertin su Giuseppe Bedin (1901-1939), un bandito tra Robin Hood e Dillinger
  • Patrizia su Breve storia della ditta Paolo Morassutti, affossata da manovre finanziarie. Una lettura
  • Fabio Bortoluzzi su Commiato con auguri. La redazione di storiamestre.it si congeda
  • Agnese su «È possibile fare volontariato per accogliere i migranti?». Una settimana di luglio a Lampedusa
  • Valeria su “Per fortuna è durata poco”. Due settimane in un istituto professionale del trevigiano
  • Fabrizio su Commiato con auguri. La redazione di storiamestre.it si congeda

Copyright storiAmestre © 2023

Il sito storiAmestre utilizza cookie tecnici ed analytics. Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra in linea con la nuova GDPR.Accetto Ulteriori informazioni
Aggiornamento privacy e cookie (GDPR)

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
ACCETTA E SALVA