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1848

Rivolta, tradimento e racconto. Pagine dal Quaderno 12

28/03/2012

a cura di sAm

Alla vigilia della prima presentazione pubblica del Quaderno 12 “Rivolta e tradimento. Sudditi fedeli all’imperatore raccontano il Quarantotto veneziano”, presentiamo alcune pagine tratte dall’introduzione di Piero Brunello, dai testi di Anton von Steinbüchel, di  Ferdinand von Zichy e di Georges de Pimodan, e dal saggio di Luca Pes.

L’Ungaro voleva esser libero, ma oppressore dello Slavo e del Valacco. Il Viennese voleva esser libero, ma opprimere e lo Slavo e il Valacco, e l’Ungaro stesso e l’Italiano.

Carlo Cattaneo, Dell’insurrezione di Milano nel 1848 e della successiva guerra. Memorie (edizione a cura di M. Meriggi, Feltrinelli, Milano 2011, p. 240).

1. Dall’Introduzione, di Piero Brunello

Tre racconti

La caduta del governo austriaco a Venezia nel marzo del 1848 fu inaspettata. La sera della domenica, dal suo ufficio nelle Procuratie nuove, il governatore civile conte Palffy si affacciò a una finestra che dava su piazza San Marco e annunciò la costituzione. Tre giorni dopo, la mattina del mercoledì, l’Arsenale era in mano alla Guardia civica e dopo poche ore il conte Zichy, governatore militare della città, sottoscrisse la capitolazione.

Fin da subito si formarono almeno tre racconti. Il primo diceva che era stato un miracolo della Madonna. Il secondo, che si trattava di una rivoluzione politica. Il terzo denunciava il tradimento dei funzionari e degli ufficiali asburgici.

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Archiviato in:Luca Pes, Piero Brunello, Quaderni, sAm Contrassegnato con: 18 marzo, 1848, Venezia

Anniversari di chi?

26/03/2012

di Piero Brunello

Proseguiamo la discussione sugli anniversari e le celebrazioni pubbliche. Partendo dalla data del 18 marzo (1848 e 1871), le note di Piero Brunello suggeriscono spunti di riflessione sul centocinquantesimo anniversario dell’Unità, e sui diversi significati attribuiti agli eventi risorgimentali, ovvero sui loro usi politici.

1. Che io sappia, il movimento operaio a Venezia non ha mai commemorato le giornate del marzo 1848, cioè la rivoluzione del Quarantotto e la Repubblica di Manin. Negli anni Settanta e Ottanta dell’Ottocento le sezioni internazionaliste veneziane, rischiando il carcere, celebravano il 18 marzo in ricordo della Comune, come del resto fecero in quegli anni tutti i gruppi internazionalisti in Italia e in Europa. Ho ripreso in mano un saggio di Franco Della Peruta sul mito del Risorgimento dall’Unità alla prima guerra mondiale, e trovo conferma del fatto che le organizzazioni italiane della Prima Internazionale rifiutavano “di associarsi alle feste patriottiche democratiche […] considerate dannose sia alle pacifiche relazioni fra le nazioni sia all’emancipazione degli oppressi”. Il Risorgimento era ritenuto un movimento borghese. Unica eccezione: Carlo Pisacane, che aveva esaltato “le cospirazioni, le congiure, ma senza idoli, senza patroni, senza padri, [in cui] niuno pretenderà comandare, come niuno si piegherà ad ubbidire”, e per questo era sentito come precursore dell’anarchismo. Il rifiuto di celebrare il Risorgimento, continua Della Peruta, era condiviso anche dal movimento socialista di orientamento marxista: il Risorgimento era un fatto storicamente necessario ma esaurito. Se si fa caso, l’Inno dei lavoratori di Turati a un certo punto dice: “Quei signor per cui pugnammo / ci han promesso una dimane / e la diman si aspetta ancor”.

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Archiviato in:La città invisibile, Piero Brunello Contrassegnato con: 18 marzo, 1848, 1871, anniversari, Comune di Parigi, intervento

12. Rivolta e tradimento

22/03/2012

Sudditi fedeli all'imperatore raccontano il Quarantotto veneziano

a cura di Piero Brunello, con un saggio di Luca Pes

Testi di: Gabriel Buday, Tenente Gustav, Georges de Pimodan, Anton von Steinbüchel, Ferdinand von Zichy

Uscita: marzo 2012, 160 pp., 14 euro

La caduta del governo austriaco a Venezia nel marzo del 1848 fu improvvisa. Fin da subito si formarono almeno tre racconti. Il primo diceva che era stato un miracolo della Madonna. Il secondo che si trattava di una rivoluzione politica. Il terzo denunciava il tradimento dei funzionari e degli ufficiali asburgici. Presentando i diversi punti di vista sulle giornate di marzo 1848, questo libro vuole sperimentare modi di raccontare il Risorgimento a un pubblico di cittadini europei e a un’Italia sempre più multiculturale, mettendo al centro dell’osservazione i conflitti di valori, gli individui e le loro relazioni sociali e famigliari, le complesse e intrecciate appartenenze linguistiche, culturali e nazionali.

La prima presentazione pubblica si terrà il 31 marzo, a Mestre, presso il Centro Culturale Candiani.

[Leggi di più…] info12. Rivolta e tradimento

Archiviato in:Luca Pes, Piero Brunello, Quaderni Contrassegnato con: 1848, Anton von Steinbüchel, Ferdinand von Zichy, Gabriel Buday, Georges de Pimodan, Tenente Gustav, Venezia

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