di Georgiana Gheorghe Floricica, a cura di Enrico Zanette
Continuiamo a documentare le manifestazioni per la scuola del 25 giugno 2020, pubblicando il video dell’intervento che Georgiana Gheorghe Floricica ha tenuto a Sacile (Pordenone). La manifestazione di Sacile è stata organizzata dal personale ATA dell’Istituto Comprensivo di Sacile; il video è stato girato da FLC-CGIL di Pordenone (FLC-CGIL ha aderito alle manifestazioni in tutta Italia).
Pubblichiamo il video dell’intervento che Georgiana Gheorghe Floricica ha tenuto in piazza del Popolo a Sacile durante la manifestazione per la scuola del 25 giugno scorso, promossa da Priorità alla Scuola.
Georgiana gestisce una lavanderia ed è madre di due figli (una finisce quest’anno la scuola dell’infanzia, l’altro fa le superiori). Il suo intervento ha commosso i presenti, un grido di dolore e di rabbia per come è stata e viene gestita la chiusura delle scuole. È preoccupata in particolare per la più piccola, perché vuole un futuro per sua figlia e vuole che passi le sue giornate in una scuola che la faccia crescere. Per questo non bastano la babysitter o i nonni.
Quando le ho chiesto il permesso di pubblicare il video del suo intervento, mi ha raccontato che sua figlia ha finito la scuola dell’infanzia e lei è arrabbiata anche per com’è finita: hanno organizzato la consegna dei diplomi ai bambini nel parcheggio della scuola con i cerchi per terra, una cosa triste e scandalosa: “Mia figlia quando si è iscritta, si è iscritta dentro, in una scuola, non in un parcheggio!”. Tra poco più di due mesi dovrebbe iniziare la scuola a tempo pieno, ma sembra molto probabile che non sarà garantito. E che farà?
Mi ha anche detto che parlando alla manifestazione, quel giorno, ce l’aveva anche con le maestre che non erano presenti. Dov’erano?
Le ho fatto notare che comunque per Sacile è stato una mobilitazione incredibile: unica piazza in Friuli Venezia Giulia, accanto a città come Firenze, Milano, ecc. Ma è vero, c’erano pochi insegnanti, soprattutto di medie e superiori. E pochi i giovani. Molte donne, invece, tra bidelle e segretarie (ispiratrici stesse della manifestazione e del sit-in permanente che si svolge dal 15 giugno fuori dall’Istituto Comprensivo di Sacile), mamme, inservienti della mensa scolastica e maestre.
Quel giorno, questa presenza femminile maggioritaria a difesa della scuola, mi ha fatto pensare a quello che scriveva Jules Vallès nel suo Insorto a proposito delle manifestazioni che precedono la Comune di Parigi: quando si mettono le donne, è un segnale del fatto che la cosa si fa seria. Chissà se anche oggi è un segnale, ma forse è ora che qualcuno se ne accorga.