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Risultati della ricerca per: editorialista

Il mondo di oggi guardato da un editorialista di ieri. 21

28/08/2015

di Alain, a cura di Giacomo Corazzol

Nuovo appuntamento con il filosofo francese Alain letto e tradotto da Giacomo Corazzol.

Vedere per dubitare, di Alain

Montaigne ha detto questa cosa mirabile, ossia che ciò che meno si conosce è creduto tanto più fermamente. E che obiezione volete muovere a un racconto senza senso? Visione prodigiosa dei prodigi. Faccio notare in proposito che i prodigi sono sempre raccontati; eppure ci crediamo ancor di più.

L’uomo non crede granché a ciò che vede. Vorrei dire perfino che non ci crede affatto e che vedere è per l’appunto questa incredulità. Vedere suppone guardare, e guardare è dubitare. Gli osservatori di guerra sanno bene che, se subito si credesse a ciò che si vede, non si vedrebbe niente; perché tutto ci inganna; e non smettiamo mai di sbrogliare queste apparenze fantastiche. Ricordo che una notte, stupito da qualche eccezionale rumore e ancora mezzo addormentato, uscii dal mio riparo e mi trovai in un palazzo tutto arcate di perle e di diamanti. Non fu che un attimo, e presto vidi di  cosa si trattava: erano alberi coperti di brina in una nebbia leggera che la luna rischiarava in maniera uniforme. Se non avessi dubitato, vi avrei sempre visto null’altro che un palazzo fiabesco. L’uomo che constata è un uomo che dubita. Intendo dire che dubita agendo, vale a dire che esplora. Osservate l’osservatore: come vorrebbe girare tutt’intorno alla cosa, toccare e palpare ciò che vede; osservate come cambia di posto quanto più possibile, allo scopo di variare le prospettive. Quest’uomo non è credulo né mai lo fu.

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Il mondo di oggi guardato da un editorialista di ieri. 20

30/06/2015

di Alain, a cura di Giacomo Corazzol

Nuovo appuntamento con il filosofo francese Alain letto e tradotto da Giacomo Corazzol.

Il culto dei morti, di Alain

La memoria degli animali è buona quanto la nostra. Un cavallo sa riconoscere a distanza di anni la curva che conduce al buon ricovero; e il cane che ha trovato una lepre in un determinato cespuglio non manca mai di guardarvi dentro, e tutto stupito di non ritrovarcela. L’animale si inganna dunque perché troppo fedele. L’uomo ha solo ricordi e un tipo di fedeltà completamente diverso. I ricordi sono una mescolanza di vero e di falso che la fantasia effettua con successo. Memoria è adattamento: apprendo un movimento per ogni situazione. I ricordi sono piuttosto un rifiuto ad adattarsi e una volontà di mantenere l’uomo nella condizione di re. Chi ricorda crea degli immortali.

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Il mondo di oggi guardato da un editorialista di ieri. 19

30/05/2015

di Alain, a cura di Giacomo Corazzol

Nuovo appuntamento con il filosofo francese Alain letto e tradotto da Giacomo Corazzol.

Anima e corpo, di Alain

La morale non è né incerta né riposta; ai politici piacerebbe però poter dire che è incerta e riposta, in quanto la temono. Il principio della morale si trova nel catechismo ed è che l’uomo è composto da un corpo e da un’anima. Al che l’uomo libero si mette subito sulla difensiva; teme infatti la chiesa e i preti. Anch’io temo la chiesa e i preti; è da tempo però che ho notato che la chiesa e i preti hanno una paura tremenda della morale del catechismo.

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Il mondo di oggi guardato da un editorialista di ieri. 18

10/04/2015

di Alain, a cura di Giacomo Corazzol

Nuovo appuntamento con il filosofo francese Alain letto e tradotto da Giacomo Corazzol.

L’intelligenza, di Alain

È da un pezzo che son stufo di sentir dire che Tizio è intelligente e Caio no.

Questo modo leggero di giudicare le menti mi spaventa come la peggiore delle stupidità. Qual è l’uomo che, per quanto mediocre lo si giudichi, non possa padroneggiare la geometria, qualora proceda con ordine e non si scoraggi? Il passaggio dalla geometria a più alte e ardue ricerche è analogo a quello dall’immaginazione errante alla geometria; le difficoltà sono le stesse: insormontabili per l’impaziente; inesistenti, invece, per chi ha pazienza e non ne considera che una alla volta. In rapporto a queste scienze, circa l’invenzione e ciò che si usa chiamare “genio” mi basterà dire che se ne vedono gli effetti solo dopo lunghi lavori; e se un uomo non ha inventato nulla, non posso sapere se è solamente perché non l’ha voluto.

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Il mondo di oggi guardato da un editorialista di ieri. 17

26/01/2015

di Alain, a cura di Giacomo Corazzol

Nuovo appuntamento con il filosofo francese Alain letto e tradotto da Giacomo Corazzol.

Le mancanze della civiltà, di Alain

Ammiro molto la nostra civiltà. Lo dico senza ridere. È meraviglioso pensare a tutta questa moltitudine di azioni barbare che risultano come impossibili a un nostro uomo medio. Urtare una vecchia mendicante, prendersi gioco di un cieco, ingannare un bambino, lasciare un malato per strada, investire un cane o un gatto rimanendo imperturbabili sono tutte cose che l’uomo medio non può fare. Allo stesso modo, non sarebbe in grado di sopportare la tortura o il supplizio della ruota né come spettacolo né come idea. Abbiamo ospedali, mense popolari, ricoveri notturni, centri di assistenza per le puerpere. Tutto questo va da sé. La bontà va da sé. Su questo nessuno discute; nessuno chiede perché.

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Il mondo di oggi guardato da un editorialista di ieri. 16

21/12/2014

di Alain, a cura di Giacomo Corazzol

Nuovo appuntamento con il filosofo francese Alain letto e tradotto da Giacomo Corazzol.

Coltivare giardini, di Alain

Quando un giardiniere vuole fare un giardino, comincia con lo strappare le erbacce, i pruni selvatici, i rovi ricurvi; mette in fuga gli uccelli; dissoda la terra; stana le radici, le estirpa e le getta nel fuoco. Dopodiché traccia dei vialetti, disegna dei quadrati e vi pianta dei cavoli, dei carciofi e delle rose. Solo allora si appoggia nobilmente al proprio rastrello e dice: «Ecco qua un bel giardino».

Il pedagogo è un giardiniere di questo tipo qui: passa il rastrello nelle giovani menti; il suo ideale è di strapparne le piante infestanti che vi crescono naturalmente e di farvi arrivare delle piante che ha preso da qualche altra parte. A questo punto fa visitare il proprio giardino da dei capi giardineri, di cui raccoglie gli elogi. Non coltiva il giardino per il giardino, ma per il giardiniere. In tutte le giovani menti che gli sono affidate semina le idee che ha lui; ed è contento quando queste crescono in loro così come crescono in lui. Ecco delle menti ben coltivate, che saranno sagge e felici.

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