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Casette operaie

07/09/2006

di Claudio Zanlorenzi

Quelli che seguono sono brani tratti da Claudio Zanlorenzi, Casette operaie. un esempio di autocostruzione a Zelarino (1957-1963), appendice a Vittorio Roi Beretta, Fare ordine nella città metropolitana. Mestre, Spinea, terraferma e il progetto di terza zona industriale (1950-1970), Cierre, Verona 2002, pp. 128-158, con mappe e fotografie. La ricerca di Zanlorenzi è frutto di tre interviste fatte nel maggio 1999.

Silvano faceva il manovale da qualche anno. Aveva trovato lavoro in un cantiere dopo qualche tempo che faceva trasporti col carro e cavallo. Chiese se assumevano e passò sotto impresa. Quest’ultima era la ICCEM. Fare case era il suo lavoro ma non aveva esperienza. In questo ambiente trovò le persone che gli diedero un aiuto per “buttare su a casa”. Un suo capo venne un giorno a impostare i lavori di scavo delle fondamenta e delle mura portanti. Di sera, dopo il lavoro, Silvano “tirava su muri” da solo. Di sabato pomeriggio e di domenica i colleghi davano una mano. Un parente in bicicletta da Campalto gli portò un rotolo di filo spinato per recintare in modo approssimativo l’area e “par armare i muri con un poco de fèro”.

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Archiviato in:Claudio Zanlorenzi, La città invisibile Contrassegnato con: case, intervista, pagine scelte, ricordi, Zelarino

Via Einaudi, ore 18. Un blocco stradale

07/09/2006

di Claudio Pasqual

È martedì 15 febbraio. Sono le sei meno cinque di sera. Scendo in strada per andare a una manifestazione. In realtà, per partecipare a un blocco stradale. Il “Comitato contro il traffico (inutile) in centro” ha chiamato i cittadini a protestare contro il comune per la situazione a suo dire intollerabile, per grado di congestione e inquinamento, nel quadrilatero delle vie Torre Belfredo-Circonvallazione-Einaudi-Giuliani. Lo ha fatto infilando nella buca delle lettere di ogni abitazione della zona un volantino con su scritti i motivi della protesta e tre numeri di telefono.

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Archiviato in:Claudio Pasqual, La città invisibile Contrassegnato con: cronaca, manifestare, Mestre, traffico

La Barcellona di Pepe Carvalho

07/09/2006

di Claudio Pasqual

Qui si seguito, la relazione che Claudio Pasqual ha presentato all’incontro sul tema “Come si racconta una città”, organizzato dall’associazione storiAmestre presso il Centro Civico di via Sernaglia, a Mestre, martedì 2 dicembre 2003.

Ho scelto Barcellona perché amo Pepe Carvalho, l’investigatore privato creato dallo spagnolo Manuel Vàzquez Montalbàn, e per un atto di omaggio allo scrittore recentemente scomparso. Nei suoi romanzi la città catalana, dove il detective vive e svolge la massima parte delle sue inchieste, non è sfondo indistinto, accidentale e indifferente alla vicenda; le storie di Carvalho sono anche narrazione della città, rappresentata come forza che dirige i passi e i destini dei personaggi, matrice vitale da cui ricevono senso e identità, materia di cui è impastata la loro stessa essenza. Della non breve serie dei romanzi del detective gastronomo, per l’occasione ne ho riletti due, che mi sembrano al riguardo i più significativi: Il centravanti è stato assassinato verso sera, del 1988, e Il labirinto greco, del 1991. Qui Barcellona spicca dal quadro e si fa davvero padrona dei discorsi e dei destini dei personaggi, da città che vive una fase di trapasso e alla vigilia di un evento cruciale, sempre e ovunque foriero di potenzialità e disastri: le Olimpiadi, svoltesi nella capitale catalana nel 1992.

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Archiviato in:Claudio Pasqual, La città invisibile Contrassegnato con: Barcellona, città, letture, Manuel Vàzquez Montalbàn, Mestre

4. Andare a vedere

27/06/2006

Inchiesta, reportage, resoconto

Atti della giornata di studio organizzata da storiAmestre ed Etam-Animazione di comunità e territorio (Mestre, 19 novembre 2004)

a cura di Maria Luciana Granzotto e Claudio Pasqual

con interventi di Goffredo Fofi, Luca Pes, Vittorio Rieser, Matteo Melchiorre, Lina Zecchi, Maria Turchetto, Piero Brunello, Bruna Bianchi, Nadia Caldieri

estate 2006, 112 pp., 8 euro

"Stiamo diventando animali senza orientamento, senza naso, senza antenne. Cominciamo a fare fatica a capire ciò che è realmente reale e ciò che ci viene messo davanti come tale. La realtà è sempre più una costruzione artificiale. E questo può sembrare abbastanza ovvio. Il fatto nuovo è che la realtà-ambiente nella quale siamo immersi non è più tanto, come mezzo secolo fa, il prodotto del lavoro, ma è il risultato della produzione delle immagini. Non siamo più veramente convinti che l'ambiente sia reale e non virtuale. Perchè allora occuparsene? Forse, dice il nostro inconscio, se spengo il telecomando questa piazza, questa periferia, queste facce che ho davanti spariscono…! Ho l'impressione che il potere (non è un mito, esiste!) abbia bisogno di addestrare sempre più questa labilità: ciò che esiste deve essere percepito come "libero" e possibile, virtuale e opzionale, non necessario e cogente. Così i caratteri di necessità e cogenza che erano i caratteri di qualsiasi fenomeno reale, si indeboliscono, si fanno sbiaditi, fluttuano."

Alfonso Berardinelli, Sull'utilità di descrivere ciò che si vede,

"Altrochemestre. Documentazione e storia del tempo presente", 2 (1994), pp. 22-25.

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Archiviato in:Bruna Bianchi, Claudio Pasqual, Goffredo Fofi, Lina Zecchi, Luca Pes, Maria Luciana Granzotto, Maria Turchetto, Matteo Melchiorre, Nadia Caldieri, Piero Brunello, Quaderni, Vittorio Rieser Contrassegnato con: inchiesta, storiografia

Bloch Notes. Venerdì 31 marzo 2006

24/03/2006

Venerdì 31 marzo 2006, ore 16.30

sala conferenze del Dip. di Studi Storici (sede della Malvasia) – università di Venezia

storiAmestre e Orssù presentano il Quaderno di storiAmestre n. 3:

Bloch notes. Domande e riflessioni nell’anniversario della morte di Marc Bloch (1944-2004)

a cura di Elena Iorio e Filippo Benfante

Il quaderno propone un incontro a distanza con Marc Bloch, uno dei grandi storici del Novecento: uno spunto per coloro che amano la storia e ritengono necessario l’uso della critica in un epoca che, come quella in cui viveva Bloch, è più che mai esposta alle tossine della menzogna e della falsa diceria.

Aprono la discussione

Stuart J. Woolf (università di Venezia)

Fabio Brusò (storiAmestre)

saranno presenti i curatori e gli autori del Quaderno

Archiviato in:Agenda, Quaderni

L’anarchico delle Barche. Sabato 11 marzo 2006

10/03/2006

Sabato 11 marzo ore 17,30

Villa Angeli, via Brenta Bassa – Dolo

Laboratorio Libertario e associazione storiAmestre presentano il Quaderno di storiAmestre n. 2:

L'anarchico delle Barche. Notizie su Luciano Visentin, calzolaio (1898-1984)

di Piero Brunello

ne discuteremo con l'autore e Claudio Pasqual (del direttivo di storiAmestre)

introduce Elis Fraccaro

Archiviato in:Agenda, Quaderni

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