di Claudio Pasqual
Cronaca di una mattina d’agosto al municipio di Mestre: il comitato VivereMestre che si oppone alla costruzione di una nuova strada urbana incontra l’assessore all’Ambiente del Comune di Venezia.
Verso le dieci del 13 agosto mi telefona Giovanna di storiAmestre e mi chiede se stamattina alle dodici posso andare al municipio di via Palazzo, dove il comitato VivereMestre ha indetto una conferenza stampa sulla faccenda della strada “Vallenari bis”. Lei lo ha saputo passando in bici davanti al liceo Stefanini dove ha visto uno striscione e ha chiesto informazioni a Elisa di VivereMestre che era seduta sul marciapiede lì vicino insieme a due ragazzi del Coordinamento studenti medi. Altre persone si trovavano dentro il bosco per impedire l’abbattimento degli alberi da parte della ditta impegnata nella costruzione della strada. Nel settembre 2014, storiAmestre aveva firmato insieme a molte altre associazioni una lettera inviata dall’associazione La Salsola all’allora commissario del Comune di Venezia Zappalorto in cui si rilevavano le gravi conseguenze urbanistiche e ambientali del progetto, i costi esorbitanti che indebitavano il Comune per anni, l’infondatezza delle previsioni demografiche su cui si basava. C’era quindi interesse a seguire le iniziative dei cittadini contro i lavori iniziati nel caldo ferragostano.
Meglio ricordare cos’è questa “Vallenari bis”. Si tratta di una nuova strada urbana a Mestre, tra il rione di Bissuola a nord e il Quartiere Pertini a sud, lunga circa due chilometri e con sette rotatorie, che dall’incrocio di via Sansovino con viale Vespucci porta al primo tratto della via già esistente, della quale costituisce il secondo lotto e il completamento, superando il fiume Osellino, attraversando aree ancora verdi e passando accanto all’Istituto Magistrale Stefanini e dietro l’aula bunker di via delle Messi. Il progetto della strada è stato inserito nel PRG nel lontano 1998: presentata come alternativa alla congestione dell’asse via Vespucci-Fradeletto, la nuova arteria attraversa un’area dove sono previsti interventi del Piano per l’Edilizia Economica e Popolare, per la precisione per i Nuclei 3 e 4 Bissuola; includendo anche la realizzazione di tutte le infrastrutture necessarie per poter erogare i servizi necessari alle future edificazioni (rete fognaria, illuminazione, gas, eccetera).
Alla realizzazione della “Vallenari bis” si oppongono da più di un anno con varie iniziative i cittadini organizzati nel comitato “VivereMestre”, l’associazione “AmicoAlbero”, il Coordinamento Studenti Medi Venezia-Mestre, il Movimento 5 Stelle. Adesso il cantiere è stato avviato, cominciando dall’abbattimento degli alberi. La protesta si è subito riaccesa, è cominciata l’azione di resistenza, con presidi nell’area dei lavori, che hanno finora impedito agli operai della ditta appaltatrice di procedere.
Dopo un iniziale tentennamento – la proposta arriva in extremis, fuori fa un caldo asfissiante e stavo lavorando al computer – decido di andare. Mi ha colpito una frase di Giovanna, di gente avvinghiata, legata agli alberi per impedirne il taglio.
Arrivo con un po’ di anticipo all’appuntamento, fuori dal municipio è radunata una piccola folla, a occhio e croce una quarantina di persone. In maggioranza sono ragazzi, studenti del Coordinamento. Hanno steso per terra uno striscione, “No Vallenari-bis ennesima opera inutile e dannosa!”; un altro recita “Brugnaro avevi promesso: dove sei?” – in effetti non ci sarà, dicono i giornali che è in vacanza a Parenzo. Entro nel palazzo, nessuno nell’atrio. Salgo al primo piano, dove c’è la sala consiliare: non un’anima viva. Aspetto un po’ ma niente; dal secondo piano scende un signore – scoprirò più tardi trattarsi dell’ingegnere comunale direttore dei lavori –, chiedo lumi, mi dice che l’incontro dovrebbe tenersi qui e si mostra meravigliato per l’aula deserta. Scendo e sono ancora tutti in strada. Intravedo Tiziano, un collega ex compagno di liceo e vecchio amico. Ci salutiamo. Anche lui è della protesta, abita dalle parti del tracciato della nuova via. Deve essere arrivato da poco: mi informa che i giornalisti ci sono; pensa che se l’intervista c’è stata, si è svolta lì in strada.
Adesso i manifestanti si affollano al portone del municipio, vogliono entrare ma un piccolo presidio di polizia locale impedisce loro l’ingresso. Scopro così che la vera ragione della loro presenza non è una conferenza stampa, ma un incontro con l’assessore all’Ambiente Massimiliano De Martin. Dunque non si capisce perché sia impedito l’accesso, probabilmente un difetto di comunicazione. Scende l’assessore, comunica che accetta di riceverci ma mette le mani avanti, avverte che pretende un confronto dai modi pacati e civili, altrimenti si chiude. Entriamo e ci accomodiamo sugli scranni dei consiglieri, con un’aria condizionata a temperature polari. Non so se sia dipeso anche dal fattore climatico, ma in effetti il confronto si svolgerà in termini assolutamente tranquilli. Un incidente lo creano i vigili i quali, recidivi chissà perché, bloccano all’ingresso i ritardatari, ma è presto risolto e sono ammessi all’assemblea. C’è solo un momento di tensione, quando De Martin accusa un giovane intervenuto di attribuirgli una posizione che non è sua e della giunta, quella cioè di approvare in cuor loro il progetto.
Ha aperto l’incontro proprio l’assessore, con un breve discorso per ribadire quanto già dichiarato dal sindaco Brugnaro; che cioè la “Vallenari bis” è un’opera superata e perciò inutile, voluta dalle passate amministrazioni di sinistra e che la giunta fucsia – il colore della lista elettorale dell’attuale sindaco – ha ereditato senza esserne responsabile, ma che non può essere fermata, perché approvata in via definitiva, con una stanziamento di 17 milioni e mezzo, e appaltata alla ditta costruttrice; che se il Comune volesse soprassedere alla strada, dovrebbe versare una penale di tre milioni e mezzo, la qual cosa non si può permettere. In altre parole, la frittata è fatta e non ci si può far più niente.
Intanto è entrato un tale che Tiziano, seduto accanto a me sugli ultimi scranni, mi indica come un collega insegnante. Dopo un po’ ci raggiunge, mi si accuccia vicino e mi ripete due o tre volte quasi nell’orecchio “è danno ambientale, altro che danno erariale” e “questo qui ci sta prendendo per il culo”.
La prima a intervenire è un’insegnante di scuola materna comunale. La voce tradisce emozione; le parole, le frasi vengono con difficoltà. Il senso del suo discorso travalica, con la domanda finale, il caso specifico per volgersi a una considerazione di carattere più generale, etico-civile – gioca l’essere un’educatrice. In breve: l’assessore ha detto che non si può fare niente; ma quale insegnamento sulla vita potranno trarre i bambini, i ragazzi, se si dice loro che le cose non possono cambiare?
Non c’è risposta, l’interrogativo cade nel vuoto. Il secondo a parlare insiste con il realismo delle possibilità: il Comune potrebbe sospendere il cantiere e verificare se si possono dare delle modifiche. Un altro paventa che dalla costruzione della strada derivino pericoli di allagamento dell’area; l’assessore controbatte che il progetto è stato redatto tenendo in considerazione il rischio idraulico. Uno studente osserva, con un buon senso che però non so quanto si accordi con le regole di bilancio, che costando l’opera diciotto milioni e ammontando la penale a tre e mezzo, se la Vallenari bis non si facesse il Comune risparmierebbe quasi quindici milioni di euro. Un signore torna per la seconda volta sul rischio idraulico; interviene l’ingegnere a spiegare che il progetto rispetta il criterio dell’invarianza idraulica, vincolo obbligatorio introdotto con legge regionale per qualsiasi intervento sul territorio. Chi viene dopo stigmatizza: dov’è il sindaco, per una questione come questa la sua presenza sarebbe stata doverosa. Prende la parola un rappresentante del comitato “VivereMestre” per riportare il discorso al punto: contro la “mostruosa” Vallenari bis sono state raccolte 2.500 firme di cittadini; il 25 agosto il comitato incontrerà gli assessori Boraso e Zaccariotto; la richiesta è di sospendere i lavori del cantiere fino a quella data, quando si riunirà la Quarta commissione consiliare Lavori pubblici, con il dossier “Vallenari bis” all’ordine del giorno.
A questo punto l’assessore pensa di calare un asso: “il vostro è ostruzionismo, solo un tentativo di temporeggiare, o avete una proposta alternativa?”. La provocazione mi sembra che colga impreparati i presenti, i quali pensano che l’alternativa alla costruzione di una strada (con conseguenti nuovi quartieri) sia non costruirla. Intanto, in sala si trova un solo rappresentante del Comitato, una signora. Presa la parola, si profonde in una dichiarazione di affetto intrisa di memoria per l’angolo di Mestre in cui ha sempre vissuto e che si capisce vorrebbe che rimanesse com’è. Una ragazza invece ci prova, a lanciare un’idea: lungo l’argine sinistro dell’Osellino, dal bosco fino all’istituto Massari, perché non fare un parco pubblico? (Riecheggia la proposta di estendere il bosco di Mestre dal Quartiere Pertini al ponte del Massari.)
Non è questo il momento né la sede per una discussione del genere, comunque; i presenti vogliono intanto impedire la costruzione della strada. Alla fine, i comitati intanto ottengono il blocco dei cantieri per due giorni e la promessa dell’assessore di girare al sindaco la richiesta di fermare tutto fino al 25 agosto, quando si riunirà la Quarta commissione.
Striscione posto davanti al cantiere dei lavori per la Vallenari bis a fianco del liceo Stefanini, 13 agosto 2015: NO VALLENARI BIS / UNA SOLA GRANDE OPERA / SCUOLA E REDDITO PER TUTTI / coordinamento studenti medi Ve-Mestre.
Dietro lo striscione si intravvedono gli alberi che devono essere abbattuti.
Post-scriptum. Dopo il 13 agosto il comitato “VivereMestre” ha affilato le sue armi, individuando secondo il proprio parere una serie di irregolarità tecnico-amministrative che dovrebbero servire a bloccare il progetto della Vallenari bis. La giunta, pur esprimendo nelle dichiarazioni di propri esponenti e dello steso sindaco un giudizio negativo sulla strada, ha ribadito l’impossibilità di fermare un’opera già approvata e appaltata. Il 4 settembre è stato avviato il cantiere, a partire dall’incrocio tra le vie Sansovino e Vespucci, dove dovrebbe sorgere il ponte sull’Osellino. Il comitato ha dichiarato che si opporrà con “tutte le armi legittime” a disposizione per impedire la costruzione della strada e avviato una serie di iniziative. Intanto la Vallenari bis comincia a inquietare altri settori della città: il Comitato di viale San Marco ha indetto per l’11 settembre alle 18 un’assemblea pubblica in piazza Canova. (c.p.)
Nota (di red). L’associazione AmicoAlbero ha pubblicato il video integrale dell’audizione del 25 agosto nella sala del municipio di Mestre in via Palazzo (durata 1h 51’ 10”), che comincia con questa presentazione: “No Vallenari bis: audizione in IV Commissione Consiliare dei Cittadini per fermare i lavori della Vallenari bis martedì 25 agosto 2015, Municipio di Mestre”.
L’associazione AmicoAlbero ha pubblicato altri video che documentano le diverse fasi della protesta:
– video della Conferenza stampa “No! Alla Vallenari bis! NO” promossa dal Comitato VivereMestre tenutasi il 27 giugno 2015 alla pizzeria Serenella in via del Miglio (durata 18’ 57”).
– video “Martedì 11 agosto 2015 – ha inizio lo scempio ambientale della Vallenari bis”, che illustra i motivi della protesta e documenta le prime fasi dei lavori.
– video integrale dell’assemblea tenutasi sabato 22 agosto 2015 presso l’Istituto Stefanini a Mestre in vista della riunione della IV commissione consiliare del 25 agosto 2015 (54’ 10”), che comincia con questa presentazione: “Gli studenti e i cittadini contrari alla distruzione dell’ambiente causata dal progetto della Vallenaribis, si sono riuniti anche sabato 22 agosto 2015 presso l’Istituto Stefanini per un’assemblea pubblica, in vista della riunione della IV commissione consiliare che avrà luogo martedì 25 agosto 2015 alle ore 15.00 a Mestre in via Palazzo”.
Chi volesse saperne di più sull’iter della Vallenari bis può cliccare sui seguenti link. Il progetto della Vallenari bis, dopo il via dalla Commissione comunale Lavori pubblici del Comune di Venezia, è passato all’esame del Consiglio comunale nel dicembre 2007. Ancora nel novembre 2010 il progetto risulta “in alto mare”, mancando la progettazione del ponte sull’Osellino. Il bando per l’appalto è del giugno 2012. La procedura degli espropri inizia alla fine di dicembre 2013 con la comunicazione da parte degli uffici del Comune del via al procedimento di dichiarazione di pubblica utilità dei terreni da espropriare. Il progetto definitivo viene approvato il 5 aprile 2014. Nell’agosto 2014 il Movimento 5 stelle presenta degli emendamenti alle proposte di delibera dei Bilanci di Previsione 2012 e 2013, per eliminare l’investimento della Vallenari bis – II lotto.
Si possono vedere ancora, tra le varie cose disponibili in rete:
– la pagina facebook del comitato VivereMestre;
– documentazione e link nel sito dell’Ecoistituto del Veneto Alex Langer.