di Fabrizio Zabeo
Pubblichiamo la lettera ricevuta dal nostro amico e socio (dal 2014 membro del direttivo) Fabrizio Zabeo, che è anche rappresentante del Comitato Allagati di Favaro Veneto.
Favaro Veneto, 8 marzo 2014
Cara redazione,
in un filmato che presentammo lo scorso anno in occasione di uno dei seminari su “Fiumi fossi canali” avevamo voluto documentare la situazione dei fossi in via Ca’ Colombara a Favaro Veneto, la via che dai pressi della chiesa di Sant’Andrea di Favaro si dirige verso Dese attraverso i campi, arrivando al cimitero di Dese per poi proseguire per via Litomarino o via Ca’ Zorzi. Quel filmato (si veda più precisamente al minuto 13 e 20” del video incorporato alla pagina https://storiamestre.it/2013/03/recuperare-fossati/) documentava come ci siano fossi pieni d’acqua che non possono scaricare a valle perché trascurati da manutenzioni inesistenti.
Ci sono tornato più o meno a distanza di un anno per documentare la situazione, e constatare che niente era cambiato. Le prime due foto mostrano infatti un’identica situazione alle 8,35 del giorno 2 febbraio 2014: il fosso di sinistra pieno d’acqua, quello di destra che non riceve. La terza foto mostra lo scolmatore della Bazzera nei pressi di via Colombara alle 8,45 dello stesso giorno: a livello.
Per fortuna nei giorni immediatamente successivi sono cominciati i lavori di manutenzione, come dimostrano le foto dell’11 febbraio: scavo dei fossi, ricerca dei passaggi ostruiti, recinzione dei posti su cui fare dei lavori.
Un sopralluogo del 17 febbraio mi ha confermato che i lavori continuavano.
Le foto del 23 febbraio mostrano infine i lavori quasi al termine. Il fosso di destra è in ottimo stato grazie alla continua manutenzione. Quello di sinistra invece è bloccato a un certo punto da un muretto e s’interrompe: al di sopra del fosso è stato costruito infatti un muretto con una recinzione. Stante così le cose, l’acqua dovrà passare dal fosso di sinistra a quello di destra, e lo dovrà fare attraverso un tubo che al momento è stato rintracciato e portato alla luce (si era ostruito). Una volta ritrovato e ripulito, questo tubo di by-pass è stato messo al riparo su entrambi i fossi che mette in comunicazione in modo da impedire agli argini di crollare: e questo in attesa di sostituirlo con un tombino in calcestruzzo che possa favorire l’ispezione e la manutenzione… Come sempre, un euro non investito prima ci costa 10 euro di danni poi! E in ogni caso il by-pass resta un rimedio momentaneo ma pur sempre insufficiente rispetto alla possibile portata se ci fosse stato un minimo rispetto delle regole e del buon senso da parte di tutti.
Speriamo che queste cose non si ripetano almeno per quei pochi fossati che ci restano e che vengono definiti come rete minore o secondaria, che a mio avviso sarà sempre più importante preservare perché sono invece di primaria importanza per prevenire gli allagamenti, alimentare le falde e ricostruire l’ambiente naturale che da tanti anni stiamo depauperando.
Nel ringraziarvi dell’attenzione, vi mando un cordiale saluto
Fabrizio Zabeo