di Claudio Pasqual
Inverno in città. Girovagare per le strade: negozi che aprono e che chiudono; arredi urbani installati, smantellati e in attesa d’essere completati; altarini e devozioni popolari. I giorni prima delle feste: in coda per pagare i regali; cappelli da Babbo Natale; tentativi di proselitismo cristiano. Una serata al liceo Franchetti e una al cineforum: “il dibattito no”. Una turbina in via Caneve: un museo all’aperto in attesa del museo del Novecento? Fontane e fontanelle. Passeggiate mano nella mano. I luoghi di ritrovo dei ragazzi. Le primarie del PD annunciano la primavera elettorale.
2 dicembre 2014
Piazzale Donatori di Sangue in centro a Mestre è considerato dall’opinione pubblica un luogo difficile: durante il giorno vi stazionano numerosi senzatetto, che convergono qui perché in una strada vicina funziona la mensa dei poveri di Ca’ Letizia. In piazzale Donatori di Sangue c’è il negozio di elettrodomestici Mercurio dei Ghegin, storica famiglia di commercianti di casalinghi. Ora ha cambiato ragione sociale aggregandosi a Expert Group. Il manifesto pubblicitario che pubblicizzava l’inaugurazione, il 14 novembre scorso, e che ancora era affisso sul retro di un autobus, mostra un grande albero in primo piano, circonfuso di luce, al centro di una piazza buia. Lo slogan è “contro il degrado… io ci vado!”. Un caso di uso dell’attualità politica e sociale a scopo pubblicitario?
7 dicembre 2014
Il mendicante con il rosario al collo che chiede l’elemosina di fianco al centro culturale Candiani oggi porta in testa un berretto di Babbo Natale con le lucine intermittenti sul bordo.
16 dicembre 2014
Torre Belfredo è davvero la via delle associazioni: da poco vi ha aperto una sede anche il sindacato autonomo UGL.
22 dicembre 2014
Si erigono muri e recinti. È stata interdetta con cancellate la galleria-orinatoio delle Medaglie d’Oro. Adesso è stata tirata su una parete di tavolato a chiudere lo spazio semibuio dov’era il vecchio ingresso del Centro Culturale Candiani e dove si radunava un gruppo di ragazzi, piuttosto rumorosi, che lasciavano carte e bottiglie vuote e che, così hanno scritto i giornali, ingaggiavano combattimenti a pugni nudi fra loro, posta in palio la supremazia all’interno del gruppo.
23 dicembre 2014
C’è una Mestre che non se la passa male – mi ci metto anch’io, che sono venuto a comprare una scatola di cioccolatini per mia madre e un mandorlato di Cologna Veneta. Nella Drogheria Caberlotto in piazza Ferretto, negozio di prelibatezze alimentari ed enologiche, piuttosto caro, ieri sera c’era la coda a entrambe le casse, e la scena si è ripetuta stamattina. Fuori, sotto il portico, un ragazzo nero con un berretto da Babbo Natale in testa chiede l’elemosina ai clienti che escono dal negozio. Un commesso gli fa il gesto di allontanarsi.
Quattro mormoni sono fermi davanti al Centro le Barche. Li riconosco immediatamente dall’aspetto: bianchi, biondi, giovani, inequivocabilmente wasp. Le due ragazze cantano un inno davanti ad altrettanti pannelli con immagini sacre. I due maschi tentano un abboccamento con i passanti. Vado di fretta, il ragazzo appare francamente molto sorpreso quando si sente rispondere, forse un po’ provocatoriamente, “niente affatto!”, alla domanda “Lei crede in Gesù Cristo?”.
7 gennaio 2015
Sette del mattino, sull’autobus linea 2 per Venezia, contemporaneamente, due lettori di libri.
8 gennaio 2015
Con un cartello affisso in vetrina un bar di via Torre Belfredo promette: “dalle 18 alle 19 e 30 il secondo spritz gratis”.
9 gennaio 2015
Nel parco di San Giuliano, vicino alla Porta Rossa, è stato realizzato un tracciato che simula una rete stradale. Serve da palestra di addestramento per insegnare l’educazione stradale ai bambini. Da fuori sembra un labirinto, rettifili, curve e rotonde, un vero intrico di percorsi con tanti cartelli che disegnano una specie di selva di pali; perché tutto doveva essere compresso in uno spazio ristretto, contenente il massimo possibile di situazioni.
10 gennaio 2015
La pista di pattinaggio in piazza Ferretto ha chiuso ed è stata smantellata nel termine programmato. L’anno scorso la data ultima del 6 gennaio era stata prorogata fino a febbraio, mi pare. Non ho mai visto la pista particolarmente affollata, quest’anno, e quasi soltanto bambini.
17 gennaio 2015
Venerdì 16 gennaio si è tenuta in varie città d’Italia, promossa dall’Associazione Italiana di Cultura Classica, la “Notte bianca dei licei classici”. Anche il Franchetti di Mestre ha organizzato un suo appuntamento, dalle venti alle ventitré, nei locali dell’istituto. Io ci sono andato, perché ci studia mia figlia. Nel discorso d’apertura del dirigente, evidente il tono da serata dell’orgoglio, la rivendicazione dell’attualità e di un ruolo della formazione classica – questo era l’obiettivo degli organizzatori – in un tempo in cui il valore e l’utilità della cultura umanistica sono da più parti messi in dubbio o addirittura screditati. È seguito il programma composto da “miniconferenze” e altri dotti interventi tenuti non dagli insegnanti ma dagli studenti, alternati all’esibizione del coro del Franchetti e di band musicali rock formate da ragazzi della scuola.
Gli argomenti erano vari, ma la scelta non poteva non risentire del clima del momento, né prescindere dai recenti fatti di Parigi – la strage nella redazione di Charlie Hebdo e al supermercato kosher. Sulle reazioni che ho colto in città, nel corso della serata al liceo e altrove, ho proposto un breve resoconto che il sito di storiAmestre ha pubblicato subito, in questi giorni in cui ospita una serie di interventi sul tema.
Cosa dire, per il resto? Intanto, che c’era folla, l’iniziativa ha richiamato tanta gente. Il programma era diviso tra l’aula magna – dove si sono tenuti l’evento principale, una lettura a più voci, di studenti ed ex studenti, di testi di autori classici sulla parresia (la “libertà di parola” dei greci antichi), e le esibizioni musicali – e le aule, sedi delle varie microconferenze. Complici un impianto voci scadente e un gran via vai di persone, in aula magna il reading sulla parresia è stato difficile da seguire; e ho notato che c’erano soprattutto adulti, mentre a sentire la musica erano più numerosi i ragazzi. Le microconferenze, almeno quelle che ho ascoltato, erano abbastanza frequentate, e qui invece gli studenti erano in maggioranza. Una sezione era dedicata al tema di “Venezia tra presente e futuro” – titolo interpretato, si direbbe, senza pensare al presente e al futuro di Mestre o Marghera. Un primo relatore ha evidenziato la deriva di Venezia da organismo sociale vivo e vitale a parco a tema per il turismo di massa. Un secondo ha raccontato l’esperienza dell’isola lagunare della Certosa, il tentativo di tanti cittadini di sottrarla alla vendita ai privati per mantenerla come bene comune, lanciando una sottoscrizione di raccolta fondi per farne acquisto all’asta; e ha mostrato il precario stato dei fabbricati della Certosa con una serie di fotografie. Dirò forse una banalità, ma tra i figli della borghesia mestrina, perché da qui viene la maggioranza degli studenti del classico, non regnano soltanto indifferenza, individualismo e la corsa al successo personale, o nel migliore dei casi l’interesse per un astratto dibattito intellettuale, ma c’è chi possiede una sensibilità sociale e la voglia di impegnarsi sulle questioni concrete.
19 gennaio 2015
Un’altra tipologia di esercizi commerciali in aumento nella nostra città sono i negozi per animali. In via Miranese a Chirignago, al posto dello storico emporio elettrodomestici della famiglia Ghegin, ha aperto Arcaplanet, che è una catena con 121 punti vendita in Italia; in via Ca’ Savorgnan, invece, pieno centro di Mestre, dove prima c’era una bottega di calzature, il titolare, in chiave localistica e in segno di sfida ai luoghi comuni sulle relazioni tra specie animali, ha scelto come insegna “Can e gato amici felici”, in dialetto. Altri negozi del genere, in centro, c’erano già in via Manin, in via Verdi, in via Torre Belfredo, in piazzetta Giordano Bruno, in via Fapanni.
24 gennaio 2015
Nel mio girovagare per la città ho incrociato vari altarini nel luogo di incidenti stradali mortali e ne ho riferito in queste note. Oggi mi sono imbattuto in quello che sembrava uno di questi improvvisati monumenti funerari, ma acquatico. Nell’Osellino in riviera Marco Polo, a un palo piantato nell’acqua presso la riva, era fissato un mazzo di fiori avvolti nel cellophane.
25 gennaio 2015
Le case, anche se sono in vendita, non si vendono, mentre le persone anziane e sorde aumentano. All’angolo tra via Torre Belfredo e il Terraglio, al posto di un’agenzia immobiliare, sta per aprire un negozio Amplifon.
26 gennaio 2015
Ore 20, al cinema Img in piazzale Candiani, per la rassegna “Svisti di stagione”, proiettano il film Jimmy’s hall di Ken Loach. “Svisti” è un’iniziativa di Img Cinemas e dall’Associazione Corte Veneziana e Cineforum Mestre 68, aderenti a Cinit Cineforum Italiano. Prima della proiezione una socia presenta il film e annuncia che al termine si svolgerà un dibattito, come si fa appunto nei cineforum. Andavano di gran moda negli anni Settanta, e a quanti ho partecipato! All’idea provo disagio e lo stesso imbarazzo che provavo allora, da giovane. Decido di non rimanere. Con me se va subito gran parte del pubblico. Quarant’anni fa nessuno si muoveva dalla sedia finché non era terminato anche l’ultimo intervento.
27 gennaio 2015
L’insegna luminosa sul tetto dell’hotel Venezia in galleria del Teatro Vecchio ha accese solo la “i” e la “a”.
Che fine avranno fatto i tavoloni in legno con i murales che chiudevano il cantiere di M9, adesso sostituiti da barriere metalliche? Alle loro spalle si intravedono una montagna di terra e delle scavatrici ferme (sono le sette di sera). Le finestre al primo e secondo piano nella parte posteriore dell’ex distretto, che ospiterà la galleria commerciale annessa al museo sulla città contemporanea, sono illuminate; vedo un uomo che sembra infilare quello che appare un raccoglitore rosso su uno scaffale, poi scompare dalla vista.
28 gennaio 2015
Della sistemazione di via Poerio da piazza XXII Marzo alla galleria Matteotti dopo la riapertura del ramo sud del fiume Marzenego, rimarrebbe da fare il rivestimento delle due spallette del ponte della Campana che immette in piazza Ferretto. I lavori sono finiti da tempo. Eppure credo non se ne siano dimenticati, c’è una grata contro il parapetto verso ovest, dal lato della galleria.
C’era una volta un piccolo impero della pizza. Si chiamava Corte sconta. Tre pizzerie nel raggio di un chilometro, ai Quattro Cantoni, in piazzale Candiani, in calle del Sale; un’altra a Treviso, e a Mestre in via Manin, lo Scarpon, storico locale cittadino e ritrovo assai frequentato dalla gioventù mestrina, dove si servivano club-sandwich, piadine e buona birra. Poi a primavera del 2014 hanno chiuso. D’un colpo si sono persi tre dei locali più battuti, si potrebbe dire qualcosa come la metà dell’offerta cittadina. Fallimento del titolare, hanno scritto i giornali. Poi la stessa persona ha riaperto la Corte in calle del Sale. Oggi ho visto che stanno lavorando in quello di piazzale Candiani, fuori c’erano camioncini di ditte che fanno allestimenti di ristoranti. Resta chiuso lo Scarpon, chissà se riaprirà mai: per il momento le serrande restano abbassate, e non si nota alcun movimento.
Via Rosa, grazie alla risistemazione di via Poerio e all’apertura della biblioteca Vez, si è un po’ rianimata, da morta che era. Ha riaperto qualche negozio, c’è maggior passaggio di gente. Ci parcheggiano in divieto di sosta le automobili.
29 gennaio 2015
Animali in città. Un airone cinerino stamattina era fermo a un metro dalla ciclabile della strada, a forte percorrenza, dietro l’ospedale dell’Angelo, a Zelarino: non ne avevo mai visto uno addentrarsi così tanto nell’ambiente urbano.
1 febbraio 2015
La storica libreria Moderna di Piazza Ferretto, chiusa da poco, diventa uno studio di architetto. A memoria mia, è la prima volta che uno studio professionale occupa un negozio a pian terreno nel “salotto” di Mestre.
Credo che sia cresciuto molto negli ultimi tempi il numero di proprietari di cani di grossa taglia. Oggi nel pomeriggio, gironzolando per la città, ne avrò incontrati una decina – liberi e senza guinzaglio nel pratone di Forte Gazzera, o di corsa affiancati alla bicicletta del padrone; tutti senza museruola. In una pasticceria, una signora con un cagnolino, fissato con insistenza da un bestione il doppio di lui, si sforzava di tenerlo nascosto dietro la lunga pelliccia, addosso al bancone, e l’ho sentita dire “ho paura per il mio cane!”.
5 febbraio 2015
Politiche dell’acqua. D’inverno chiudono le fontanelle (quella di via San Girolamo per esempio), così uno non può né bere né lavarsi le mani; aprono invece la fontana ornamentale con getti d’acqua dal pavimento in piazzetta Don Vecchi, ferma da mesi – e stabilmente occupata da gruppi di ragazzi che trascorrono il tempo tra i suoi marmi bianchi, deturpati di scritte e usati come sedili o trampolini per balzi acrobatici a terra e da un blocco all’altro.
7 febbraio 2015
In via Einaudi, due ragazzi camminano mano nella mano, chiacchierano e ridono: lui nero, lei orientale.
12 febbraio 2015
Nel cortile dell’istituto tecnico industriale Pacinotti, appena al di là della cancellata all’angolo di via Caneve con via Ca’ Rossa, mi accorgo che è stata collocata un grosso macchinario. Una targa davanti al pezzo informa che si tratta del rotore di fabbricazione Westinghouse di una turbina a vapore da 70.000 kw della centrale termoelettrica “Giuseppe Volpi” di Porto Marghera, in funzione dal 1956 al 1995, donato alla scuola dall’Enel con il patrocinio del Lions Club Mestre. Chissà da quanto tempo è là. È grande, ingombrante, forse all’interno non avevano posto, comunque si è offerto al pubblico un documento materiale del passato industriale della città.
15 febbraio 2015
Al Parco San Giuliano, in una mattinata così così, meteorologicamente incerta, l’ultima domenica di carnevale, con il volo dell’Aquila in Piazza San Marco e dell’Asino in Piazza Ferretto, in un parco semideserto, incrocio solo qualche jogger – chi concentratissimo nella corsa chi sfiatato e stravolto – e due sostenitori del candidato Casson che fanno propaganda in vista delle primarie del centrosinistra, dietro a un tavolino di plastica da giardino da cui penzola, trattenuto da sassi, il manifesto con la faccia dell’ex magistrato. Sereni, confabulano tra loro e non sembrano proprio darsi pensiero del fatto che nessuno li degna di attenzione.
Due bambine cinesi si dirigono con i nonni verso San Giuliano. Gli anziani conversano in cinese, le piccole in italiano. Indossano costumi di carnevale, sono travestite da fatine.
17 febbraio 2015
Devozione popolare nella città metropolitana. Sullo spigolo della casa canonica all’angolo tra via Manzoni e via San Donà a Carpenedo c’è un’effigie della Madonna. Un anziano in bicicletta si ferma, sfiora con le dita l’immagine, si segna e se ne va (senza scendere dalla bicicletta).
23 febbraio 2015
Il 15 marzo in città si terranno le primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra alle prossime elezioni comunali di Venezia. Nicola Pellicani, figlio di Gianni, storica figura di dirigente locale del PCI, e candidato indipendente sostenuto dalla maggioranza renziana del PD, ha scelto quale sede del proprio comitato elettorale un negozio di galleria Matteotti. Davanti all’ingresso, montato su un cavalletto, è stato posizionato un doppio tabellone sul quale chiunque può affiggere foglietti con suggerimenti, osservazioni, proposte. Ci vuole del coraggio, di questi tempi. Tanti infatti sono i messaggi contro i politici, e alcuni pesanti (“ridurre a 500 euro il compenso dei politici corrotti, cioè tutti”; “andate tutti a quel paese”); si ripetono le richieste di sicurezza da parte di persone che si sentono alla mercé di sbandati e delinquenti; un paio sollecita la rimozione della scala della torre dell’Orologio, vecchio cavallo di battaglia di una parte di opinione pubblica cittadina; la più bizzarra, ma sintomatica del clima di disperazione che si respira in certi ambienti sociali è quella di chi chiede la pensione di reversibilità per i figli cinquantenni disoccupati.
24 febbraio 2015
I luoghi di aggregazione dei giovani mestrini variano negli anni e forse anche nei mesi. Il parchetto di via Torre Belfredo da un po’ di tempo in qua la sera è pieno di ragazzi, una cosa mai vista prima. Prima ci si incontravano solamente bambini sulle giostrine con le loro mamme.