di Carlo Cappellari
Nuovo appuntamento con le escursioni (nel raggio consentito dalle disposizioni in vigore, ora in ampliamento) del nostro Carlo Cappellari.
Nuove distanze
Carissima Compagnia Gongolante,
l’edicola a est della mia abitazione ha chiuso i battenti da un paio di mesi, e quella a ovest di casa da marzo è chiusa alla domenica. Per procurare a mia moglie i giornali con cui passa la domenica sono quindi costretto a spingermi, verso ovest, un poco oltre i limiti della ordinanza dei 200 metri che però nel frattempo è stata revocata, affidando gli spostamenti al “buon senso”.
Domenica 5 aprile, verso le 9,30, la visione della via completamente vuota un po’ di turbamento me l’ha creato.
Passato l’incrocio c’è subito una farmacia, che vende le mascherine FFP2 a 10 € al pezzo.
Le FFP (Filtering Face Piece) possono essere 1, 2 o 3 e, a quanto ho capito: la mascherina 1 è quella per chi lavora nell’edilizia, la 2 per i fumi e la 3 per virus, batteri e funghi come potrete verificare a questo link.
Dall’altra parte della strada c’è una palestra sopra la quale al secondo piano ho visto un arcobaleno “ANDRÀ TUTTO BENE”, mentre sul primo palazzo delle case là accanto, al terzo piano, c’è una bandiera italiana.
Davanti a me la strada rimaneva vuota e io ero l’unico passeggiatore, distratto, peraltro, dai cartelli delle attività quale quello del panificio con scritto “MESTRE ANDRÀ TUTTO BENE” con un bel cuore rosso e del negozio di mobili con un identikit del “Corona virus” disegnato da Iris (093205).
Poco dopo, passato un altro incrocio, c’è un’altra farmacia che vende le mascherine a “soli” 1,80 €, ma è specificato solo che sono a tre veli, come si sa una garanzia solo nel caso della carta igienica.
Arrivato all’altezza della canonica ho visto un “tavolo di passaggio” con tanto di bandierone tricolore e la scritta “chi può lasci… chi ha bisogno prenda” di cui è facile capire significato e funzionamento. Caso mai, ne hanno parlato anche le cronache locali.
La piazza in cui finalmente arrivo presentava un aspetto direi dechirichiano, anche se la foto non rende. Con tanto di statua, posta all’inizio del viale che è sempre un bel vedere (il viale non la statua) anche se i tigli, in quadruplice filare, sono ancora spogli.
La statua, che è un monumento ai caduti della prima guerra mondiale, mi ha sempre inquietato, per via del soldato ignudo, tranne un perizoma, un gladio e l’elmetto, appoggiato a una pelle di leone e con in mano una nike alata che, tenuta com’è all’altezza dell’inguine, fa pensare ad altro; Luca da Mira mi ha detto che il monumento è chiamato “l’omo duro” ed è sempre stato un punto di incontro per i giovani del posto.
La seconda volta è capitato domenica 19 aprile e mi sono ritrovato meno smarrito e molto più rasserenato per ben tre ragioni.
La prima ragione è stata vedere che al palazzo davanti al quale ero già passato avevano aggiunto alla bandiera italiana anche una bandiera della pace, la seconda che era iniziata la fioritura dell’albero di giuda della villa e la terza che sulla vetrina del panificio annunciavano “QUI TROVI MASCHERINE PROTEZIONE CIVILE” che sono notoriamente gratis.
Non so se sia stato a causa dell’annuncio del panificio ma la farmacia dall’altra parte della strada offriva le mascherine FFP2 a soli € 6,90 e quelle a tre veli a soli € 1,50.
Per accedere alla farmacia venivano date svariate indicazioni, fra cui la distanza tra una persona e l’altra di metri 2 e offerto un sostegno da parte di “PSICOLOGI in FARMACIA per la cittadinanza” da fisso o cellulare tutti i giorni 24 ore su 24.
Innovativo l’“ATB” che ho visto al civico 11 in cui le due classiche nuvole alla base dell’arcobaleno sono state sostituite da due quadrifogli uno verde e uno viola, con l’aggiunta di un po’ di cuori di vari colori.
Prima di rientrare sono passato all’ufficio postale dove si può trovare esposto l’aggiornamento delle misure in vigore, verificando che alle poste non hanno più certezze visto che la distanza interpersonale da tenere è genericamente indicata in quella “PREVISTA DALLA LEGGE E DALLE ORDINANZE LOCALI”.
Consola il fatto che, nell’incertezza, c’è sempre il numero verde gratuito dell’iniziativa “Ti sosteniamo noi!” su cui possiamo contare 24 ore su 24.
Basi grandi
Carletto da Camisan diventato venexian metropolitan
Ultim’ora: stamattina in cassetta c’erano le quattro mascherine, regalate dalla Città di Venezia a ogni famiglia metropolitana, che sono molto più carine di quelle della Regione e di quelle della Protezione Civile.
Mi dispiace che il logo sia stampato solo sulla confezione; se fosse stato stampato anche sulle mascherine, le avrei tenute da parte per i miei futuri viaggi a Padova o a Vicenza, per far vedere che sono veramente diventato venexian metropolitan.