Pellestrina raccontata dalle zie
di Giannarosa Vivian
estate 2007, 64 pp., 7 euro
"Il viaggio per acqua durava un paio d’ore, c’era chi si annoiava, io no. Improvvisamente, dopo la curva del porto di Malamocco appariva nella luce rossa del tramonto l’edificio stretto e alto che segnala l’inizio dell’isola. Dopo qualche pizzicotto sulle braccia per assicurarmi che non era un sogno, che davvero Pellestrina era lì a un passo, cominciavo a prepararmi per lo sbarco, pur sapendo che tra una cosa e l’altra – un approdo, butta giù la passerella, gente che scende, gente che sale, tira su la passerella – mancava come minimo una mezz’ora. La nostra fermata era alla Rosa. Se eravamo attese dalla zia Lisetta giravamo a sinistra, se invece a ospitarci era la zia Norma andavamo a destra. Preferisco che i miei ricordi si mantengano quelli che sono, limpidi e pochi: la bisnonna che dava da mangiare alle oche nell’orto dietro casa, col pozzo in mezzo; la scala buia che conduceva ai piani superiori; l’atrio con le lingua de vaca sempreverdi; la camera dove dormivo in un lettino di ferro accanto a quello dei miei genitori, e alla sera, a fianco dell’abat-jour, la radio che mandava in onda la trasmissione della notte introdotta da un brano di Glenn Miller."
Giannarosa Vivian