di Fabrizio Zabeo
Il nostro amico e socio Fabrizio Zabeo, che tra le altre cose è anche rappresentante del Comitato Allagati di Favaro Veneto, ci ha scritto per offrire alcune notizie e immagini relative alla manifestazione ambientalista che si è tenuta a Tessera (Venezia), sabato 6 marzo 2021.
Care amiche e cari amici di storiAmestre,
sabato 6 marzo 2021 si è tenuta una manifestazione a Tessera nei pressi dell’ingresso dell’aeroporto Marco Polo di Venezia. Come due anni fa, si protesta contro il progetto della società SAVE che gestisce l’aeroporto e prevede di eliminare altri alberi nella zona circostante l’ingresso dell’aeroporto, per realizzare nuovi parcheggi. Due anni fa avevo potuto documentare di persona la manifestazione a difesa degli ultimi lembi di pineta, questa volta invece non sono potuto andarci, ma ho recuperato documenti, immagini e informazioni da amiche e amici, in particolare da Carla Bellenzier dell’associazione Amico Albero. Ringrazio molto tutte e tutti per il loro aiuto.
Il volantino preparato dall’Associazione CRIAAVe (Cittadini per la rimozione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Venezia) chiamava a una catena umana – con tutti i distanziamenti imposti dalla situazione che stiamo vivendo da un anno – per opporsi all’abbattimento di 220 alberi esistenti – dal 1962 – sul lato destro del viale di entrata all’aeroporto (via Galilei). Si tratta dell’ultimo residuo del polmone verde che fino al 2013 proteggeva in modo significativo Tessera e le zone circostanti dagli inquinanti aeroportuali. Deve lasciare il posto ad altri 900 parcheggi, definiti eufemisticamente “temporanei fino al 2036”. Questa sarebbe la data di conclusione dei lavori previsti per realizzare una nuova stazione per i treni ad alta velocità sotterranea all’aeroporto.
Alla manifestazione aderivano anche le associazioni del Forum del verde del Comune di Venezia e altre associazioni ambientaliste.
Mentre tutti ci dicono che “niente sarà come prima”, i lavori per l’ampliamento dell’aeroporto proseguono come niente fosse, scommettendo su un futuro di Venezia e del territorio circostante identico a quello che è stato il presente fino a un anno fa; ignorando ogni definizione di salute pubblica; ignorando ogni necessaria tutela dell’ambiente. Sappiamo cosa ci sta costando l’inquinamento dell’aria, conosciamo la gravità dei cambiamenti climatici, conosciamo l’esito delle cosiddette “grandi opere”, grandi soprattutto nei giri d’affari a profitto di pochi, senza reali vantaggi per la cittadinanza.
Cementificare ulteriormente questo territorio così fragile, a ridosso della laguna e in alcuni punti più basso del livello del mare, significa creare nuove minacce all’assetto idrogeologico: e questo lo dico da rappresentante del Comitato Allagati di Favaro Veneto.
Condivido con voi un video pubblicato dall’associazione Amico Albero e il servizio giornalistico andato in onda su Antenna 3 il 6 marzo scorso. Ho scelto anche un po’ di foto, tra le tante che si possono trovare in rete e sulle pagine facebook di attivisti e simpatizzanti, con cui chiudo queste mie brevi note.
Cordiali saluti dal vostro
Fabrizio Zabeo
(NOTA. Il Cavaliere del lavoro Enrico Marchi è il presidente e amministratore delegato in carica della società SAVE)
Emanuele Stival dice
Speriamo che tutti ci rendiamo conto che se non salviamo la natura e ne abbiamo rispetto, facciamo del male anche a noi stessi, oltre che alla natura!