di Marco Toscano
Nuovo appuntamento con le letture del nostro amico Marco Toscano intorno alla prima guerra mondiale, e alla guerra in generale.
Cari di storiAmestre,
come vi ho raccontato nella mia ultima scheda di lettura, Andreas Latzko osservò nel 1917 che il termine “guerra” designava una cosa del tutto nuova nella storia: per la prima volta cannoni “appiattati dietro a montagne” vomitavano la morte “a distanze enormi”, e “in luogo di coraggio e forza” contavano “gli obici”, “la portata dei cannoni e l’assiduità delle donne e dei fanciulli nel far granate”. La percezione di che cos’era divenuta la guerra – uno sterminio di massa dominato da una spaventosa tecnologia distruttiva in cui uomini e animali erano al servizio delle macchine – si fece più chiara e si diffuse negli anni successivi. Per questo ho ripreso in mano gli scritti di Simone Weil, non perché lei appartenga alla generazione del 1914 (quando in Europa furono mobilitati gli eserciti aveva cinque anni), ma perché nei primi anni Trenta, presagendo con angoscia l’avvicinarsi di un nuovo conflitto mondiale, Simone Weil fu tra quanti rifletterono con maggiore lucidità sulla guerra moderna inauguratasi nel 1914-18.
[Leggi di più…] infoAvvisi per i posteri. Dalla Prima guerra mondiale. 15