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Dischi e volantini. Primo appuntamento con “Carte scoperte”, 22 febbraio 2022

19/02/2022

di sAm

Martedì 22 febbraio 2022, dalle 16 alle 19, avrà luogo il primo incontro del ciclo Carte scoperte. La comunicazione pubblica prima di internet (per una presentazione generale del programma, cliccare qui).

Nella sede dell’Università Ca’ Foscari a Mestre (via Torino, Aula Zanetto) si discuterà di un disco di propaganda politica (un 45 giri di Renato Rascel prodotto dalla Democrazia cristiana) e di volantini degli studenti dell’istituto Giordano Bruno di Mestre (1977-78). 

La prima parte dell’incontro sarà curata da Francesca Endrighetti con Ludovico Palazzo, la seconda da Claudio Pasqual e Stefano Sorteni con Maria Adele Allegro.

Attenzione: gli incontri sono pubblici, ma i posti limitati; per partecipare il 22 febbraio è necessario prenotare scrivendo al prof. Alessandro Casellato: casellat(at)unive.it

Copertina del 45 giri di Renato Rascel a cura della SPES-DC – Volantino del Collettivo comunista G. Bruno (27 gennaio 1978)

(Fondo Maurizio Antonello, presso il Centro di documentazione sulla città contemporanea)
 

Archiviato in:Agenda, Centro documentazione città contemporanea, sAm, Senza categoria Contrassegnato con: Alessandro Casellato, Carte scoperte, Claudio Pasqual, Francesca Endrighetti, Ludovico Palazzo, Maria Adele Allegro, Stefano Sorteni

Di che cosa parliamo quando parliamo della condanna di Roberta Chiroli. Una rassegna di voci con qualche considerazione

11/09/2016

di redazione sito sAm

Il 22 giugno siamo intervenuti a proposito della condanna subita da Roberta Chiroli per “concorso morale” a un’azione di protesta in Val di Susa ritenuta penalmente rilevante, pubblicando una nota “a difesa del resoconto etnografico”, accompagnata da alcune pagine che Guido Lanaro ha pubblicato sul movimento No Dal Molin nella collana dei Quaderni di storiAmestre. Il 12 luglio abbiamo ospitato un intervento della stessa Chiroli. Durante l’estate abbiamo continuato a seguire e a discutere questa vicenda, e riprendiamo ora la parola in vista dell’incontro del 12 settembre Dall’Egitto alla Val di Susa. La ricerca in campo organizzata da alcuni amici di Ca’ Foscari. Questo è il nostro contributo a distanza.

Fraintendimento e attacco alla libertà di ricerca

Le prime voci a difesa di Roberta Chiroli, a metà giugno, hanno sostenuto che la condanna penale è frutto di un fraintendimento: descrivendo nella sua tesi l’azione incriminata, Roberta Chiroli ha usato la prima persona plurale (il “noi partecipativo”) e il giudice, accogliendo la tesi del PM, e ignorando entrambi gli usi della disciplina, ha visto in un espediente narrativo proprio dell’antropologia la prova del contributo all’azione. Così scrivono i quotidiani al momento in cui la condanna diventa pubblica, tra il 15 e il 16 giugno 2016, e così viene ripresa la notizia nei giorni successivi.

[Leggi di più…] infoDi che cosa parliamo quando parliamo della condanna di Roberta Chiroli. Una rassegna di voci con qualche considerazione

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