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redazione sito sAm

Dopo l’8 settembre 1943, nel Miranese

05/09/2012

testimonianza di Gisella Vita Finzi raccolta da Anna Segre, presentazione a cura di redazione sito sAm

In questi giorni a ridosso dell’anniversario, presentiamo alcuni ricordi – già pubblicati in altre sedi ma non sempre facili da ritrovare –, relativi all’8 settembre 1943 e ai giorni immediatamente successivi. Cominciamo con quello di Gisella Vita Finzi, che nel 1943 era una ragazzina sfollata nel Miranese insieme alla madre, al fratello e alla sorella. La sua famiglia – una famiglia ebraica legata all’antifascismo torinese in cui era nato il movimento “Giustizia e Libertà” –  lasciò Milano per Venezia alla fine del 1942, per evitare i bombardamenti aerei. È lì che conobbero il grande ma breve entusiasmo del 25 luglio. Dopo l’8 settembre Gisella e i suoi familiari lasciarono anche Venezia per nascondersi in campagna, dove delle zie avevano terre, che davano a mezzadria. Lì nessuno li denunciò.  Nella memoria di una ragazzina, il Miranese era una zona sicura: nei fienili si nascondevano giovani renitenti delle famiglie contadine, e in paese c’era un solo fascista cattivo da cui guardarsi. Dopo qualche tempo sarebbero passati prima in Piemonte, nelle valli valdesi, e quindi in Svizzera, dove trovarono rifugio definitivo nel dicembre 1943. La testimonianza di Gisella Vita Finzi è tratta dal libro di Anna Segre, Il mondo del 61. La casa grande dei Vita (Fondazione Alberto Colonnetti-Archivio ebraico B&A Terracini, Torino 2007), dove quel “61” indica l’indirizzo della casa di famiglia dei Vita, al 61 di corso Re Umberto a Torino.

Ci fu un consiglio di famiglia per decidere cosa fare e se e come nasconderci. C’era l’ipotesi di andare al sud: in effetti da Venezia qualcuno raggiunse Roma e di qui fu poi deportato, ma qualcuno riuscì a salvarsi. Le zie non volevano muoversi con il solito discorso che nessuno avrebbe toccato due vecchie innocue signore. Si allontanarono dalla loro casa soltanto durante l’inverno, ma ancora in tempo per salvarsi, nascondendosi presso dei contadini nelle campagne della zona di Mirano. Per noi si prospettò la possibilità di affittare un alloggio che l’ortolana Celestina, da cui si servivano le zie, aveva da poco costruito a Salzano, in prolungamento di una cascina contadina in un’azienda di sua proprietà. Così noi quattro [Gisella con la madre Matilde Vita, il fratello Emilio Vita Finzi e la sorella Paola Vita Finzi] ci trasferimmo lì portando il minimo necessario, sempre con la convinzione che fosse per poco, dato che gli alleati erano già sul suolo italiano, e papà tornò al lavoro.

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Archiviato in:Anna Segre, Gisella Vita Finzi, La città invisibile, redazione sito sAm Contrassegnato con: 8 settembre, Mirano, pagine scelte, ricordi

Buon 25 aprile

25/04/2011

di redazione sito sAm

Come lo scorso anno, in questi giorni assistiamo alle polemiche sulle cerimonie ufficiali del 25 aprile. Dopo le prove fatte a Mogliano nel 2010, ora la questione riguarda anche il comune di Venezia. Si legge online per esempio sul Corriere del Veneto  e sulla Nuova Venezia: un generale, a nome degli ex-combattenti (militari), non vuole che la banda (militare) esegua Bella ciao.

Ma la Resistenza è nata dalla diserzione, dalla renitenza alla leva, dal rifiuto di obbedire ai comandi – dei partigiani come di tutti i soldati finiti nei campi di concentramento –, dalla non collaborazione alle autorità e dalla scelta di aiutare renitenti, disertori, prigionieri in fuga e partigiani.

Incredibile poi che possa essere una canzone della Resistenza, tanto più Bella ciao, a snaturare il significato del 25 aprile. Il 25 aprile è snaturato dal fatto che c’è chi si ricollega esplicitamente al nazifascismo, e c’è chi lo celebra negando i sentimenti umani, i valori di libertà e la speranza per un mondo migliore che ha contraddistinto la Resistenza, nei diversi modi in cui si è espressa.

Celebrare il 25 aprile vuol dire pensare che uomini e donne possano reagire alle scelte tragicamente sbagliate delle classi dirigenti e assumersi la responsabilità di prendere in mano il futuro, credendo che il mondo può essere cambiato, in meglio.

Archiviato in:La città invisibile, redazione sito sAm Contrassegnato con: 25 aprile, Bella Ciao

Per una Accademia del Sorgoturco, ovvero la rivincita della scrittura sull’oralità. Primi commenti su una proposta del Consiglio regionale veneto

01/04/2011

a cura di redazione sito sAm

La nostra amica Lia Botter ci ha segnalato un articolo sul sito del Corriere Veneto, a proposito di una proposta di legge dello Stato approvata trasversalmente dal Consiglio regionale del Veneto: si chiederà al Parlamento di Roma di riconoscere il veneto come lingua minoritaria, al pari dell’albanese, del sardo, del franco-provenzale e del friulano. Lia Botter ha accompagnato l’invio con un semplice commento a proposito dell’illustrazione inserita nel sito, che mostra una pagina di un dizionario veneto non precisato, con primo piano sul lemma lusèrtola. “A casa mia – ci scrive – non si dice lusèrtola, ma borétola! Ci sarà anche questa voce nel prossimo dizionario veneto? Chi e su che basi selezionerà? Partendo da quali raccolte?”. Il tono di Lia è quello di un invito a discutere. La redazione raccoglie, sperando che giungano altri commenti.

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Archiviato in:La città invisibile, Lia Botter, redazione sito sAm Contrassegnato con: dialetto, intervento, regione Veneto

Discriminazioni e bibbie in Veneto (continuazione)

30/03/2011

a cura di redazione sito sAm, con un intervento di Giovanni Levi

Nel settembre 2010, alla ripresa dell’anno scolastico, circolò la notizia che il presidente della regione Veneto Luca Zaia avrebbe regalato una bibbia a ogni alunno e studente veneto. In quell’occasione avevamo chiesto un commento a Giovanni Levi.

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Archiviato in:La città invisibile, redazione sito sAm Contrassegnato con: intervento, regione Veneto

Stadio d’eccezione. A proposito di Daspo

13/02/2011

di Lorenzo Contucci, a cura di redazione sito sAm

Nell’ultimo punto del loro articolo di qualche giorno fa, Filippo Benfante e Piero Brunello ricordavano che, dopo le manifestazioni studentesche del 14 dicembre 2010, ministero degli Interni e governo avevano lanciato l’idea di estendere l’applicabilità del “Daspo” (il “Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive”) alle manifestazioni politiche e sindacali. Dopo qualche giorno di polemiche, non se n’è più sentito parlare.

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Archiviato in:La città invisibile, Lorenzo Contucci, redazione sito sAm Contrassegnato con: calcio, intervento, ordine pubblico

Un mondo d’erba di fiori di salti e di capitomboli

13/12/2010

Da Le confessioni di un italiano di Ippolito Nievo, a cura di sAm

Di recente, il sito ha ospitato un'apologia del prato, pronunciata da Michele Zanetti al convegno su "Acque alte a Mestre e dintorni" del 20 febbraio 2010. In quella stessa occasione, Francesco Vallerani aveva aperto il suo intervento riprendendo un’immagine che Ippolito Nievo evoca nel primo capitolo del suo celebre romanzo: “il Friuli è un piccolo compendio dell’universo, alpestre piano e lagunoso in sessanta miglia da tramontana a mezzodì”. Mentre si conclude il ciclo 2010 del laboratorio “Acque alte…”, riprendiamo a nostra volta questi spunti e – a mo’ di invito alla lettura o, se si preferisce, come strenna di fine anno – mettiamo a disposizione qui di seguito una parte del capitolo III delle “Confessioni”, le pagine in cui Carlino parte alla scoperta di quel mondo, con una digressione sulla sua corvée al girarrosto.

[Leggi di più…] infoUn mondo d’erba di fiori di salti e di capitomboli

Archiviato in:Centro documentazione città contemporanea, Ippolito Nievo, La città invisibile, redazione sito sAm Contrassegnato con: letteratura, paesaggio, pagine scelte, strenna

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