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Quaderni

Gli antichi orologi pubblici di Venezia e le loro storie. Dal nuovo Quaderno di storiAmestre

10/10/2017

di Francesco Zane

Proponiamo le pagine che Francesco Zane ha scritto per introdurre il suo Che ora era. Antichi orologi pubblici a Venezia, uscito all’inizio dell’estate 2017 come quindicesimo Quaderno di storiAmestre. Il Quaderno sarà presentato per la prima volta in pubblico sabato 14 ottobre, presso il Forte Mezzacapo (Zelarino, Mestre).

1. Un libro del 1601 che illustra i luoghi più famosi d’Italia degni di una visita, praticamente un precursore delle moderne guide turistiche, riporta che a quel tempo a Venezia c’erano 27 orologi pubblici e 114 campanili di chiese1. A me, nato e sempre vissuto a Venezia e appassionato di orologeria, questi numeri sono suonati come una provocazione, una sfida a scoprire se ne sia rimasto ancora oggi qualcosa. Non dei campanili, che basta guardarsi intorno per accorgersi che sono tantissimi, bensì di quegli antichi esemplari di orologi pubblici. In cuor mio speravo di scovare qualche pezzo antico, magari molto antico. Sarebbe stato come coronare un sogno: mettermi alla prova, confermare che la mia passione per gli orologi non è solo un hobby, forse contribuire alle ricerche in materia. Soprattutto ero mosso dal desiderio di rendere omaggio a oggetti ingiustamente dimenticati, evocativi di storie di persone, luoghi, epoche.

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  1. Franz Schott, Girolamo da Capugnano, Itinerarium nobiliorum Italiae Regionum, urbium, oppidorum, et locorum, apud Franciscum Bolzettam, Vicentiae 1601, p. 39. [↩]

Archiviato in:Agenda, Francesco Zane, Quaderni Contrassegnato con: pagine scelte

Che ora era al Forte. Presentazione del nuovo Quaderno di storiAmestre

04/10/2017

di sAm

Sabato 14 ottobre 2017, alle ore 17, presso Forte Mezzacapo (via Scaramuzza 82, Zelarino, Mestre), sarà presentato il nuovo Quaderno di storiAmestre: Che ora era. Antichi orologi pubblici a Venezia, di Francesco Zane.

Insieme all’autore, ne parlerà Mario Infelise (Università Ca’ Foscari di Venezia).

Seguirà un piccolo rinfresco offerto da storiAmestre.

Nei prossimi giorni proporremo in lettura su questo sito alcune pagine del Quaderno.

Archiviato in:Agenda, Quaderni Contrassegnato con: forte Mezzacapo, Francesco Zane, Mario Infelise

Che ora era

11/07/2017

Antichi orologi pubblici a Venezia

di Francesco Zane

Uscita: giugno 2017, 166 pp., 14 euro

Stando ai libri, nel 1601 a Venezia c’erano ventisette orologi pubblici. Quanti ne saranno sopravvissuti fino ai giorni nostri?

Il mestiere di maestro elementare lascia poco tempo a disposizione, ma una volta andato in pensione Francesco Zane, appassionato di orologeria, ha potuto dedicarsi alla ricerca. Ha iniziato ad andare in giro per Venezia e per le isole con un’attenzione in più, col desiderio di rendere omaggio a oggetti quasi sempre dimenticati, ma che ancora oggi possono evocare storie di persone, luoghi, epoche.

Per uno nato e sempre vissuto a Venezia, girare per la città col naso per aria, carta e penna in tasca e macchina fotografica sotto mano, è anche un modo diverso di percorrere le solite strade. E talvolta l’occasione per ritrovare ricordi d’infanzia: la bisnonna e il mercato di Rialto negli anni Cinquanta, i cimbani tirati sotto la statua del Colleoni…

L’autore ha controllato finora poco più di un centinaio di campanili, trovando una quindicina di orologi visibili, o comunque tracce della loro esistenza. Qui ne presenta cinque, un buon punto di partenza per affrontare la storia dell’orologeria delle origini.

Il Quaderno è completato dalle pagine di storiAmestre, che ospitano due articoli: 1) Maria Giovanna Lazzarin presenta il lavoro di storiAmestre all’interno del Contratto di fiume riguardante il bacino del Marzenego, che tra le altre cose ha previsto la costruzione del sito ilfiumemarzenego.it; 2) Mario Tonello illustra uno dei progetti legati a questo impegno, già presentato a voce nel corso del convegno tenutosi a Venezia nel febbraio 2017.

Per leggere le pagine introduttive del Quaderno, cliccare qui.

Per sapere come si possono acquistare i Quaderni di storiAmestre, cliccare qui.

Archiviato in:Acque alte a Mestre e dintorni, Francesco Zane, Maria Giovanna Lazzarin, Mario Tonello, Quaderni Contrassegnato con: Marzenego, Venezia

“Razionalità limitata, eterogenesi dei fini, misericordia”. Sui Piani particolareggiati di Gigi Corazzol

01/09/2016

di Fabio Pusterla

Riceviamo da Fabio Pusterla una lettura del nuovo libro di Gigi Corazzol, di cui abbiamo presentato alcune pagine a Ferragosto. Dove, tra le altre cose, si rivendica la possibilità (la necessità?) di perdere il filo: “E perché bisogna avere il coraggio di perdere ogni tanto il filo? Da non storico, direi: perché la storia non è affatto un filo, ma un susseguirsi di complessità e disordini, e l’ossessione del filo rischierebbe di tradire la verità e la sua confusione, sovrapponendole un bel disegno immediatamente comprensibile”.

“Non sono uno storico, né professionista né dilettante, e non mi sento quindi abilitato a parlare dei contenuti del libro di Corazzol, anche se l’ho letto due volte per intero, e credo di aver capito abbastanza bene quale sia il succo del discorso, e anche quali siano i succhi gastrici e biliari di chi l’ha scritto”: potrei (e dovrei) sottoscrivere parola per parola queste affermazioni, con cui Pietro De Marchi, a cui devo la conoscenza di Gigi Corazzol, apriva anni or sono la sua ottima recensione ai Pensieri da un motorino. Diciassette variazioni di storia popolare1. Nel seguito del suo scritto, De Marchi analizzava poi con grande attenzione “la lingua e lo stile di Gigi Corazzol” (potremmo dire riutilizzando il titolo illustre di Dante Isella studioso di Carlo Dossi): lingua e stile che nei recentissimi Piani particolareggiati. Venezia 1580-Mel 1659 rappresentano di nuovo una caratteristica fondamentale e stupefacente della scrittura saggistica di Corazzol, anche in questo caso animato dagli stessi “succhi gastrici e biliari” che da sempre, mi pare, sono all’origine del suo linguaggio storico. Da sempre, o perlomeno da quando un libro d’eccezione come Cineografo di banditi su sfondo di monti. Feltre 1634-1642, apparso quasi vent’anni fa (1997: anno importante per Corazzol anche sul piano personale, come ci spiega l’autore nelle pagine iniziali del suo più recente volume) ha inaugurato una stagione di ricerca quasi maniacale attraverso gli archivi comunali e parrocchiali del Veneto e i territori del bellunese e del feltrino, indagati con l’attenzione rivolta al periodo in cui profondi mutamenti economici, antropologici e culturali si stanno manifestando, e più forte si mostra l’interesse pressoché coloniale della Serenissima per queste zone, con tutte le conseguenze del caso.

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  1. Uscito nella collana dei Quaderni di storiAmestre nel 2006. Ndr [↩]

Archiviato in:Fabio Pusterla, Letture, Quaderni Contrassegnato con: letteratura, poetica, recensione, storiografia

A difesa del resoconto etnografico. Nota su una condanna di primo grado, giugno 2016, con pagine scelte

22/06/2016

di redazione sito sAm

Qualche giorno fa, la stampa nazionale ha dato notizia della condanna di Roberta Chiroli da parte del Tribunale di Torino per “concorso morale” in azioni compiute dal movimento No Tav nel corso di una manifestazione avvenuta il pomeriggio del 14 giugno 2013. Roberta Chiroli, all’epoca laureanda in antropologia all’Università Ca’ Foscari di Venezia, stava seguendo assieme a una dottoranda dell’Università della Calabria la protesta di un gruppo di liceali contro le ditte impegnate nei lavori della Torino-Lione, per raccogliere materiale e dati ai fini della sua tesi (poi discussa nell’anno accademico 2013-14 con il titolo Ora e sempre No Tav: identità e pratiche del movimento valsusino contro l’alta velocità). La dottoranda è stata assolta, mentre Roberta Chiroli è stata condannata a due mesi di reclusione con la condizionale per “concorso morale in violenza aggravata e occupazione di terreni”.

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Archiviato in:La città invisibile, Quaderni, redazione sito sAm Contrassegnato con: Guido Lanaro, intervento, libertà di ricerca, No Dal Molin, No Tav, pagine scelte, Roberta Chiroli

Un confessionale a Venezia. 22 aprile 2016

21/04/2016

di sAm

Venerdì 22 aprile, dalle ore 18,00, presso il circolo ARCI Franca Trentin Baratto (Venezia, Cannaregio 4008 – Santa Sofia), si terrà la presentazione del Quaderno di storiAmestre numero 14: Francesca Endrighetti, Un confessionale in pubblico. La «piccola posta» nei settimanali femminili (storiAmestre, Mestre 2015).

L’incontro ha luogo nell’ambito della “festa d’Aprile” organizzata dal circolo ARCI, per festeggiare la Liberazione, ricordando in particolare “il ruolo delle donne nell’antifascismo e nella resistenza” e quindi “l’appassionante cammino della coscienza delle donne e della loro sempre più importante presenza nella società”.

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