di Marta Verginella
Pubblichiamo alcune precisazioni della storica Marta Verginella relative al suo saggio pubblicato nella raccolta Il perturbante nella storia, a cura di Luisa Accati e Renate Cogoy, di cui abbiamo parlato qualche giorno fa. La lettera di Verginella ci invita a riflettere sulla ricostruzione dei fatti da parte della storiografia, e sul ruolo di un discorso pubblico che privilegia (e strumentalizza) l’empatia emotiva con le vittime (e la loro sacralizzazione, proiettandole così su un piano extrastorico). Come illustrano i vari saggi del libro curato da Accati e Cogoy, i meccanismi del discorso pubblico favoriscono una de-responsabilizzazione collettiva, rinunciano a comprendere le ragioni e le precise responsabilità delle violenze e dei massacri, oscillando tra autoassoluzione, perdono e indifferenza (purché deferente).
Gentile redazione del sito di storiAmestre,
vorrei fare alcune precisazioni riguardo ad alcune considerazioni fatte da Elisabetta D’Erme nella sua recensione del libro Il perturbante nella storia, che avete pubblicato qualche giorno fa, in particolare in merito al suo succinto riassunto delle tesi da me espresse nel libro. Nel mio saggio analizzo la pratica di negoziazione del confine italo-jugoslavo e di come si sono strutturate le narrazioni italiane e slovene relative agli eventi più drammatici del Novecento, ma soprattutto quali sono state le scelte narrative e iconografiche della fiction Il cuore nel pozzo.
[Leggi di più…] info“Il perturbante nella storia”. Alcune precisazioni