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Maria Luciana Granzotto

“È una fabbrica”. Ventidue anni di lavoro nell’area del Petrolchimico di Porto Marghera 3V CPM, oggi 3V Sigma 

19/05/2020

Da due interviste a un musicista operaio

Pubblichiamo brani tratti da due interviste realizzate, nel 2008, da Maria Luciana Granzotto e Claudio Pasqual a un musicista operaio che ha lavorato dal 1991 al 2013 nell’area del Petrolchimico di Marghera, alla 3V CPM, che oggi porta il nome 3V Sigma. È la fabbrica andata a fuoco il 15 maggio 2020. Con un pensiero ai dati sull’inquinamento dell’aria, sul terreno e in laguna, il nostro sostegno ai lavoratori che da anni sono mobilitati per la sicurezza in fabbrica, e la nostra solidarietà ai due operai feriti nell’esplosione.

Ci sono andato apposta in fabbrica, non per necessità

Da ragazzino sentivo parlare i fratelli più grandi degli operai, che bisogna aiutarli, essere solidali. Sono entrato in fabbrica a una età avanzata, avevo 29 anni, e avevo un’idea…, poi essendo un musicista… All’epoca mi ricordo c’era un grande cantante napoletano che lavorava a Pomigliano d’Arco e il fatto che questo cantante famoso, almeno a me sembrava famoso anche se magari non lo era, fosse anche un operaio era qualcosa di eroico per me. Era Carlo D’Angiò. Era un’idea quasi romantica del mestiere, ci sono andato apposta in fabbrica, non per necessità. Per una questione estetica, mi sembrava bello, non avevo un diploma tecnico, purtroppo, ho un diploma di liceo artistico. Avevo una visione romantica anche perché negli anni ’70… la classe operaia esisteva, non era un mito.

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Archiviato in:Claudio Pasqual, La città invisibile, Maria Luciana Granzotto, redazione sito sAm, sAm Contrassegnato con: intervista, Marghera, musica, Petrolchimico, storia del lavoro, storia del movimento operaio

Appunti per la vita

28/11/2018

Propos. Un discorso agli studenti. Definizioni

di Alain

a cura di Giacomo Corazzol, introduzione di Patrizia Iezzi

Uscita: novembre 2018, 134 pp., 12 euro

Alain, pseudonimo di Émile-Auguste Chartier (1868-1951), filosofo e professore ammirato da più generazioni di studenti, raggiunse un vasto pubblico di lettori grazie ai suoi Propos – articoli quotidiani in cui “il trafiletto veniva elevato al livello della metafisica”. Appunti per la vita ne raccoglie quaranta insieme ad altri testi di Alain che, mettendo a nudo l’animale uomo, l’uomo qual è, forniscono uno strumento per meditare e “pesare” noi stessi e il tempo presente.

Trentaquattro Propos era già stati presentati sul nostro sito, nella rubrica Il mondo di oggi guardato da un editorialista di ieri, curata sempre da Giacomo Corazzol. Per la pubblicazione nel Quaderno le traduzioni sono state riviste.

Dedichiamo le pagine di storiAmestre del Quaderno 16 alla nostra amica Maria Luciana Granzotto, a lungo socia di sAm, mancata il 23 luglio 2018, ripubblicando la sua introduzione al cd rom Un 68 di carta, prodotto da storiAmestre nel 2007.

Per sapere come si possono acquistare i Quaderni di storiAmestre, cliccare qui.

Archiviato in:Alain, Giacomo Corazzol, Maria Luciana Granzotto, Patrizia Iezzi, Quaderni

13. Acque alte a Mestre e dintorni

09/03/2013

Storie, luoghi, persone (2006-2011)

a cura di M. Luciana Granzotto e M. Giovanna Lazzarin

con contributi di: Giuseppe Baldo, Piero Brunello, Luigi D'Alpaos, Lorenzo Del Rizzo, Andrea Ferialdi, Claudio Pasqual, Alessandro Pattaro, Luca Pes, Pino Sartori, Francesco Vallerani, Giannarosa Vivian, Michele Zanetti, Claudio Zanlorenzi e numerose testimonianze raccolte dalle curatrici.

Uscita: marzo 2013, 184 pagine, 14 euro

Le alluvioni di terraferma che fin dall’Ottocento coinvolgevano ampie zone della terraferma veneziana sono un fenomeno conosciuto. Ma dal settembre 2006 e 2007 si sono verificati così estesi allagamenti e danni tanto ingenti ai quartieri urbani e alla zona industriale, da mobilitare persone e istituzioni. Dal 2008 storiAmestre ha cominciato a riflettere su ciò che era accaduto in quei giorni ai quartieri della terraferma veneziana e ai comuni di cintura investiti, con tempi e intensità diverse, dalla stessa emergenza. C’era inizialmente la curiosità di capire come un evento straordinario fosse riuscito ad attivare l’energia delle persone, in un momento storico in cui sembra esserci una forte disaffezione verso la cosa pubblica.

Tante erano le domande: Quali ne sono le cause? Quali forme di sapere del territorio vengono messe in gioco? Come agiscono le persone di fronte a un evento straordinario? Quale ruolo svolgono le istituzioni? Quale sviluppo si può pensare per un futuro sostenibile del territorio e delle sue acque?

Le risposte sono raccolte nei sei capitoli del libro, opera di studiosi di diversa esperienza: geografi come Francesco Vallerani, geologi come Aldino Bondesan, ambientalisti come Michele Zanetti, storici come Piero Brunello e Luca Pes, ingegneri idraulici come Luigi D’Alpaos, oltre a tecnici dei Consorzi di bonifica e agli esponenti dei diversi Comitati. Le curatrici hanno poi raccolto notizie ed esperienze di altre venticinque persone che in questi anni sono state alle prese con le conseguenze di alluvioni.

Archiviato in:Acque alte a Mestre e dintorni, Alessandro Pattaro, Andrea Ferialdi, Centro documentazione città contemporanea, Claudio Zanlorenzi, Francesco Vallerani, Giannarosa Vivian, Giuseppe Baldo, Lorenzo Del Rizzo, Luca Pes, Luigi D'Alpaos, Maria Giovanna Lazzarin, Maria Luciana Granzotto, Michele Zanetti, Piero Brunello, Pino Sartori, Quaderni Contrassegnato con: alluvione, intervento, intervista, ricordi, storiografia

Vuvuzelas, ovvero un requiem per la democrazia

01/01/2012

di Angelo Nordio e Maria Luciana Granzotto

Riceviamo altre notizie a proposito dei consigli comunali di Dolo del 13 e 20 dicembre 2011, in cui è stato approvato, malgrado la protesta popolare, il progetto “Veneto City”. Il testo che segue è il frutto di una conversazione tra marito, Angelo, e moglie, Luciana. Per comodità si è scelto di usare la terza persona singolare. Solo Angelo, ha partecipato agli avvenimenti che sono raccontati: lo abbiamo già incontrato nella cronaca scritta da Claudio Zanlorenzi.
 
“Vuvuzelas song”, martedì 13 dicembre 2011

1. Angelo è un po’ in ritardo rispetto all’appuntamento con gli attivisti del Cat, fissato per le 16,30 davanti al municipio di Dolo. Cat è l’acronimo di Comitati ambiente territorio, una rete di comitati e associazioni della Riviera del Brenta che si occupa di emergenze ambientali causate dalle grandi opere. Oggi, 13 dicembre 2011, è convocato il consiglio comunale per ratificare l’accordo di programma su Veneto City, un progetto di città artificiale che si vuole costruire su un’area agricola tra i comuni di Dolo e Pianiga.

Arriva e passando con la macchina dà un’occhiata all’entrata principale del municipio, c’è già un assembramento di persone con striscioni, vuvuzelas, fischietti e pignatte che fanno un rumore tremendo. Parcheggia sulle strisce blu, sa che in questa giornata potrebbe metterla anche in divieto di sosta senza problemi, tanto i vigili saranno certamente impegnati a presidiare il consiglio comunale. Sale con decisone le scale, nessuno lo ferma, né gli chiede nulla; su in sala c’è un gruppetto di attivisti che ha preso posizione. Sono seduti per terra nella parte riservata al pubblico, davanti hanno una barriera di poltrone, un po’ a difesa e un po’ per ricavarsi lo spazio necessario al sit-in. Angelo ha l’impressione che si stiano preparando a fronteggiare uno sgombero da parte delle forze dell’ordine.

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Archiviato in:Angelo Nordio, La città invisibile, Maria Luciana Granzotto Contrassegnato con: cronaca, manifestare, Veneto City

Controllare le acque a vista. Un’intervista a Mirco Capo

07/04/2011

a cura di Claudio Zanlorenzi, Maria Luciana Granzotto, Maria Giovanna Lazzarin

Claudio Zanlorenzi ha intervistato Mirco Capo, geometra che ha lavorato per oltre trent’anni anni al Consorzio Dese-Sile durante il seminario “Acque alte a Mestre e dintorni” che si è tenuto martedì 16 novembre 2010. Luciana Granzotto e Giovanna Lazzarin hanno incontrato di nuovo il geometra Capo il 5 gennaio 2011. Il testo che segue è una sintesi delle due interviste.

Il geometra Mirco Capo ha lavorato per trentasei anni al Consorzio Dese-Sile, era responsabile della manutenzione, esercizio e tutela del territorio. Gli chiederei intanto com’era organizzato il Consorzio.

Sono “nato” nel Consorzio Dese Superiore nel 1968, il 2 maggio, ho finito il 30 giugno del 2004, trentasei anni abbondanti. Quando sono entrato il Consorzio aveva sede in via Carducci. Allora c’erano due Consorzi di bonifica: il Dese Superiore, da Mestre fino a Resana, a scolo naturale, e il Dese Sile Inferiore che aveva come limite la laguna di Venezia, a sollevamento meccanico. Nel 1980 la Regione ha riunificato i due Consorzi ed è nato il Dese-Sile.

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Archiviato in:Acque alte a Mestre e dintorni, Centro documentazione città contemporanea, Claudio Zanlorenzi, Maria Giovanna Lazzarin, Maria Luciana Granzotto, Mirco Capo Contrassegnato con: alluvione, intervista

25 aprile a Mirano (Venezia). Cronaca a due voci

29/04/2010

di Roberto Vivian e Maria Luciana Granzotto

Le cronache di Roberto Vivian e di Maria Luciana Granzotto, dopo aver assistito a quel che è accaduto sul palco delle celebrazioni del 25 aprile 2010 a Mirano.

1. Roberto Vivian

Oggi in tarda mattinata io e mia moglie siamo andati a Mirano. Quando siamo arrivati era già iniziata la cerimonia commemorativa del 25 aprile. C’era una delegazione dell’ANPI e sul palco stava parlando un signore che più volte ha guadagnato alcuni applausi dalla gente del pubblico – abbastanza numeroso (giovani pochissimi, la maggior parte direi oltre i “quaranta”).

Non sono riuscito a capire chi fosse ma ho cercato in rete e potrebbe essere Ernesto Brunetta dell’Istituto storico della Resistenza di Treviso. Durante il suo discorso ho percepito alcuni mugugni dal pubblico che transitava di passaggio, tipo “…sempre i stessi discorsi da 70 anni a ‘sta parte”, oppure “…senti da che pulpito”.

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Archiviato in:La città invisibile, Maria Luciana Granzotto, Roberto Vivian Contrassegnato con: 25 aprile, Bella Ciao, canzoni, cronaca

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