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Maria Giovanna Lazzarin

Un libro per un toponimo e per una città a misura di bambini e bambine. Sulle “Memorie dalla Contea”

16/12/2018

di Maria Giovanna Lazzarin

Il 30 novembre si è tenuta a Zelarino la presentazione del libro di Maria Luisa Torre, Memorie dalla Contea. 1943-44. Pubblichiamo il testo dell’intervento con cui Maria Giovanna Lazzarin ha aperto l’incontro.

1. Memorie dalla Contea parla di una bambina di circa settant’anni fa che a causa della guerra si trasferisce con la famiglia da Mestre in campagna1.

[Leggi di più…] infoUn libro per un toponimo e per una città a misura di bambini e bambine. Sulle “Memorie dalla Contea”
  1. Le Memorie coprono il periodo tra il 1943 e il 1944 in cui Maria Luisa Torre fu sfollata nella zona di Zelarino, dopo aver lasciato l’abitazione di Mestre, in via Manin. Dopo il bombardamento su Mestre del luglio 1944, la famiglia Torre lasciò la Contea trasferendosi a Venezia. [↩]

Archiviato in:Claudio Pasqual, La città invisibile, Maria Giovanna Lazzarin, Maria Luisa Torre Contrassegnato con: Contea, letture, ricordi

Diamo il nome ai piccoli fiumi e canali. L’incontro del 15 settembre a Martellago

22/09/2018

di Maria Giovanna Lazzarin

Pubblichiamo un breve resoconto delle attività che storiAmestre, grazie ai soci Mario Tonello e Giorgio Sarto, ha presentato il 15 settembre 2018 nell’ambito della festa La Castellana 2018.

Sabato 15 settembre, alle 17, all’interno della festa La Castellana. Vivere il territorio e i suoi fiumi organizzata dal comune e dalla proloco di Martellago, Mario Tonello ha presentato il progetto da lui curato per il Contratto di fiume Marzenego a nome dell’associazione storiAmestre: “Ridiamo il nome ai fossi. Rivalutazione e cura delle acque minori che attraversano i luoghi dove viviamo”.

1. Il presidente della proloco di Martellago Domenico Rampazzo presenta l’incontro

[Leggi di più…] infoDiamo il nome ai piccoli fiumi e canali. L’incontro del 15 settembre a Martellago

Archiviato in:Acque alte a Mestre e dintorni, Maria Giovanna Lazzarin Contrassegnato con: cartografia, Martellago, Marzenego, resoconto

Ma cosa è cambiato? A proposito del convegno “26.9.2007-26.9.2017”, con una videointervista

16/10/2017

di Maria Giovanna Lazzarin

Pubblichiamo un resoconto del convegno 26.9.2007-26.9.2017: cosa è cambiato? A dieci anni dall’eccezionale alluvione che ha colpito Mestre e l’entroterra veneziano. Le azioni intraprese e gli scenari possibili, che si è tenuto presso il Centro culturale Candiani di Mestre il 26 settembre 2017. Le risposte alla domanda emerse nel corso del pomeriggio non sono state molto rassicuranti. Dopo aver messo ordine nei suoi appunti, Giovanna Lazzarin ha voluto discuterne con Orietta Vanin, colpita dall’alluvione del 2007. Il risultato è nella videointervista in fondo all’articolo.

«È impossibile che l’improbabile non accada» (Emil Gumbel)

Se nella nostra società il bisogno di essere rassicurati è direttamente proporzionale alla paura e all’insicurezza che l’informazione mediatica ci trasmette, il convegno svoltosi martedì 26 settembre all’auditorium del Candiani a Mestre questi sentimenti li ha movimentati tutti.

[Leggi di più…] infoMa cosa è cambiato? A proposito del convegno “26.9.2007-26.9.2017”, con una videointervista

Archiviato in:Acque alte a Mestre e dintorni, Maria Giovanna Lazzarin, Orietta Vanin Contrassegnato con: videointervista

Che ora era

11/07/2017

Antichi orologi pubblici a Venezia

di Francesco Zane

Uscita: giugno 2017, 166 pp., 14 euro

Stando ai libri, nel 1601 a Venezia c’erano ventisette orologi pubblici. Quanti ne saranno sopravvissuti fino ai giorni nostri?

Il mestiere di maestro elementare lascia poco tempo a disposizione, ma una volta andato in pensione Francesco Zane, appassionato di orologeria, ha potuto dedicarsi alla ricerca. Ha iniziato ad andare in giro per Venezia e per le isole con un’attenzione in più, col desiderio di rendere omaggio a oggetti quasi sempre dimenticati, ma che ancora oggi possono evocare storie di persone, luoghi, epoche.

Per uno nato e sempre vissuto a Venezia, girare per la città col naso per aria, carta e penna in tasca e macchina fotografica sotto mano, è anche un modo diverso di percorrere le solite strade. E talvolta l’occasione per ritrovare ricordi d’infanzia: la bisnonna e il mercato di Rialto negli anni Cinquanta, i cimbani tirati sotto la statua del Colleoni…

L’autore ha controllato finora poco più di un centinaio di campanili, trovando una quindicina di orologi visibili, o comunque tracce della loro esistenza. Qui ne presenta cinque, un buon punto di partenza per affrontare la storia dell’orologeria delle origini.

Il Quaderno è completato dalle pagine di storiAmestre, che ospitano due articoli: 1) Maria Giovanna Lazzarin presenta il lavoro di storiAmestre all’interno del Contratto di fiume riguardante il bacino del Marzenego, che tra le altre cose ha previsto la costruzione del sito ilfiumemarzenego.it; 2) Mario Tonello illustra uno dei progetti legati a questo impegno, già presentato a voce nel corso del convegno tenutosi a Venezia nel febbraio 2017.

Per leggere le pagine introduttive del Quaderno, cliccare qui.

Per sapere come si possono acquistare i Quaderni di storiAmestre, cliccare qui.

Archiviato in:Acque alte a Mestre e dintorni, Francesco Zane, Maria Giovanna Lazzarin, Mario Tonello, Quaderni Contrassegnato con: Marzenego, Venezia

Come diventare padroni del Veneto, almeno per un po’. Spigolature da un libro di Renzo Mazzaro

10/02/2017

di Maria Giovanna Lazzarin

La nostra amica e socia Giovanna Lazzarin ha letto il libro di Renzo Mazzaro, I padroni del Veneto (Laterza, Roma-Bari 2012) e ne ha fatto una scheda per noi. È un contributo alla discussione avviata da Piero Brunello nel novembre scorso: gestione del denaro pubblico, uso privato della cosa pubblica, rapporto tra cittadini e istituzioni, stato di salute della democrazia.

È una pretesa così radicale quella di sapere come sono andate veramente le cose – direbbe Luigi Meneghello1 – che la prima difesa possibile è sottrarsi. Così ho fatto (per quattro anni, da quando è uscito) con il libro I padroni del Veneto di Renzo Mazzaro2 che prometteva per l’appunto di raccontare come erano andate veramente le cose nel Veneto degli ultimi 20 anni. Il testo mi incuriosiva, leggerlo è dovere civico, mi dicevo, ma poi che fare? E l’ombra dell’impotenza che vedevo calare su di me mi spingeva a distrarmi.

[Leggi di più…] infoCome diventare padroni del Veneto, almeno per un po’. Spigolature da un libro di Renzo Mazzaro

  1. Luigi Meneghello, Le Carte I. Anni Sessanta, Rizzoli, Milano 1999. [↩]
  2. Renzo Mazzaro, I padroni del Veneto, Laterza, Roma-Bari 2012. [↩]

Archiviato in:La città invisibile, Letture, Maria Giovanna Lazzarin Contrassegnato con: Giancarlo Galan, politiche pubbliche, politiche regionali, pubblico e privato, Roberto Mazzaro, Veneto

Riti di lutto per Valeria Solesin. Venezia, novembre 2015

30/11/2015

a cura della redazione del sito sAm

In questi giorni abbiamo chiesto ad amici e conoscenti di raccontarci la loro partecipazione alle cerimonie pubbliche dedicate dalla città di Venezia a Valeria Solesin, vittima degli attentati del 13 novembre a Parigi. Pubblichiamo le prime quattro risposte, che ci riportano la veglia del 18 novembre e il funerale del 24 con gli occhi (e i sentimenti) della generazione dei genitori.

Una veglia silenziosa, di Marco E.

Quando ieri sera sono entrato con mia moglie in piazza San Marco, una folla si era già raccolta attorno ai pennoni davanti alla basilica; poco dopo i Mori hanno suonato le sette, e sono comparse le candele accese. C’erano molti lumini spenti ai piedi dei pennoni, e qualcuno li distribuiva in giro. La folla è andata aumentando, ma il brusio rimaneva sommesso. Nessuno sapeva che rito fosse e quindi bisognava inventarlo. Per un po’ l’attività principale consisteva nel cercare di riparare i lumini dall’aria della sera e di riaccenderli quando si spegnevano, chiedendo aiuto ai vicini. Poi un gruppetto che stava davanti alla basilica si è mosso lentamente verso il centro della piazza: la folla ha fatto ala e si è formata così una processione lenta e silenziosa. Qualcuno ai margini (chi non aveva le mani occupate a tenere la candela) ha applaudito. Un gruppetto davanti al caffè Quadri ha alzato le candele verso l’alto: il gesto ha fatto il giro della piazza e a quel punto tutte le luci erano sopra le teste. È seguito un secondo applauso, ma quello che continuava a emergere era un brusio leggero.

[Leggi di più…] infoRiti di lutto per Valeria Solesin. Venezia, novembre 2015

Archiviato in:La città invisibile, Lucio Sponza, Marco E., Maria Giovanna Lazzarin, Maria Marchegiani, redazione sito sAm Contrassegnato con: 13 novembre 2015, cronaca, Parigi, testimonianza, Valeria Solesin, Venezia

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