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Maria Giovanna Lazzarin

Il laboratorio “Oggetti migranti” al museo Guggenheim. Venezia, 8 gennaio 2022

29/03/2022

di sAm voci fuori luogo, a cura di Maria Giovanna Lazzarin

Nel corso del 2021 all’interno di storiAmestre si è costituito un nuovo gruppo di lavoro, che si è denominato voci fuori luogo, con l’interesse di esplorare i cambiamenti del territorio legati alla presenza di cittadine e cittadini provenienti da altri luoghi. Riceviamo e pubblichiamo la relazione che il gruppo ha steso dopo aver partecipato al laboratorio “Oggetti migranti”, organizzata nell’ambito della mostra Migrating Objects. Arte dall’Africa, dall’Oceania e dalle Americhe nella Collezione Peggy Guggenheim, presso il museo Peggy Guggenheim di Venezia.

Museo

[…] C’è il ventaglio – e i rossori?

C’è la spada – dov’è l’ira?

E il liuto, non un suono all’imbrunire. […]

Wistawa Szimborska

Dal 6 ottobre 2021 al 10 gennaio 2022 presso il museo Peggy Guggenheim è rimasta aperta la mostra Migrating Objects. Arte dall’Africa, dall’Oceania e dalle Americhe nella Collezione Peggy Guggenheim. Sono state esposte trentacinque opere acquistate da Peggy Guggenheim tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento presso il gallerista Julius Carlebach di New York e lo scultore-mercante-esploratore Franco Monti di Milano. L’allestimento le metteva a confronto con opere di artisti europei del primo Novecento che si sono interessati e ispirati alle arti non occidentali, quali Picasso e Marx Ernst. 

Al nostro gruppo sAm voci fuori luogo interessava il titolo della mostra, ma in particolare eravamo attirati dal laboratorio di translanguaging1 che Michela Perrotta proponeva a partire da quegli oggetti. Ci sembrava un’occasione per contattare alcune “voci fuori luogo”, capire se qualcuno o qualcuna era interessata all’iniziativa e provare a lavorare insieme.

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  1. Il translanguaging è una pratica linguistica in cui, con gruppi di diversa provenienza linguistica, viene incoraggiato l’uso della propria lingua madre per favorire la conoscenza e lo scambio culturale. Il laboratorio translanguaging Oggetti migranti nasce da una collaborazione tra la Collezione Peggy Guggenheim e il MILE (Museums and Innovation in Language Education) progetto di ricerca dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. [↩]

Archiviato in:Maria Giovanna Lazzarin, Voci fuori luogo Contrassegnato con: migranti, oggetti, relazione, voci fuori luogo

“In bici lungo il Marzenego”. Resoconto di due pomeriggi pedalando tra mulini, ville, meandri, trosi, roccoli e laghetti

12/10/2021

di Maria Giovanna Lazzarin

La nostra amica e socia Giovanna Lazzarin ci racconta la sua partecipazione a due escursioni in bici lungo il Marzenego, organizzate dalle associazioni I sette nani e Dalla guerra alla pace nell’ambito delle Giornate europee del patrimonio. Ci fa piacere, in questa occasione, ricordare anche due biciclettate di qualche anno fa, organizzate nell’ambito delle iniziative “Acque alte a Mestre e dintorni” (che sarebbero confluite nel nostro Quaderno numero 13): quella alla Fossa Pagana, nel 2009, ce la raccontò proprio Giovanna Lazzarin; quella lungo il Marzenego, nel 2010, fu guidata da Claudio Zanlorenzi e Manuela Battain.

Sabato 25 settembre e domenica 26 settembre 2021, nell’ambito delle Giornate europee del patrimonio 2021, si sono svolte due uscite: In bici lungo il Marzenego: mulini, ville, meandri, trosi, roccoli e laghetti, organizzate dalle associazioni I sette nani e Dalla guerra alla pace, con la collaborazione di altre associazioni e la partecipazione di ciclisti provenienti non solo dall’area mestrina, molti giovani e famiglie.

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Archiviato in:Acque alte a Mestre e dintorni, La città invisibile, Maria Giovanna Lazzarin Contrassegnato con: Carla Dalla Costa, escursione, Giornate europee del patrimonio, Marzenego, resoconto, Rosanna Mazzucco

“Il mio sogno? Una città della cura”. Una chiacchierata sul futuro prossimo di Mestre e Venezia

29/09/2021

di Monica Coin, a cura di Maria Giovanna Lazzarin

Due socie di storiAmestre – una da tempo nell’associazione, l’altra fresca di iscrizione – si ritrovano al parco Hayez in un giorno di fine estate. Maria Giovanna Lazzarin fa qualche domanda a Monica Coin, immaginando quale futuro potrà avere Mestre, alla luce delle ultime decisioni del sindaco e della giunta comunale in carica. “Hub” e “terminal” al posto di parchi e ambienti naturali; “water-front” e “overturismo”; logistica e lavoro precario; una idea “maschile” della città da scongiurare con una idea “femminile”: la “città della cura”.

Domenica 29 agosto 2021 passando in bici per Mestre intravedo un titolo civetta della Nuova Venezia sui due “Hub” di San Giuliano. Volendo capire meglio, compro sia la Nuova che il Gazzettino di Venezia e, leggendoli, noto alcune differenze. 

La Nuova ha in prima pagina, neretto grande: Nuovo terminal per turisti rivoluzione a San Giuliano; dedica l’intera prima pagina di Mestre a questo argomento con uno specchietto sull’attuale traffico passeggeri per Venezia e l’alleggerimento previsto dal nuovo progetto comunale, e due articoli – uno generale, l’altro con le critiche dell’opposizione – sui due Hub: san Giuliano Nord e san Giuliano Sud (cioè i Pili, sui terreni della società Porta di Venezia, parte del trust di Brugnaro).

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Archiviato in:La città invisibile, Maria Giovanna Lazzarin, Monica Coin Contrassegnato con: città della cura, intervista, Marghera, Mestre, urbanistica, Venezia

“Ribelli contro l’estinzione”. Una intervista a Mestre, luglio 2021

21/07/2021

di Maria Giovanna Lazzarin

Il 5 luglio la nostra amica e socia Giovanna Lazzarin ha intervistato quattro attivisti del movimento Extinction Rebellion che promuove azioni non violente per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema del cambiamento climatico e costringere i governi a farvi fronte. Incontro, in un luogo simbolico per Mestre, tra un gruppo che si autorappresenta (anche confrontandosi con altri movimenti) attraverso le voci di Giulia, Jacopo, Lorenzo e Michele, e una mamma, nel frattempo diventata nonna, che ripensa a suo figlio partito per le giornate di Genova di vent’anni fa (19-21 luglio 2001) con un entusiasmo analogo a quello di chi oggi milita in Extinction Rebellion. Le immagini che illustrano l’intervista sono di Extinction Rebel, che ringraziamo per la disponibilità.

Domenica 4 luglio, 10.30, messa alla parrocchia della Cita-Marghera: nella prima lettura Dio manda il profeta Ezechiele ai figli di Israele, razza di ribelli… ascoltino o non ascoltino; nella terza Gesù constata che nessuno è profeta in patria. All’omelia don Nandino, il parroco, fa intervenire quelli che secondo lui sono due “profeti del tempo presente”, Jacopo e Tommaso di Extinction Rebellion.

Non conosco questa sigla, sono incuriosita, capisco che insieme ad altri dello stesso movimento sono arrivati a Venezia in occasione del summit internazionale G20 che si terrà all’Arsenale il prossimo fine settimana e sono ospiti della parrocchia. Nel pomeriggio hanno organizzato laboratori sull’innalzamento dei mari per adulti e bambini al parco del Piraghetto, a Mestre, sotto lo slogan “gventuro”.

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Archiviato in:La città invisibile, Maria Giovanna Lazzarin Contrassegnato con: Extinction Rebel, intervista, Mestre, movimenti, parco Piraghetto

“Fare”? Ma anche rispondere alla cittadinanza e rendere conto di che cosa si fa. Seconda lettera pubblica all’assessore Renato Boraso

02/07/2021

di Direttivo di storiAmestre

Dopo oltre un mese, la lettera pubblica indirizzata all’assessore Renato Boraso da soci di storiAmestre e de I Sette Nani, a proposito dei progetti di viabilità intorno ai meandri del Rio Cimetto, non ha ricevuto nessuna replica né privata né pubblica. In compenso il “Gazzettino” del 1 luglio riporta altre dichiarazioni in merito dell’assessore. Il direttivo di sAm scrive perciò a sua volta per invitare Renato Boraso e la Giunta comunale a discutere le proposte dei Comitati, ribadendo che la partecipazione dei cittadini non può essere considerata una perdita di tempo e un intralcio per scelte già prese.

La lettera pubblica indirizzata all’assessore Renato Boraso il 27 maggio scorso, sottoscritta da soci di storiAmestre e de I Sette Nani, non ha mai ricevuto una risposta, né pubblica né privata. All’assessore Renato Boraso, dopo la sua intervista rilasciata al “Gazzettino”, chiedevamo di entrare nel merito delle proposte concrete che oltre venti comitati cittadini (da lui definiti spregiativamente “pseudo-comitati”) hanno elaborato perché la viabilità prevista tra la tangenziale e il centro di Mestre salvaguardi i meandri del Rio Cimetto. 

Dal “Gazzettino” di ieri 1 luglio (di nuovo dalla stampa), abbiamo saputo perché Boraso non ha ritenuto rispondere. L’assessore, e con lui la Giunta comunale, “ha deciso di evitare discussioni” che possano non tanto impedire il progetto, ma anche solo rallentarlo. Un “progetto blindato”, sostiene Boraso, imposto da Regione Veneto e Ferrovie nell’ambito della realizzazione del Sfmr (Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale): senza strada, niente stazioni; niente stazioni, niente Sfmr. Boraso aggiunge che il progetto è “ereditato”, giusto per scaricare ogni responsabilità secondo una prassi che vediamo in opera in ogni settore. Perciò “non si può perdere altro tempo”: se finora la Giunta pensava di votare una variante urbanistica, d’ora in poi ne farà meno e procederà con l’appalto dei lavori. Boraso rivendica “coraggio”, sostenuto anche dall’autore dell’articolo. Bel coraggio, l’assessore, che conclude da un lato con fumose promesse di varianti e migliorie in corso d’opera – ammissione pubblica di un progetto sballato – e dall’altro con una sobria minaccia: il Parco del Marzenego “esiste solo a parole”. Esisterà la nuova viabilità invece, perché “sennò si ferma davvero tutto”. Ai Comitati la responsabilità di bloccare il progetto di Sfmr e l’onere della prova.

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Archiviato in:direttivo sAm, Fabio Brusò, Filippo Benfante, Maria Giovanna Lazzarin, Piero Brunello, Walter Cocco Contrassegnato con: lettera, paroni a casa nostra, Renato Boraso, Rio Cimetto

Contro la torre, per difendere un quartiere e un’idea di città. Un intervento alla vigilia di un voto in Consiglio comunale, Venezia, 30 giugno-1 luglio 2021

30/06/2021

di Direttivo di storiAmestre

Vigilia del voto del Consiglio comunale di Venezia sulla proposta di variante urbanistica della Giunta, che consentirebbe la costruzione di una torre e una colata di cemento in un’area centrale del Villaggio San Marco a Mestre, da sempre destinata al tempo libero e allo sport. Il direttivo di storiAmestre esprime solidarietà a chi si oppone al progetto e invita a difendere i segni storici di un quartiere e la qualità della vita urbana.

Alla vigilia del voto, previsto per il 30 giugno-1 luglio, con cui il Consiglio comunale di Venezia è chiamato a esprimersi sulla variante urbanistica proposta dalla Giunta comunale sul terreno da gioco dell’ex Real San Marco lungo viale San Marco a Mestre, ribadiamo la nostra solidarietà al Comitato del Viale San Marco e a quante e quanti si oppongono al progetto.

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Archiviato in:direttivo sAm, Fabio Brusò, Filippo Benfante, La città invisibile, Maria Giovanna Lazzarin, Piero Brunello, Walter Cocco Contrassegnato con: intervento, Mestre, torre di viale San Marco, Viale San Marco

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