• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
storiAmestre

storiAmestre

storia e documentazione del tempo presente

  • Chi siamo
    • Informativa sulla privacy e l’utilizzo dei cookie
  • Rubriche
    • La città invisibile
    • Letture
    • Oggetti
    • Centro documentazione città contemporanea
    • Agenda
  • Quaderni
  • Autori e Autrici
  • Altrochemestre

Manlio Calegari

Dubbi su tutto, prove di libertà e di politica. Il 25-26 luglio 1943 a Genova

25/07/2020

di Manlio Calegari

Per ricordare, come di consueto, l’anniversario del 25 luglio 1943, quest’anno riprendiamo alcune pagine di un nostro amico, lo storico Manlio Calegari. A Genova la notte del 25 – quando ancora pochi sapevano delle dimissioni di Mussolini, vista la tarda ora in cui era stato trasmesso l’annuncio – passa tra dubbi e incertezze: non è chiaro se insieme a Mussolini è finito anche il fascismo, oppure no, se la guerra continua, oppure no. Il 26 mattina cominciano le manifestazioni spontanee. Nessuna organizzazione era possibile ancora, anche perché nessuno, per la gioia, “stava più nella pelle e quindi in casa o nei luoghi consueti”: impossibile ritrovarsi per concordare qualcosa, lo spazio pubblico viene occupato da una grande festa collettiva in cui si fanno le prime prove di libertà individuali e di attività politica.

La sera del 25 luglio ’43, alle 22,45, la radio diede l’annuncio delle dimissioni di Mussolini. L’ora tarda limitò la diffusione della notizia. Fu il telefono a selezionare i partecipanti alle prime discussioni. L’indomani tutti parlarono ma la sera del 25, nello sparuto mondo dell’antifascismo e in quello ben più consistente del fascismo fu al telefono che si presero i primi accordi o ci si interrogò.

[Leggi di più…] infoDubbi su tutto, prove di libertà e di politica. Il 25-26 luglio 1943 a Genova

Archiviato in:Manlio Calegari Contrassegnato con: 25 luglio, anniversari, Genova, pagine scelte, storiografia

Una mela contro un carrarmato: l’8 settembre di Gino Canepa. Da un libro di Manlio Calegari

07/09/2015

a cura della redazione del sito sAm

In occasione dell’8 settembre 2015, riprendiamo alcuni ricordi di Gino Canepa pubblicati di recente da Manlio Calegari in un libro di cui abbiamo già parlato sul nostro sito. Nel 1943 Canepa aveva circa 22 anni ed era imbarcato sulla nave da guerra Vivaldi, rientrata a Genova, da Napoli, poco prima dell’armistizio. La sera del 7 settembre, Canepa, insieme a un amico, riesce a “piantare tutto”: sin da luglio aveva l’idea di disertare. Per lui la guerra finì lì.

I brani sono tratti rispettivamente: dal capitolo “Muratori, villani, camalli, operai: storia di Gino Canepa raccontata da lui stesso”, frutto del montaggio delle interviste fatte a Canepa da Calegari negli anni Settanta; e dal capitolo “L’eredità”, dove è presentato il piccolo “archivio di famiglia” di Canepa, fatto di lettere e documenti, che Calegari recuperò dopo la morte di Gino, nel 1991. Le note sono di Calegari: dove sono riportati, tra le altre cose, i ricordi relativi all’8 settembre di un altro marinaio imbarcato sulla Vivaldi, Battista Manente.

1. Storia di Gino raccontata da lui stesso

Assumevano molti ragazzi [all’Ansaldo San Giorgio]; degli assunti di allora ci siamo un finimondo ancora oggi. Poco dopo è cominciata la lavorazione per la guerra: molti ci sono andati e sono morti. Un finimondo anche lì: credo che il 70, forse l’80% dei ragazzi assunti nel ’37, ’38, ’39 è morto. Quelli di leva partivano tutti, in marina: o cannonieri o mitraglieri o artificieri. Gli aggiustatori li facevano artificieri e gli altri li mandavano alla scuola di Pola per diventare mitraglieri. Poi ti imbarcavi. La maggioranza è morta sul Lombardia, un mercantile che faceva base a Napoli e che come altri mercantili era dotato di due o tre mitraglie. I mercantili li buttavano tutti a fondo. Imbarcarsi sul Lombardia allora voleva dire campare un viaggio o due e poi lasciarci la pelle. Anche io ero imbarcato, ma su una nave da guerra, il Vivaldi. Ci ho fatto sopra un annetto poi, prima dell’8 settembre sono venuto via. Casino della madonna, disertore. Poi col tempo si sono calmati, chissà come mai. Era la fine d’agosto e con la nave siamo venuti a Genova per dei lavori. Eravamo tutti a bordo e alla sera arriva un ammiraglio, mi pare Bianchini – io non ne avevo mai visto uno – butta il suo berretto lì e dice: “Io vi aspettavo a Genova con ansia ma ora devo darvi una brutta notizia. Dovete partire immediatamente: una cosa breve, poi tornerete e io organizzerò una festa per voi…”1. Quando l’ho sentito, con gli occhi ho cercato uno che ne avevamo già parlato. Ha alzato solo un po’ il sopracciglio: voleva dire “ora”. Come eravamo, in tenuta da lavoro, abbiamo preso lo scalandrone e portati via u belin. Non ci hanno più visto.

[Leggi di più…] infoUna mela contro un carrarmato: l’8 settembre di Gino Canepa. Da un libro di Manlio Calegari

  1. In realtà il nome dell’ammiraglio era Biancheri. L’episodio documentato tra l’altro in “Impressioni avute da Manenti Battista dal 6 al 18 settembre 1943, (partenza da Pozzuoli per Genova per i lavori, l’8 settembre, battaglia, affondamento, naufragio e arrivo in Spagna). R.C.T. U. VIVALDI ”. Il diario di Battista Manenti, conservato dalla famiglia, è disponibile in fotocopia presso il Museo storico della città di Bergamo. La sera del 7 settembre all’equipaggio riunito sul ponte “l’ammiraglio Biancheri incominciò col rammentarci la vita passata sul Vivaldi nel 1933, poi rammentò tutte le glorie della Vivaldi, … ma il colpo duro fu quando incominciò col dire: ora che abbiamo parlato di cose belle passate, purtroppo devo darvi una brutta notizia, dopo che avete lavorato tanto per sbarcare munizioni, acqua e nafta, purtroppo li dovete rimbarcale di nuovo per una missione importantissima.” [↩]

Archiviato in:Gino Canepa, La città invisibile, Manlio Calegari Contrassegnato con: 8 settembre, anniversari, Battista Manente, lettere, pagine scelte, ricordi

Tra memoria e scrittura. Storici, testimoni e archivi

03/10/2014

di Filippo Benfante

È sbrigando i miei compiti di amministratore del sito che ho notato l’ultimo libro del nostro amico Manlio Calegari, L’eredità Canepa. Il Sessantotto tra memoria e scrittura (Impressionigrafiche, Acqui Terme 2014, 216 p., 10 euro). Ho pensato di assecondare il caso – un caso fortunato –, e di presentarlo tra le “letture” di storiAmestre.

[Leggi di più…] infoTra memoria e scrittura. Storici, testimoni e archivi

Archiviato in:Filippo Benfante, Letture, Manlio Calegari Contrassegnato con: 1968, Genova, storia del movimento operaio, storia orale, storiografia

Tra detto e non detto: l’ultimo partigiano. Con un questionario e un post-scriptum

10/11/2013

di Manlio Calegari

Da anni Manlio Calegari si interroga sulle interviste che ha raccolto per i suoi lavori sulla Resistenza nel genovese. Cosa fare di queste 201 cassette registrate nell’arco di circa vent’anni? A chi affidarle per la conservazione? Quali “istruzioni per l’uso” allegare, eventualmente, per i posteri che volessero riutilizzarle? Il testo che segue è servito da base per un intervento tenuto di recente alla scuola di storia orale organizzata a Forlì (24-26 ottobre 2013) dall’Associazione Italiana di Storia Orale (AISO). L’autore ha poi aggiunto un post-scriptum apposta per noi, dopo che l’avevamo invitato a pubblicare sul nostro sito. Calegari riprenderà questi stessi temi anche nell’incontro che inaugurerà, giovedì 14 novembre 2013, il nuovo ciclo degli “spunti-ni storici” di storiAmestre.

1. Il 7 settembre 2012 è toccata a Licio. Per soli due mesi ha mancato il traguardo degli 89 anni. Nato il primo novembre del 1923, il giorno dei Santi – per questo di vero nome faceva Santo – in casa lo chiamavano Licio per compiacere uno zio “americano”. Inutilmente perché questi, alla sua morte, non aveva dato segni d’accorgersene. Licio se n’è andato verso sera. Prima di cena faceva sempre una dormitina – poca roba, un quarto d’ora al massimo. Sosteneva che gli facesse venir appetito. La sera del 7 però aveva detto alla moglie Esterina che dubitava che il sonnellino gli sarebbe servito: “Ma guarda che strano, diceva, oggi proprio zero fame”. S’era sdraiato egualmente sul divano ma non si era più alzato.

[Leggi di più…] infoTra detto e non detto: l’ultimo partigiano. Con un questionario e un post-scriptum

Archiviato in:La città invisibile, Manlio Calegari Contrassegnato con: antifascismo, comunismo, Resistenza, spunti-ni storici, storia orale, storiografia

Giugno 1960: tra epica e storia

25/06/2010

di Manlio Calegari e Gianfranco Quiligotti

25 giugno 2010. Anche sAm si unisce alle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario di Genova 1960, grazie a Manlio Calegari e Gianfranco Quiligotti, che ci hanno mandato un loro saggio – inedito – nato anche da un’insofferenza per il tono con cui spesso si è discusso e ancora si discute di quegli eventi. Quando ci ha inviato il testo, Calegari ci ha scritto, tra le altre cose: “Da una parte i legalisti che dichiarano di averlo poco meno che indetto con comizio di Pertini e comandanti partigiani, dall’altra quelli che ci vedono la rivoluzione tradita. Nessuno che sia andato a dare un’occhiata ai testi di allora e a quelli successivi. Il tentativo nostro è stato rileggere le fonti di allora con gli occhi e almeno alcune informazioni disponibili oggi, prodotte dalle varie commissioni parlamentari”. Presentiamo qui di seguito una breve sintesi del testo, elaborata dai due autori. Chi vuole leggere il saggio per intero – ci permettiamo di consigliarlo –, può scaricarlo cliccando qui.

[Leggi di più…] infoGiugno 1960: tra epica e storia

Archiviato in:Gianfranco Quiligotti, La città invisibile, Manlio Calegari Contrassegnato con: anniversari, Genova, storiografia

Barra laterale primaria

Per informazioni e per ricevere la newsletter scrivi a:

info@storiamestre.it

Cerca nel sito

Archivio

Ultimi commenti

  • Valentina Bertin su Giuseppe Bedin (1901-1939), un bandito tra Robin Hood e Dillinger
  • Patrizia su Breve storia della ditta Paolo Morassutti, affossata da manovre finanziarie. Una lettura
  • Fabio Bortoluzzi su Commiato con auguri. La redazione di storiamestre.it si congeda
  • Agnese su «È possibile fare volontariato per accogliere i migranti?». Una settimana di luglio a Lampedusa
  • Valeria su “Per fortuna è durata poco”. Due settimane in un istituto professionale del trevigiano
  • Fabrizio su Commiato con auguri. La redazione di storiamestre.it si congeda

Copyright storiAmestre © 2023

Il sito storiAmestre utilizza cookie tecnici ed analytics. Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra in linea con la nuova GDPR.Accetto Ulteriori informazioni
Aggiornamento privacy e cookie (GDPR)

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
ACCETTA E SALVA